WARNER BROS. PICTURES e LEGENDARY PICTURES presentano

Al cinema da domani 28 marzo 2024.

L’epica battaglia continua! Il Monsterverse cinematografico di Legendary Pictures dà seguito allo scontro esplosivo di “Godzilla vs. Kong” con una nuovissima avventura che vedrà l’onnipotente Kong e il temibile Godzilla combattere fianco a fianco contro una colossale minaccia sconosciuta che si cela nel nostro mondo, mettendo a dura prova la loro stessa esistenza… e la nostra. “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero” approfondisce ulteriormente le storie e le origini di questi due Titani, nonché i misteri di Skull Island, tra gli altri.

Adam Wingard torna a dirigere il film, interpretato da Rebecca Hall (“Godzilla vs. Kong”, The Night House – la casa oscura”), Brian Tyree Henry (“Godzilla vs. Kong”, “Bullet Train”), Dan Stevens (la serie TV “Gaslit”, “Legion”, “La Bella e la Bestia”), Kaylee Hottle (“Godzilla vs. Kong”), Alex Ferns (“The Batman”, “La furia di un uomo – Wrath of Man”, “Chernobyl”) e Fala Chen (“Irma Vep”, “Shang Chi e la leggenda dei Dieci Anelli”).

La sceneggiatura di “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero” è di Terry Rossio (“Godzilla vs. Kong”, la serie “Pirati dei Caraibi”), Simon Barrett (“You’re Next”) e Jeremy Slater (“Moon Knight”), da una storia di Rossio, Wingard e Barrett, basato sul personaggio “Godzilla” di proprietà e creato da TOHO Co., Ltd.. Il film è prodotto da Mary Parent, Alex Garcia, Eric Mcleod, Thomas Tull e Brian Rogers, mentre i produttori esecutivi sono Wingard, Jen Conroy, Jay Ashenfelter, Yoshimitsu Banno, Kenji Okuhira.

Wingard torna a collaborare con il direttore della fotografia Ben Seresin (“Godzilla vs. Kong”, “World War Z”), lo scenografo Tom Hammock (“Godzilla vs. Kong”, “X: A Sexy Horror Story”, “The Guest”), il montatore Josh Schaeffer (“Godzilla vs. Kong”, “Molly’s Game”), la costumista Emily Seresin (“L’uomo invisibile”, “Top of the Lake – Il mistero del lago”). Le musiche del film sono opera dei compositori Tom Holkenborg (“Godzilla vs. Kong”, “Mad Max: Fury Road”) e Antonio Di Iorio (musica aggiuntiva su “Godzilla vs. Kong”, i film “Sonic”).

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano una produzione Legendary Pictures, un film di Adam Wingard: “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero”. Il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 28 marzo 2024 da Warner Bros. Pictures.

“Godzilla e Kong: Il nuovo Impero” è un’avventura esplosiva e ricca di azione che segue il viaggio di Kong alla ricerca della sua famiglia attraverso uno strato sconosciuto della Terra Cava – e ciò che scopre porta inavvertitamente alla minaccia più pericolosa per l’umanità… una minaccia che può essere contrastata (e possibilmente sopraffatta) solo dalle forze combinate di Kong e Godzilla, ora evolute come mai.

Con la presenza di nuovi personaggi, sequenze di battaglia epiche e la suprema squadra di Titani, “Godzilla e Kong: Il nuovo Impero” è l’ultimo colossale capitolo del Monsterverse, un’avventura ad alta tensione, su LARGA scala, intrisa di azione, umorismo e un milione di motivi per andare al cinema.

INFORMAZIONI SULLA PRODUZIONE

CONVERSAZIONE CON ADAM WINGARD (Regista/Story Writer/Produttore esecutivo):

Godzilla e Kong fanno squadra…

ADAM WINGARD: “Dopo averli visti combattere in uno scontro decisivo in ‘Godzilla vs. Kong’, cosa faranno ora Godzilla e Kong? La risposta più ovvia è: faranno squadra. Ricordo di essermi fatto questa domanda già nelle fasi finali dell’ultimo film. ‘Cosa succederà adesso?’. L’idea però, di Godzilla e Kong che fanno squadra, non può essere resa troppo semplice. Si tratta di due mostri estremamente territoriali, quindi ho preso spunto dal mio regista preferito, John Carpenter, che ha realizzato un film intitolato “Essi vivono”, dove due dei protagonisti entrano in contrasto per il possesso di uno strano paio di occhiali neri, segnando un momento importante della trama. Mi piaceva l’idea di due persone che fanno parte della stessa squadra e che si scontrano a causa di un terzo malinteso. In verità, era difficile immaginare di separare i nostri personaggi in questo progetto, dopo che si sono scontrati corpo a corpo e che sono apparsi insieme nei film. Una volta messi insieme Godzilla e Kong non si possono separare, anche se non saranno mai totalmente in accordo. Hanno entrambi un ego troppo grande, quindi la cosa divertente è che anche quando fanno squadra, aleggia sempre una sorta di improbabile tregua. Sono una coppia di amici-poliziotti: sono due personaggi diversi. Non vanno sempre d’accordo, e per me questo era esattamente l’aspetto su cui giocare… si tratta comunque di un’unione temporanea, a parte tutto.

I Titani si stanno evolvendo…

ADAM WINGARD: “Come con qualsiasi attore, aver già condiviso un’esperienza lavorativa significa conoscersi meglio: e lo stesso è valso per Godzilla e Kong. Soltanto dopo aver realizzato un film con loro capisci qual è il modo migliore per riprenderli e da quali angolazioni; perché effettuare delle riprese a creature alte 300 piedi a volte può essere una sfida mentale. Ma la cosa bella è che anche Kong e Godzilla si stanno evolvendo, proprio come tutti gli altri personaggi del film.

“In ‘Godzilla vs. Kong’, era estremamente importante seguire la continuità degli altri film: cioè che Godzilla fosse quello che avevamo creato nel Monsterverse, e che Kong fosse lo stesso personaggio di sempre. Eppure, per quanto mi riguarda, non vedevo l’ora di avere l’opportunità di aggiornare il personaggio, di dargli un nuovo aspetto… e non volevo che fosse solo frutto di una casualità. In questa tipologia di film, si tende ad aggiornare i personaggi facendoli apparire persino diversi in un sequel… ma nessuno ne parla. In questo progetto invece, volevo che il cambiamento fosse guidato dalla storia, quindi già nelle prime fasi ero consapevole di voler dare a Godzilla un nuovo aspetto, ma volevo fare in modo che fosse giustificato da una circostanza del film, e che quindi avremmo effettivamente assistito alla sua evoluzione proprio nell’ambito della narrazione”.

“Inoltre, volevo inserire i miei colori preferiti, ossia il rosa e il blu per Godzilla. L’idea che potesse cambiare pelle l’avevo già maturata in passato, ma poi la storia è andata in una direzione diversa, ed invece in questo film accade. E’ una novità di questo capitolo, e questo cambio di aspetto di Godzilla ci ha permesso di spingerlo un po’ verso l’assurdità del periodo Showa. Ho sempre amato in quei film il modo in cui volava ed eseguiva dropkick: addirittura ballava. Se in questo film Godzilla avesse iniziato a ballare, penso che non avremmo suscitato reazioni positive, ma comunque la follia dell’epoca Showa ci ha influenzati. Quindi la domanda è diventata: ‘Puoi far sì che l’assurdità di Showa sembri radicata, e puoi far sembrare radicata l’atmosfera dei cartoni animati degli anni ’80?’. Fondamentalmente è quel che ho tentato di fare. Ho sempre desiderato essere al limite tra l’assurdo e il reale, e il film gioca costantemente con questo aspetto: il nuovo design di Godzilla ne è una testimonianza”.

Ciò contro cui si scontrano Godzilla e Kong…

ADAM WINGARD: “Con un titolo come ‘Godzilla e Kong’, non si può cadere nel banale: bisogna trovare per loro una situazione più complessa, metterli di fronte ad una minaccia colossale. Volevamo realizzare una storia con un villain che fosse più sfaccettata e non semplicemente quella di “un mostro che vuole minacciare la sopravvivenza del pianeta”. Di solito, in un film su Godzilla o Kong, l’umanità è la minaccia più grande, il problema più grande, e sono gli uomini a causare i problemi. Questo dato è importante per la tradizione di Godzilla e Kong, perché entrambi sono, in molti modi, personaggi che si scontrano con persone che distruggono il pianeta e rappresentano una minaccia per la natura. Grazie all’umanità del personaggio di Kong, abbiamo potuto inventare un cattivo come Skar King: questo ci ha permesso di raccontare la solita storia del “lato malvagio dell’umanità”, ma dalla prospettiva dei mostri, e ciò ha significato creare una minaccia ancora più grande di cui Skar King ha il controllo. Così come gli umani hanno eserciti e armi di distruzione di massa, Skar King ha la sua versione di tutto ciò, e sarà necessario che tutti i mostri, eroi del mondo, si uniscano per riuscire a fermarlo”.

Due missioni nella Terra Cava…

ADAM WINGARD: “I questo film abbiamo avuto il vantaggio di avere due storie principali simultanee. Una parla del viaggio di Jia [interpretata da Kaylee Hottle] alla scoperta di altri esseri della sua specie, gli Iwi, che esistono ancora in una straordinaria civiltà nella Terra Cava. Un’altra è la storia di Kong, che scopre che esistono altri della sua specie, ma nel suo caso stanno faticando in questo inferno sotterraneo. Volevamo mettere a confronto questi due mondi diversi, e mostrare che Jia e Kong stanno affrontando una lotta molto simile durante il loro viaggio. Stanno entrambi vivendo la crisi in qualche modo esistenziale di essere gli ultimi della loro specie, e questo film è davvero incentrato sull’esplorazione delle due diverse realtà all’interno della Terra Cava: sono entrambe le loro storie insieme”.

“Sono stato molto influenzato dai film Showa, per quanto riguarda il regno sotterraneo che si sperimenta lì, con questa vibrante atmosfera in Technicolor. Volevo apportare lo stesso tipo di assurdità accentuata in questo film, facendola sembrare reale. Uno degli obiettivi che ho sempre perseguito è quello di fare una passeggiata lungo un corridoio di giocattoli degli anni ’80, chiedendo: “Possiamo portare quella tavolozza di colori e quel livello di stilizzazione e farli sembrare concreti e reali? Possiamo creare una base Monarch con pareti dipinte di giallo e rosso e cose un po’ più accentuate, facendola sembrare sporca, vissuta e realistica? Possiamo rendere credibili delle piramidi di cristallo alte 400 piedi?”. E nella Terra Cava tutto è possibile. Penso che abbiamo sempre immaginato la Terra Cava come una realtà capovolta. È come se tutto fosse iniziato al centro della Terra e poi si sia fatto strada verso l’esterno, motivo per cui la civiltà Iwi ha accesso diretto attraverso questi portali nascosti che si trovano sotto le piramidi egizie. Questa è la nostra versione di una civiltà atlantidea. Stiamo dicendo che Atlantide non era in superficie: era sottoterra per tutto il tempo”.

Suko, il nuovo “Mini-Kong”…

ADAM WINGARD: “In origine c’era l’idea di un personaggio ‘figlio di Kong’, e questo concetto mi è sempre rimasto in testa. “Okay, ci sarà un personaggio che sarà il figlio, ma come ci si arriva con la storia di Kong, e come sarebbe questo personaggio?”. Non volevo che sembrasse come quando “Guerre Stellari” ha introdotto gli Ewok, che sono diventati un giocattolo carino e tenero. Volevo che questo personaggio sovvertisse quasi le aspettative di come potesse essere un personaggio carino. Suko è un tipo tosto: non è solo un orsetto carino e coccoloso, anche se è adorabile. In realtà, in un modo strano, questo film parla anche di genitorialità. C’è la dottoressa Ilene Andrews [interpretata da Rebecca Hall] con Jia da un lato, e c’è Kong che scopre Suko dall’altro, ed entrambi affrontano la cosa a modo loro. E devo dire che Suko è una delle idee che più mi ha entusiasmato, perché l’unica cosa che sapevo durante il suo sviluppo era che doveva avere degli occhi grandi e accattivanti. Volevo capire come poter arrivare a fare un personaggio carino ma tosto allo stesso tempo. Il risultato è che Suko sa di essere carino, e lo usa un po’ per disarmare gli altri. Ma alla fine, è un piccolo e duro attaccabrighe. Se si guarda intorno, non ci sono molte scimmie della sua età. Molte addirittura non arrivano a quello status o oltre… quindi sì, è un sopravvissuto”.

L’entrata in scena di Skar King…

ADAM WINGARD: “Skar King è il dittatore malvagio per eccellenza, [RIDE], e le civiltà di tutto il mondo e di tutta la storia hanno la loro versione di dittatore malvagio. Penso che Skar King sia un male antico; è la rappresentazione del lato più oscuro dell’umanità. Fondamentalmente ha preso il controllo di questa tribù di scimmie nella Terra Cava, gestendo tutto laggiù, e lo fa nel modo più egoistico possibile. C’è persino un momento nel film, in un’inquadratura della sua sala del trono, in cui si vede un piccolo harem in un angolo, insieme a delle piccole scimmie che sono chiaramente dei mini Skar King. Gestisce il tutto da molto tempo, facendo faticare tutte queste scimmie sotto il suo comando. In pratica, è come se queste scimmie vivessero all’inferno – sono tutte anime perdute – e lui è il diavolo”.

Cosa può aspettarsi il pubblico…

ADAM WINGARD: “Da piccolo quando guardavo i film di Godzilla e, ad esempio, quando Godzilla e Mothra si alleavano, insieme ad Anguirus e a tutti gli altri, in un certo senso capivo cosa i mostri si comunicavano. Non avevo bisogno che qualcuno me lo spiegasse e, francamente, probabilmente non prestavo nemmeno molta attenzione a quello che dicevano gli umani in quei vecchi film. Ciò che mi interessava erano i mostri nella loro realtà e comunicazione non verbale. È in questo che volevo immergermi, e che mi emozionava. Realizzare “G v K” mi ha dato la certezza che si può lasciare che questi mostri raccontino tutta la loro storia, che siano semplicemente dei personaggi. Realizzare un film di mostri è stata un’esperienza molto interessante. Bisogna impiegare delle abilità per le quali non puoi proprio prepararti prima. Ne sono uscito dicendo: ‘Okay, [RIDE], ora so come realizzare un film di mostri e sono pronto a farlo di nuovo e a mettere in atto tutto ciò che ho imparato, e portarlo al livello successivo’. Perché alla fine, non volevo semplicemente fare un altro film del Monsterverse, ma offrire un’esperienza da brivido come non si è mai vista prima. Volevo che fosse un momento di trionfo per i film di mostri. Qualunque sia il genere di film che farò in futuro, per quanto riguarda i mostri, voglio che questo dica tutto, e voglio che si sappia che abbiamo fatto di tutto… e di più!

CONVERSAZIONE CON IL CAST—Rebecca Hall (Dott.ssa Ilene Andrews); Brian Tyree Henry (Bernie Hayes); Dan Stevens (Trapper); Kaylee Hottle (Jia); Alex Ferns (Mikael); Fala Chen (Regina Iwi):

Riprese sul posto:

REBECCA HALL: “Abbiamo girato gran parte di questo film in location reali, comprese zone dell’Australia e della Gold Coast che la scorsa volta avevamo escluso. Siamo stati a Moreton Island, che è la terza isola di sabbia più grande del mondo, con pochissime abitazioni. La fauna selvatica è davvero sorprendente. Penso che non si potesse fare di meglio; siamo persino arrivati alla foresta pluviale di Daintree, una delle più antiche del pianeta. Sono un’esperta di piante: mi piacciono molto e nel tempo libero mi dedico al giardinaggio, cosa che è in linea con la dottoressa Ilene Andrews. Così, quando ho visto alcune di queste piante nella foresta pluviale di Daintree, sono rimasta estasiata. Ci sono fronde di una palma che non assomigliano a nulla di conosciuto: sono preistoriche nel senso che esistono da prima dei dinosauri. Non le ho toccate per un senso di rispetto, ma vederle così da vicino è stato davvero spettacolare. Poi, sulla strada verso casa dal Daintree, se si era fortunati, si poteva rimanere bloccati nel traffico a causa di un casuario che attraversava la strada. A me è successo una volta. Hanno delle teste blu e delle zampe con tre artigli appuntiti in grado di catturare un essere umano, quasi come un velociraptor – a proposito di preistoria. I dinosauri sono tra noi!. Non ho mai visto niente del genere in vita mia”.

BRIAN TYREE HENRY: “Adoro lavorare in Australia. Davvero. Le troupe sono fantastiche. La gente è fantastica. È proprio un piccolo angolo di paradiso. Tuttavia, è tutto reale. Sei nella foresta pluviale. Ci sei dentro, amico, e quando ti guardi intorno vedi questi alberi, che se ti allunghi col collo verso l’alto riesci a scorgere queste foglie incredibili. E la maggior parte di ciò che vedi sta lì da migliaia di anni, inclusi alcuni animali. Ricordo l’e-mail in cui si diceva che saremmo andati a Daintree, e ci avvisavano dell’’Allarme coccodrilli’. Lì ho pensato: “Beh, in che senso? Fondamentalmente ci stavano semplicemente dicendo che ogni stagione è la stagione dei coccodrilli e quindi, in pratica, guardatevi le spalle [RIDE]. Quando si parla di Australia, mi vengono in mente i ragni, i serpenti, ma il casuario proprio non sapevo cosa fosse. Per chi non lo sapesse, è un uccello molto simile alla varietà emù/struzzo, ma è anche collegato al velociraptor. Se vi mettete alla guida per Daintree ci sono i tanti cartelli con scritto “Casuari”. E poi c’era un’altra segnalazione con scritto ‘Attenzione ai casuari’. E mi son detto ‘Beh, hmmmm…’ [RIDE]. Ma a parte questo, voglio dire, è stato tutto fantastico, davvero bellissimo. I paesaggi dell’Australia sono tra i migliori che abbia mai visto. Acqua splendida, alberi meravigliosi, fiori stupendi, tranne il fatto che tutto può ucciderti: devi solo ricordarti che sotto un bellissimo paesaggio potrebbe esserci un coccodrillo letale. Ci sono due lati della medaglia, devi solo essere preparato. Ma sì, in definitiva è stata davvero una bellissima esperienza”.

DAN STEVENS: “Siamo andati in su e in giù per la costa dell’Australia, e abbiamo avuto la fortuna di recarci nella foresta pluviale di Daintree e girare le scene tra queste incredibili palme secolari. C’erano anche alberi, liane e animali selvatici strani e meravigliosi. E sì, alcuni serpenti che hanno invaso il set in un paio di occasioni, e i casuari—strani tipi di uccelli dinosauro che si sono affacciati un paio di volte. Per raggiungere un dato set, dovevamo ogni giorno attraversare un fiume su un traghetto e da lì si potevano osservare dei coccodrilli che si aggiravano sulla riva. Ma davvero tutto magico. E non lontano dalla Gold Coast, era facile ritrovarsi in una vera e propria giungla. Abbiamo potuto immortalare degli spazi magnifici e selvaggi, altri invece li abbiamo realizzati nello studio, sperando di creare una transizione senza soluzione di continuità tra la magica foresta pluviale e gli incredibili teatri di posa”.

KAYLEE HOTTLE: “Tornare nel Monsterverse è stato straordinario, davvero emozionante. Il pubblico vedrà ancora più azione e più avventure. In questo film siamo stati nella foresta pluviale di Daintree. C’erano sanguisughe, coccodrilli, serpenti, casuari. Ma era bellissima”.

ALEX FERNS: “Le location erano straordinarie. Tamborine Mountain… ma senza dubbio la migliore è stata la Daintree nel nord-est dell’Australia. È stato incredibile, la fauna selvatica e tutto il resto. C’erano pericoli ovunque. È stato stupefacente. Gli avvertimenti sui fogli di chiamata erano assurdi. “Attenzione ai coccodrilli, attenzione ai serpenti, attenzione ai casuari”. Una pagina piena di avvertimenti su cose potenzialmente letali. Benvenuti in Australia [RIDE]”.

Le Sfide…

REBECCA HALL: “Ci siamo trovati quotidianamente di fronte a delle sfide; trattandosi di una storia ad alto numero di ottani, spesso la trama bisognava in qualche modo incorporarla in quelle scene. Il mio lavoro sovente consisteva nell’esporre gran parte della storia e del lato sociologico del Monsterverse. Quindi, all’improvviso avevo molti dialoghi che spiegavano le cose, il che è stato decisamente impegnativo. Poi, c’erano anche le sfide fisiche derivanti dall’essere sull’HEAV [Hollow Earth Aerial Vehicle], divertente i primi cinque minuti, ma poi ti veniva la nausea. Solo quando ti ricordavi che non stavi volando attraverso lo spazio e il tempo, tutto tornava apposto. Per lo più le sfide sono state comunque divertenti, direi”. 

FALA CHEN: “La difficoltà legata a questo ruolo, soprattutto riguardo al mio modo di comunicare, è che la Regina e tutto il popolo Iwi comunicano attraverso la telepatia, quindi non parliamo effettivamente. Per questo, dovendomi affidare agli occhi e alle espressioni facciali per “dire le mie battute” – cosa che mi rimane difficile da fare normalmente – era evidente che dovevo essere molto chiara in ogni momento della scena su ciò che stavo cercando di comunicare. Inoltre, ho trovato interessante il dover utilizzare maggiormente tutto il mio corpo, quindi le spalle e la testa non solo il viso, a seconda dell’inquadratura della telecamera. Oltre a ciò, mi è piaciuto molto anche esercitarmi a comunicare telepaticamente con Rebecca Hall: ci guardavamo negli occhi quando avevamo un momento libero, e lei doveva indovinare a cosa stavo pensando. Non abbiamo ottenuto grandi risultati con quella pratica, ma in un certo senso mi ha aiutato a pensare che stavo migliorando la mia telepatia”.

DAN STEVENS: “Grandi difficoltà, in termini di acrobazie, non ne ho trovate. Tuttavia, mi hanno fatto cadere da un macchinario gigantesco a circa 65piedi dalla cima dello studio fino alle fauci di Kong, appeso a due corde. È stata una bella sfida, ma è stato molto divertente. Adoro fare queste cose”.

KAYLEE HOTTLE: “Jia, che nell’ultimo film era un’orfana, ora diventa una guerriera e cresce moltissimo come persona. Kong le ha dimostrato il valore dell’amicizia, e ancora una volta hanno intensificato una fiducia reciproca. Si guardano le spalle a vicenda”.

ALEX FELNS: “Dan Stevens mi ha mandato un messaggio con l’immagine della locandina di un tour per osservare i coccodrilli con giro sulla moto ad acqua, pensando che ci sarebbe andato anche lui. Quindi mi sono iscritto e ho pagato. Una volta arrivato e indossato il giubbotto di salvataggio, però ho capito che non si sarebbe presentato! Quindi mi ha mandato da solo sulla moto d’acqua: è stato terribile… Ma fantastico. Andavo a tutta velocità lungo delle corsie accanto ai container, e risalivo questi affluenti proprio accanto ai coccodrilli. Un’esperienza terrificante e sorprendente. Non lo perdonerò mai per questo. Da lì, il nostro gruppo del cast è diventato il ‘Croc Tour Recovery Group’”.

Collaborare con Adam Wingard…

REBECCA HALL: “Adoro lavorare con Adam. Mi fido ciecamente di lui come regista, perché ha una visione molto singolare, anche nel modo in cui usa le luci rosa e blu, che sono in contrasto tra loro. È molto preciso e questo mi fa stare tranquilla, perché penso che quando un regista ha quella visione e consapevolezza della propria estetica, sa quello che vuole, e quindi sai che qualunque cosa gli si proponga, la aggiusterà nel montaggio. Ma l’altro motivo per cui adoro lavorare con Adam è che tutte queste nozioni sono gratis. Si ha la convinzione che abbia un’idea di come sarà il film, ma allo stesso tempo si diverte sul set, grazie alla sua esuberanza contagiosa. Ha la curiosità di un bambino di 10 anni, come se fosse dentro di lui, e dirige con entusiasmo e quando lo senti ridacchiare, sai di aver svolto un ottimo lavoro. [RIDE] Questo è miglior indicatore. Non scrive appunti, ma in base al fatto che sorrida o meno, si capisce se è andato tutto bene o no. Mi piace lavorare con lui, lo trovo geniale”.

BRIAN TYREE HENRY: “Non direi che in Adam ci sia un bambino di 10 anni, piuttosto direi che gli tiene la mano e cammina insieme a lui, ma questa è la parte divertente, è come se avesse condiviso con questo alter ego tutta la gioia e l’entusiasmo di un grande fan del genere, e quindi non voleva disattendere le sue aspettative. La cosa straordinaria era che spesso durante una ripresa lo sentivamo letteralmente ridere a crepapelle, il che avrebbe rovinato la ripresa, ma allo stesso tempo era come se il suo essere felice fosse la garanzia di un lavoro bel svolto. Quindi è stato incredibilmente gioioso. Sono stato davvero contento di tornare a lavorare con lui. Penso che sia l’unico con cui farei un film del genere, perché ha una mente brillante, colorata e a tratti maliziosa. [RIDE] C’è della malizia con la quale abbiamo potuto giocare, e sono certo che tutti potranno coglierla assistendo al film. Ho visto cose nuove ogni giorno; fa un’enorme differenza il fatto che il tuo capo è un appassionato di questo tipo di universo ed è eccitato dalle scoperte di ciò che potrebbe essere e di ciò che potrebbe accadere. Non voglio spoilerare nulla, ma penso che i fan rimarranno entusiasti. E ciò di cui dovrebbero essere ancora più entusiasti è che ci sono esplosioni, sudore, urla e luci intense! Prendi “Godzilla vs. Kong” e iniettalo con quanta più adrenalina possibile, e il risultato sarà questo film”.

DAN STEVENS: “Ogni volta che si guarda un film di Adam Wingard, c’è qualcosa che non si è mai visto prima. Penso che, soprattutto in questo progetto, sia riuscito davvero a dare la sua impronta psichedelica: già la combinazione di colori da sola è assolutamente strabiliante. Una delle cose che mi sono piaciute dell’ultimo capitolo è stato il film quasi muto che si è avuto quando si passa del tempo con Kong. La creatura che è riuscito a creare con la CGI e il carattere interiore di Kong inizia a emergere: e qui è molto evidente. È davvero meraviglioso da guardare”.

“Brian e Rebecca mi hanno stuzzicato e dato i giusti input per capire quanto volessi unirmi alla banda. Ma il valore aggiunto è la mia conoscenza decennale con Adam Wingard. Abbiamo girato insieme un film intitolato “The Guest” circa nove anni fa, e da allora siamo rimasti amici; abbiamo sempre cercato di fare qualcosa insieme, e questo è stato il primo progetto. E’ stata una sensazione bellissima stare nuovamente sul set con lui”.

KAYLEE HOTTLE: “Adam è davvero gentile. Il suo feedback mi ha aiutata a gestire al meglio le scene. Mi sono divertita molto e sono entusiasta di esser tornata in questo secondo film”.

ALEX FERNS: “Lavorare con Adam è come lavorare con un bambino grande. Ma in fondo mi ci identifico, perché anch’io sono così. Ti fa ridere. Trova tutto divertente, in particolare la comicità fisica. Penso che la classica camminata con scivolata su una buccia di banana, la troverebbe assolutamente esilarante. Abbiamo lo stesso senso dell’umorismo. Ripeto, è un ragazzino grande. E’ magnifico, un genio”.

FALA CHEN: “Lavorare con Adam è come lavorare con un bambino nel senso migliore del termine, perché è aperto, onesto e vulnerabile. Allo stesso tempo, è così intuitivo. Mi fido davvero di lui e mi è davvero piaciuto creare questo nuovo personaggio con lui. Sono davvero grata che mi abbia portato a bordo. Sul set fa semplicemente cose pazze e questo ci fa sempre ridere molto. Adoro lavorare con Adam.”

Il parallelismo tra Kong e Jia…

REBECCA HALL: “Penso che riguardo alla storia umana così come a quella dei mostri, al centro del film ci sia la nozione di famiglia e appartenenza, e dove e cosa chiami ‘casa’.. un tema presente anche nel primo film. Ancora una volta, c’è un parallelismo con la relazione tra Jia e Ilene Andrew. Qui affrontano il fatto dell’adozione di Jia e qual è il suo retaggio, la sua ascendenza e dove questo si inserisce nella loro relazione: dove risiede la famiglia. Lo stesso vale per Kong. Credo che sia un tema davvero potente, che riguarda il tipo di famiglia che si crea intorno a noi. E in modo divertente anche i personaggi umani, che provengono da ogni parte del mondo – Bernie, Trapper – diventano la loro famiglia durante la loro avventura all’interno della Terra Cava”.

KAYLEE HOTTLE: “Kong all’inizio è solo; non ha una famiglia o un luogo di appartenenza, e lo stesso è per il mio personaggio. E così si capiscono e iniziano ad appoggiarsi l’uno all’altro. Ora sa di non essere solo: trova altri suoi simili nella Terra Cava”.

CONVERSAZIONE CON I REALIZZATORI: 

I Produttori Alex Garcia ed Eric McLeod; il Direttore della fotografia Ben Seresin; lo Scenografo Tom Hammock; la Costumista Emily Seresin; il Supervisore VFX Alessandro Ongaro:

Il decimo anniversario del Monsterverse…

ALEX GARCIA (Produttore): “È emozionante che ‘Godzilla e Kong’ esca in concomitanza del decimo anniversario del Monsterverse. Sono passati dieci anni dal film “Godzilla” del 2014, e in questo nuovo capitolo emergono più approfonditamente i punti di vista delle Creature, in particolare di Kong, mentre entra nella Terra Cava e scopre che in realtà non è l’ultimo della sua specie. È stato divertente e gratificante realizzare questi film del Monsterverse. Quando si lavora con personaggi classici della cinematografia, come Godzilla e Kong, la sfida è rispettare le loro origini e il loro retaggio, soddisfare le aspettative dei fan, e al contempo spingerli in qualcosa di cinematograficamente nuovo, fresco e diverso. Sono orgoglioso di ammettere che Adam Wingard ha proprio centrato questo obiettivo, apportando una nuova ventata di energia visiva, grande e divertente, in “Godzilla e Kong: Il nuovo impero”. Il tono del film segue un filone divertente, al fianco della scoperta di mondi nuovi e vasti, che esploreremo insieme ai due protagonisti Godzilla e Kong – attraverso i loro occhi – a differenza degli altri capitoli”.

ERIC McLEOD (Produttore): “Ciò che amo di questo franchise è il concetto di evasione. Uno dei motivi principali per cui le persone vanno a vedere questi film è il desiderio di fuga in un altro mondo. Non è reale; sanno che non lo è, ma possono semplicemente immergersi in questi mondi meravigliosi, all’interno di un cinema. Ci impegniamo sempre a trovare nuove idee, creature diverse, ambienti diversi che attirino davvero il pubblico. La mia intenzione è sempre fare un film che avrei piacere di vedere, e che faccia venire voglia di dire alla gente: “Mi è piaciuto tantissimo avere la possibilità di visitare quei posti e vedere cosa si può fare”. Sono felice quando mi dicono: “Mi sono lasciato andare per due ore, e mi sono davvero divertito a guardare il film”.

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Questo è molto diverso dai precedenti film del Monsterverse. Prima, Kong, Godzilla e i Titani avevano un obiettivo estremamente semplice: sconfiggere l’altro Titano. In questo invece, i Titani hanno effettivamente un arco narrativo. Kong è diverso all’inizio del film rispetto alla fine, quindi i Titani stessi fanno delle scelte, stringono alleanze, si uniscono per cambiare il loro mondo. Penso che la mitologia dei mostri resista – onestamente, parlando con i miei nipotini – perché sono grandi. Bambini, adulti, tutti sono affascinati da qualcosa di così grande, così mostruoso, un’esperienza così lontana da noi stessi. Questi giganteschi Titani vivono nei sogni, nell’immaginario e affascinano le persone”. 

ALESSANDRO ONGARO (Supervisore VFX): “In questo film, direi che i Titani sono in realtà i veri protagonisti. “Godzilla vs. Kong” è stato un enorme successo; tutti volevano vedere di più sui Titani, e Adam voleva soddisfare i desideri dei fan. Tutto è interconnesso, ma è quasi come guardare due film – ci sono due percorsi – uno con Kong e il suo viaggio, e uno con Andrews e Jia, il viaggio umano. L’idea di fondere entrambi la reputo geniale”.

Differenziare “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero”…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Per rendere diverso questo film, abbiamo iniziato a concentrarci sui colori da utilizzare. Adam era affascinato dalle illustrazioni originali di molte scatole di giocattoli degli anni ’80… forse gli ultimi tempi in cui venivano realizzati dipinti originali, come ad esempio per He-Man o ThunderCats. Così, abbiamo osservato attentamente il modo in cui venivano utilizzati i colori (i verdi mescolati ai viola, l’uso massiccio dei colori primari) e abbiamo cercato di portare quel linguaggio colorato in questo Monsterverse. Molti dei film precedenti erano stati ambientati sulla superficie della terra. Ci sono tempeste in corso, quindi, immediatamente, questo ti porta in una tavolozza di colori più scuri. Ma la capacità di entrare nella Terra Cava e ricominciare da zero, in una certa misura, nel mondo, ci ha permesso di tuffarci in una tavolozza più colorata”.

BEN SERESIN (Direttore della fotografia): “Adam e io ci siamo confrontati su diversi aspetti del film. Abbiamo parlato già dall’inizio della ricerca di una sorta di realtà aumentata, nello specifico di una tavolozza colori più vivace che Adam ricercava, ed è stato fantastico. Ho visto i suoi progetti concettuali iniziali e mi ha detto: “Come possiamo mantenere questa visualizzazione colorata del film senza che scada in una sorta di animazione ?. Qual è la chiave per mantenere l’autenticità e l’integrità della fotografia e della CG, con questi colori accentuati e questo tipo di realtà e vivacità?”.

“La sfida nel ricercare una realtà accentuata, uno spettro colorato e una base fotografica molto vivace è far sì che il pubblico senta di trovarsi in un luogo reale, che questi sono personaggi reali, sia i mostri che le persone. Come si fa a mantenere questa integrità? In base alla mia esperienza, e spesso per il mio approccio fotografico preferito, la chiave è trovare un mix di buio e luce, di ombra e luminosità, e un vero e proprio spaccato di approcci fotografici. A volte, quando si introduce un elemento di colore molto vivace ed intenso, può essere davvero difficile inserirlo in una base fotografica. Abbiamo deciso che l’approccio migliore sarebbe stato quello di trovare una sorta di grinta nell’ immagine che avesse anche questa vivacità… ecco la vera sfida. Quando si cerca di stabilire una base fotografica profonda, si vuole usare l’ombra, si vuole usare un tipo di sottigliezza che a volte è più difficile da trovare quando si tratta di immagini altamente cromatiche ad elevata vivacità”.

Un’altra cosa che Adam e io abbiamo pianificato è stato uno dei maggiori problemi della fotografia di questo tipo di film – l’integrazione della CG e della fotografia del mondo reale – e ho suggerito ad Adam che forse un approccio davvero interessante sarebbe stato una leggera degenerazione dell’immagine attraverso l’obiettivo nella nostra fotografia del mondo reale, che poi avremmo potuto portare nel mondo della CG. In questo modo avremmo ottenuto l’aggiunta di un altro livello al connubio tra le immagini degli effetti visivi e quelle del mondo reale. Abbiamo iniziato a farlo da subito, e abbiamo coinvolto Alessandro Ongaro, il supervisore degli effetti visivi, che si è subito unito a noi ed è rimasto molto entusiasta di questo concetto. È stato questo connubio tra i due mondi a farli diventare idealmente indistinguibili: l’idea era di stabilire una sorta di integrazione che servisse all’aspetto del film”.

Imparare a lavorare insieme…

ALEX GARCIA (Produttore): “Una delle cose più divertenti in ‘Godzilla vs. Kong’ è stata quella di portare per la prima volta entrambi i personaggi nello stesso film del Monsterverse, e abbiamo avuto l’opportunità di vederli combattere corpo a corpo facendo emergere i punti di forza e di debolezza di entrambi. In questo film, “Godzilla e Kong”, si riuniscono di nuovo, ma per combattere insieme una minaccia più grande. Questo, ovviamente, non senza difficoltà. All’inizio le cose non vanno bene: essenzialmente ci sono –ovviamente- alcune grandi sequenze di combattimento tra i due. Andando avanti, si trovano di fronte ad una minaccia più grande, e iniziano a fare squadra in un modo davvero soddisfacente. Li vedremo lavorare insieme contro un nemico comune, insieme ad alcune altre sorprese che arrivano nel film. Adam Wingard aveva delle idee davvero entusiasmanti quando parlavamo del sequel di “Godzilla vs. Kong”, ed erano incentrate sulla possibilità di far salire di livello i personaggi. Ha escogitato dei modi per far evolvere i protagonisti pur mantenendoli fedeli alle basi del Kong e del Godzilla che conosciamo. Godzilla ha un nuovo aspetto che è rappresentativo di alcuni nuovi poteri che possiede, e Kong, dopo aver subito dei danni in seguito ad una battaglia, ha un potenziamento che i nostri personaggi umani gli danno, che gli permette di portarlo ad un altro livello nel terzo atto”.

Racconto di Titani…

ALESSANDRO ONGARO (Supervisore VFX): “Una delle sfide più grandi per questo film, con tutta l’animazione computerizzata, nasce dalla presenza di tanta narrazione senza parole… era quasi come lavorare su un film muto. Ed essendoci tanto di raccontato attraverso le sequenze con i Titani che portano avanti la storia dall’inizio alla fine, che abbiamo sentito il bisogno di farlo bene. Quindi, per me era molto importante che le performance delle creature Kong, Godzilla, Scar King e Suko fossero uniche, con la capacità di trasmettere emozioni e raccontare la storia. È una sfida lavorare senza parole: i sottotitoli non sono mai stati un’opzione. La prima volta che ho letto la sceneggiatura, in un dato paragrafo in tre righe si descriveva una scena di cinque minuti. E poi c’è stato dato in mano il compito di capirlo. È stata una grande sfida. Fortunatamente, ero circondato da una squadra fantastica e tutto è andato per il meglio”.

La trasformazione di Godzilla…

ALEX GARCIA (Produttore): “Godzilla in questo film intraprende un viaggio che, all’inizio, risulta piuttosto misterioso per i nostri personaggi umani della Monarch, che non riescono a capire perché si stia muovendo. Generalmente lo fa di fronte ad una minaccia. Dopo una breve battaglia a Roma che appare all’inizio del film, finisce per ricaricarsi all’interno del Colosseo – che segna un’immagine molto divertente – e poi si alza e inizia ad andare a caccia di carburante. Quindi si reca in una centrale nucleare in Francia, dove inizia ad inalare l’energia nucleare per rafforzarsi. E apprendiamo che si sta caricando perché sa che deve prepararsi per una imminente battaglia: percepisce il segnale di una chiamata alla guerra. Gli scienziati e il pubblico non lo sanno, ma Godzilla sì…”.

TOM HAMMOCK (scenografo): “Godzilla ha la capacità unica di avere un sesto senso riguardo alla battaglia che dovrà affrontare in futuro. Quindi, in questo film seguiamo per la maggior parte del tempo alla sua preparazione a questa battaglia. Decide così di andare a dormire nel Colosseo. Inizialmente non sapevamo dove farlo riposare, ma comunque cercavamo un luogo iconico. La scelta del Colosseo è nata da una circostanza simpatica: durante un brainstorming a casa di Adam, notiamo che la sua gatta nera di nome Mischief, che per tutto il tempo ci è stata intorno mentre lavoravamo, si era rannicchiata nella sua cuccia, e ci siamo detti: “Oh mio Dio, sembra Godzilla nel Colosseo!” [RIDE] Ed è lì che ci è venuta l’idea. Dopo il Colosseo, Godzilla si dirige verso la discarica di scorie nucleari più vicina, in Francia, ed inizia a saccheggiarla. Da lì, emergono altri eventi che lo portano a trasformarsi per questa imminente e grande battaglia”.

ALESSANDRO ONGARO (Supervisore VFX): “Il design di Godzilla si è evoluto: lavorando al fianco di un professionista della Legacy Effect, Jared Krichevskij, siamo partiti da un concetto già appurato, cioè l’evoluzione di Godzilla nel colore rosa e la silhouette snella. Abbiamo apportato solo piccole modifiche per assicurarci che anatomicamente funzionasse, ed analizzato il suo respiro atomico”.

“Nello specifico, dopo che si è evoluto, le sue proporzioni cambiano: Godzilla è un po’ più alto e decisamente più magro. Le zampe sono più muscolose, le braccia più lunghe, la testa un po’ più piccola e la parte superiore del corpo è più definita, il che gli permette di muoversi più agilmente. Anche la pelle è leggermente diversa. Abbiamo mantenuto lo stesso colore e la struttura di base, con l’aggiunta di alcuni spuntoni sui gomiti, sulla testa e sulla schiena, e li abbiamo anche modificati. Ora sono carichi di energia rosa”.

Un Kong più vecchio e più saggio…

ALESSANDRO ONGARO (Supervisore VFX): “L’immagine di Kong è abbastanza coerente, piuttosto vicina a come lo abbiamo lasciato in ‘Godzilla vs. Kong’. È un po’ invecchiato, il suo pelo è diventato sale e pepe, e un po’ più lungo sulle spalle; sul mento il pelo è più lungo e grigio. Inoltre, per coerenza verso i fan, durante il combattimento a Hong Kong in “GvK”, Godzilla gli ha ferito la schiena, quindi abbiamo riportato la cicatrice. L’abbiamo semplicemente curata e gli abbiamo fatto crescere dei peli in più intorno”.

Distruzione globale…

ALEX GARCIA (Produttore): “Ho pensato che gli spettatori di questi film si aspettassero e apprezzassero una grande rissa in una capitale del mondo; così l’abbiamo inserita alla fine di questo lungometraggio. Abbiamo optato per Rio de Janeiro, che ci ha fornito uno sfondo particolarmente bello con la sua atmosfera tropicale e urbana. Vediamo questi personaggi unirsi: e se da un punto di vista coreografico è stato impegnativo, ci ha al contempo permesso di mettere in luce l’agilità di Scar King e di Kong. Il nuovo potere di Kong sta nel suo guanto meccanico, insieme alla nuova versione evoluta di Godzilla, e durante questa folle battaglia, la gente corre a salvarsi. Abbiamo avuto la fortuna di poter girare questo film in tutto il mondo. Abbiamo girato principalmente nella Gold Coast in Australia, e un po’ anche per la scena sulla spiaggia all’inizio della sequenza di Rio. C’era una nostra unità a Rio utile per molte delle scene e dei pezzi d’azione che si vedono nel film. Abbiamo girato anche a Roma, in Marocco, in Islanda, alle Hawaii e a Gibilterra. Per noi era davvero importante riuscire a portare sullo schermo la sensazione tattile di questi luoghi”.

ERIC McLEOD (Produttore): “Il Queensland è sempre stato uno dei nostri luoghi preferiti per i film del Monsterverse, perché offre delle location variegate, ottime strutture in studio, troupe e artigiani davvero di prim’ordine. Ci siamo venuti prima per “Kong: Skull Island”, poi ci siamo tornati per “Godzilla vs. Kong” e ora per il sequel. Offre una grande varietà di location, edifici e ambienti, dalle spiagge alle giungle, dalle montagne ai paesaggi urbani.

Il motivo per cui abbiamo scelto appositamente la Gold Coast per questo film è lo stesso degli altri due: la diversità delle location e un solido riferimento per la troupe. Inoltre, gli studi sono di livello mondiale e ci hanno dato la dimensione e la portata dello spazio scenico e dell’ambiente di lavoro per ottenere ciò che stiamo cercando. Le location della Gold Coast in cui sono state effettuate le riprese di questo film includono Surfers Paradise, Tallebudgera e Village Roadshow, tutte situate nella Gold Coast. I Village Roadshow Studios sono senz’altro uno dei miei studi preferiti in cui girare”.

Effetti pratici versus CG…

ERIC McLEOD (Produttore): “All’inizio del processo cerchiamo di scomporre il film così come lo conosciamo al momento, e una delle sfide più grandi è decidere cosa è in CG completa, cosa è in CG parziale, cosa è sul teatro di posa e cosa è in location. Sono un filmmaker che predilige l’utilizzo degli effetti pratici. Penso sia meglio per gli attori: si può allestire una giungla su un palco, ma portare gli attori sul posto, secondo me, va a beneficio delle loro interpretazioni e del film. Quindi, nelle prime fasi di sviluppo del progetto, la domanda che spesso io e [il produttore] Tom Hammock ci siamo posti è stata quanto poter fare sul posto, quanto in modo pratico. E’ altrettanto accaduto che di fronte a molti effetti visivi ci siamo chiesti se farli su un teatro di posa, riprendendo il più possibile con la telecamera, avvalendoci anche del blue screen. Anche nelle riprese interamente in CG, la nostra preferenza è sempre il desiderio di girare utilizzando gli effetti pratici. Ad esempio, se c’è un’inquadratura in cui Kong corre attraverso una giungla e sbatte contro un albero, se fossimo riusciti ad ottenere un’inquadratura da terra in una giungla e poi aggiungerci Kong, sappiamo che avrebbe avuto un aspetto migliore rispetto ad una giungla completamente in CG. Cerchiamo sempre di combinare elementi pratici con elementi in CG, tra palchi e location. Questa combinazione permette al pubblico di credere di più nel progetto. Sono sempre stato convinto che il pubblico riesca a distinguere il reale dal falso, pur sapendo che Kong e Godzilla non sono reali, ma più riusciamo a mettere Kong e Godzilla in un posto reale, più li farà sentire credibili. Il pubblico sarà in grado di connettersi più facilmente a loro”.

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Una volta terminata la sceneggiatura, il reparto artistico inizia a lavorare sul film e si forma la squadra. Questo potrebbe avvenire anche un anno prima delle riprese principali. In genere io e Adam instauriamo delle conversazioni creative con i dirigenti dello studio e con gli sceneggiatori, per definire l’idea della tavolozza colori, delle texture, dell’arco visivo del film. Poi, raggiunta un’idea di massima sul dove iniziare, facciamo molte ricerche. Reclutiamo degli illustratori che cominciano il loro lavoro, e mentre procedono ci rivolgiamo agli artisti dello storyboard, e i vari set si trasformano fino al punto in cui dobbiamo disegnarli per costruirli. Finiscono in modelli, in tutto ciò che è scultoreo. C’è molto lavoro scultoreo in realtà in questo film, ed è davvero emozionante da realizzare. Si creano piccole sculture per i film, dei piccoli modelli davvero splendidi, e da lì si finisce nel processo di costruzione, che può iniziare mesi e mesi prima ancora che le telecamere si accendino per la prima volta”.

“Nel dover decidere dove girare ogni scena, se in una location o in teatro di posa, o se utilizzare la CGI, Adam e io ritorniamo alle sceneggiature e ai personaggi e, in questo caso, ai Titani. E, cosa unica in questo film, credo che quando le persone pensano a questi film di mostri giganti, sono certi che siano frutto per la maggior parte di effetti visivi. Adam però, fin dai suoi esordi nel cinema, ha sempre desiderato riprendere il massimo con la telecamera. Quindi, cerchiamo di trovare un modo strategico per girare i film in modo da poter massimizzare ciò che c’è nella telecamera. E poi iniziamo la caccia alle location – tutto ciò che è unico – e cerchiamo di costruire la nostra fotografia principale, spesso andando nei luoghi reali, per quanto possibile. In questo film, abbiamo trascorso molto tempo nella vera giungla, che fosse questa parte dell’Australia o l’estremo nord dell’Australia, verso la Papua Nuova Guinea, per cercare di catturare delle immagini davvero uniche. Alla fine, disponendo di una quantità limitata di tempo e denaro bisogna capire cosa è importante. E ciò che è importante per Adam è ottenere tutto il possibile con la macchina da presa”.

Collocare gli attori nel mondo…

ERIC McLEOD (Produttore): “Quando abbiamo iniziato a cercare le location, sapevamo di voler immergerci più a fondo nella diversità della Terra Cava. Durante le nostre ricerche preliminari, abbiamo scoperto che Daintree è la più antica foresta pluviale tropicale di pianura del mondo. Immediatamente quando l’ho saputo ho detto: “Dobbiamo girare lì”. Non possiamo recarci in Australia e nel Queensland e non girare nella foresta pluviale più antica del mondo”. Quindi, vi abbiamo inviato dei ricognitori, che ci hanno spedito delle immagini incredibili: piante e vegetazione diverse mai apparse in alcuno dei film. Era molto lontana dallo studio: 1.900 chilometri. I camion ci hanno impiegato due giorni e mezzo per arrivare lassù. Abbiamo noleggiato degli aerei per portarvi tutta la troupe e l’attrezzatura. Inoltre, è un posto leggermente pericoloso. Ci sono coccodrilli, ragni, pitoni… ma penso che anche questo faccia parte dell’emozione di girare in un posto così. È stato fantastico anche perché il cast sapeva che stavano girando in una location tanto antica, che emanava un senso di pericolo. Sono sicuro che questa sensazione emerge dalle scene”.

“Moreton Island è un altro esempio perfetto di come andare in un posto difficile da raggiungere. Abbiamo dovuto traghettare tutta la troupe e l’attrezzatura, perché questa spiaggia insenata era perfetta per una scena ambientata alle Barbados. Lì abbiamo allestito un set, e anche se sarebbe stato molto più semplice girarlo in un ambiente controllato, quando si vedrà il film si evince che gli attori erano su una spiaggia e sembrerà di essere alle Barbados”.

“In definitiva, il vantaggio di girare nel Queensland è stata la possibilità di visitare tante location diverse in circa un’ora di macchina. Anche se abbiamo girato in località distanti come Moreton Island e Daintree, dentro e intorno a Brisbane e nel raggio di un’ora da Gold Coast ci sono tante opzioni tra cui scegliere. La parte difficile a volte era decidere l’opzione migliore, perché l’offerta era ampia. Al di fuori dell’Australia, le nostre altre location includevano l’Islanda, che ci ha fornito uno dei look più forti per la Terra Cava. Abbiamo girato anche in Marocco, Gibilterra, Roma, Hawaii e Rio. Le nostre unità hanno apportato un livello di costruzione del mondo che ha davvero giovato al film”.

Sfide legate alle location…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Il processo di riprese a Daintree è stato incredibile, ma è stata una grande sfida logistica. Daintree era a circa 24 ore di macchina dalla nostra base, e il clima era piuttosto estremo, in termini di pioggia, caldo, oltre a sanguisughe, zecche, serpenti, casuari, coccodrilli di acqua salata. Noi del reparto artistico, abbiamo lavorato diverse settimane in anticipo rispetto alla troupe. Ci sono voluti uno sforzo e una volontà enormi da parte di tutti i soggetti coinvolti per far entrare le gru, in modo da poter spostare i set senza intaccare il suolo di questo ambiente tanto delicato. C’erano inoltre degli osservatori per i coccodrilli d’acqua salata, biologi specializzati che tenevano lontani i casuari e tutti hanno dovuto sopportare le sanguisughe. Ma per amore del nostro lavoro avremmo fatto qualsiasi cosa, e alla fine eravamo entusiasti di essere lì e abbiamo ottenuto un risultato davvero raro da catturare su pellicola. Girare in luoghi remoti e selvaggi ha contribuito davvero a creare qualcosa di unico per questo film, e Adam [Wingard] e Ben [Seresin], il direttore della fotografia, adoravano stare là. L’autenticità che si ottiene nel mondo reale non si può ottenere in nessun altro modo. La giungla nella Terra Cava gioca un ruolo importante in questo film, e noi stavamo cercando di mostrare al pubblico un tipo di giungla che non avevano mai visto prima, e trovarsi realmente nella giungla remota è stato il modo in cui siamo riusciti a costruire le basi per la nostra Terra Cava”.

“Nella pratica siamo arrivati sul posto e abbiamo eseguito una scansione LiDAR [3D ad alta risoluzione] di ogni singolo albero; quindi abbiamo progettato il nostro set per inserirci tra questi alberi, senza doverne danneggiare alcuno. Abbiamo creato set che potevano essere smontati e trasportati, pezzo per pezzo, quindi assemblati per adattarsi agli alberi vivi… in modo da poter ottenere l’incredibile valore produttivo di questa foresta pluviale pur rispettando la foresta stessa”.

BEN SERESIN (Direttore della fotografia): Il vantaggio di girare in location reali, in particolare in questo film, ha contribuito a creare un’integrità con le immagini. Adoro lavorare in esterni, anche perché si è costretti a un approccio alla fotografia che potrebbe non essere sempre ideale. Hai a che fare con elementi che non sono totalmente sotto il tuo controllo e devi adattarti, e attraverso questo adattamento all’ambiente naturale, trovi difetti, piccole cose che non vanno bene, ma anche, come ho detto, una vera integrità delle immagini. Ora, la base per avere questo, in termini di creazione del look, serve poi a portare quella visualizzazione nel lavoro in studio. Ancora una volta, si tratta di coniugare le due cose. Quando un film è ambientato principalmente nella boscaglia, nella foresta, è difficile ricreare il tutto su qualsiasi scala in studio. Quindi, proviamo a integrare il lavoro sul posto. Quindi decodificamo il lavoro in studio per adattarlo il più possibile al lavoro in location e passiamo dall’uno all’altro. Spesso il lavoro in studio è caratterizzato da scene sulle quali si desidera avere un maggiore controllo, scene che potrebbero avere una certa realtà aumentata, un approccio leggermente più stilizzato. La location di Daintree che abbiamo utilizzato era una foresta con piante millenarie. Un’esperienza unica. Non si può ricreare in alcun modo, ma è servita a dare forma all’aspetto che abbiamo inserito nel lavoro in studio, che è stato semplicemente fantastico. È stato bellissimo vedere il risultato di quell’integrazione”.

Cast di altissimo livello…

ALEX GARCIA (Produttore): “Rebecca Hall, che in questo film interpreta la dottoressa Andrews ed è apparsa per la prima volta in “Godzilla vs. Kong”, è innanzi tutto un’attrice fantastica. Siamo stati molto fortunati a lavorare con attori straordinari su tutti i livelli in questo franchise, cosa importante nei film con idee grandiose e con le creature al centro: mantengono le cose emotivamente radicate. E Rebecca è una partner fantastica in questo senso. È stata anche bravissima a lavorare con Kaylee Hottle, che è un’attrice incredibile, la giovane attrice sorda che ha interpretato Jia in “GvK” ed è tornata in questo film. Il loro rapporto madre/figlia è una parte centrale del film, e avere un’attrice che riesce a trasmetterlo con tale emozione e intimità – e che può anche trasmettere gli aspetti più fantascientifici e fantasy della serie con tale autorità – è incredibilmente impressionante.

“Brian Tyree Henry interpreta un personaggio chiamato Bernie, apparso per la prima volta in ‘GvK’, ed è un fanboy dei mostri, quasi un blogger di teorie cospirative sui mostri. È gli occhi e le orecchie del pubblico all’interno del mondo. Ed è un attore fenomenale: incredibilmente divertente. Ma Brian trova anche un modo per radicare tutto, anche l’umorismo. Viene dal personaggio. E Brian stesso è un fan di questi film e del genere, quindi apporta una vera autenticità. Sa fino a che punto può spingersi, fino a che punto può giocare, ma rimane sempre una parte organica del film”.

“In questo film appare un nuovo personaggio chiamato Trapper, interpretato da Dan Stevens. È un veterinario delle creature Monarch, come un cripto-zoologo che studia le creature, lavora con loro e sen prende cura. Ci sono alcun momenti divertenti in cui Kong ha bisogno di aiuto e Trapper è in grado di intervenire e aiutarlo. Trapper apporta una nuova esperienza mai vista in Monarch. E Dan Stevens è un attore davvero meraviglioso, e vederlo interpretare questo personaggio in una grande avventura è incredibile. Trapper ha un atteggiamento libero e simpatico, eppure sente di essere già parte integrante di questa squadra. È stato molto divertente”.

Ci sono anche degli attori meravigliosi in alcuni ruoli chiave, come Alex Ferns e Fala Chen. Indipendentemente dal tempo trascorso sullo schermo, i loro personaggi sono vivaci e contribuiscono alla storia nel suo complesso. Alex afferra letteralmente a piene mani il suo ruolo di duro che ne ha viste tante; Fala conferisce al suo personaggio una calma autorità e un bellissimo arco narrativo, e brilla nel suo lavoro”.

Squadra di altissimo livello…

ERIC McLEOD (Produttore): “La squadra messa insieme da Adam e dai realizzatori è di prima classe. Erano tutti incredibilmente appassionati al progetto. Il nostro direttore della fotografia Ben Seresin ha girato due dei film; Tom Hammock è stato lo scenografo di due film; Emily Seresin, è al suo primo film come costumista e ha fatto un lavoro straordinario; e Alessandro Ongaro, il supervisore degli effetti visivi, ha un background nell’animazione, che si adatta perfettamente a questo film che non ha solo molti effetti visivi live-action, ma anche molti effetti in CG. Questa squadra, attraverso il loro instancabile lavoro durato più di un anno, è stata davvero in grado di dare vita alla visione di Adam Wingard”.

Adam Wingard al timone…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Adam è una gioia. E’ un ragazzo adulto il cui sogno, dal liceo in poi, era quello di realizzare film su Godzilla e Kong, ed eccolo qui. Porta un’energia contagiosa sul set, e penso che sia davvero d’aiuto, non solo per tutta la troupe, ma anche per tutto il cast. Adam è sempre allegro e stimola chiunque, lascia grande libertà d’interpretazione agli attori nel modo in cui si avvicinano alle loro battute, e questo gli permette di portare naturalezza in questo genere di film, che non è scontato avere. E poi, in definitiva, stavamo girando un film su dei mostri giganti, e chi non vorrebbe farlo?

Sulla Terra Cava…

ERIC McLEOD (Produttore): “La Terra Cava era già stata menzionata in ‘Kong: Skull Island’, per poi essere maggiormente esplorata in ‘GvK’, ma essenzialmente come un sorvolo in alcune scene. In questo capitolo Adam voleva un’immersione più profonda in questa terra, portandoci anche il cast, senza farla sembrare semplicemente una grotta; voleva che fosse un mondo a sé stante, con un suo ambiente. Il soffitto e il pavimento presentano entrambi la terraforma e la topografia, con colori più accesi. Voleva che la Terra Cava fosse luminosa e oscura – oscura come i vulcani, luminosa come la giungla – e penso che sottintendesse l’idea del bene contro male, dove i nostri Iwi sono nella luminosità della giungla e Scar King è nell’oscurità del vulcano. Credo inoltre che volesse mostrare la Terra Cava come un luogo invogliante per gli spettatori, malgrado la sua pericolosità”. Quindi, penso che questa sua visione abbia guidato il lavoro di Tom Hammock, le location, l’intera troupe e i dipartimenti creativi a rendere la Terra Cava un luogo interessante da visitare… grazie anche alla sua quota di pericolosità”.

BEN SERESIN (Direttore della fotografia): “Le sfide a Daintree sono state parecchie. Stavamo creando un mondo che è la Terra Cava, che in realtà si trova al centro del pianeta. Quindi, il primo problema evidente era l’assenza di luce solare. Quando eravamo sul posto, dovevamo perciò considerare il fatto che invece c’era la luce del sole, quindi abbiamo deciso di avvicinarci agli elementi naturali e utilizzarli a nostro favore. Utilizzando una combinazione di fumo, riprese in orari specifici della giornata e riprese nella foresta dove la luce del sole filtrava solo in quantità minime, siamo riusciti ad avere un certo controllo sugli elementi naturali. A volte ci siamo trovati a girare in circostanze non ideali che ci hanno costretto a cercare altro e adattarci, portandoci in ambienti altrettanto interessanti. Agivamo in base alle circostanze; a volte non erano esattamente come erano state pianificate, ma poi accadeva qualcosa di magico …e questo è il vantaggio di girare in esterni. Cogliere quel momento magico e dire: ‘Ehi, non è proprio quello che pensavamo, ma sembra incredibile’, per poi fare marcia indietro e dare senso a quel nuovo look”.

“In questo film in particolare ci siamo trovati di fronte alla problematica: se non c’è il sole nella Terra Cava, e chiaramente non c’è, da dove viene la luce? Adam aveva proposto l’idea che nella Terra Cava esistessero dei cristalli energizzati che ci permettevano di avere una fonte di luce variabile, che poteva cambiare colore, e a volte era luminosa e a volte scura, a volte molto forte e dominante, a volte molto sottile sullo sfondo… quindi abbiamo introdotto questi elementi sia nelle nostre riprese in esterni che in quelle in studio. È stato davvero emozionante. Il risultato raggiunto è stato un look unico, ma non troppo lontano dalla realtà o dal mondo che conoscevamo, e con un certo tocco che normalmente non si vede in una foresta, quindi è stato pazzesco”.

Su Suko…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Riguardo a Suko, fin dal principio Adam voleva un Titano che, pur essendo carino, avesse un atteggiamento un po’ subdolo, divertente e curioso, incarnando tutte le caratteristiche tipiche di una scimmia giovane. Adam in realtà ha guardato parecchi documentari e filmati di Jane Goodall, con giovani scimpanzé, giovani scimmie e giovani gorilla – come sono? – e ha cercato di infondere al personaggio un carattere che gli permettesse di tenere testa a Kong e che risultasse accattivante per il pubblico”.

Su Skar King…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Per Skar King, Adam e io abbiamo iniziato ad analizzare – cosa che si è dimostrata un po’ inquietante –  la comunità delle grandi scimmie, dove ci sono alcune specie, in particolare gli scimpanzé, che vivono cacciando altre scimmie. Hanno un aspetto diverso dagli altri primati. Hanno un lato molto primordiale, qualcosa di veramente malvagio; inoltre hanno questa forza incredibile. E così abbiamo iniziato a osservare questo gruppo di scimmie – come vivono, cosa fanno – e a disegnare i tratti del viso, il modo in cui usano le mani, le cose che fanno, e queste sono diventate la base per il nostro personaggio. Skar King ha essenzialmente una grande arma, una frusta d’osso. L’idea è sempre stata quella di aver preso la spina dorsale di un Titano morto da tempo che aveva sconfitto, e di averla messa insieme per formare questa temibile arma, qualcosa di unico per lui, equiparabile all’ascia di Kong”.

ALESSANDRO ONGARO (Supervisore VFX): “Volevamo che Skar King incarnasse l’atteggiamento di chi pensa di essere il migliore al mondo. Non gli importa di nessuno, non rispetta nessuno. Non teme Kong. Volevamo essere sicuri che questa personalità emergesse attraverso il suo linguaggio del corpo. La sua camminata era ispirata a quella dell’orango, ma con più personalità. È il vero cattivo nel film. Ha degli schiavi che lavorano per lui. Si sente invincibile. Quando combatte contro Kong, non ha esitazioni, perché sa di essere il più forte”.

Gli Iwi della Terra Cava…

TOM HAMMOCK (Scenografo): “Per il look dei vari set degli Iwi nel film, abbiamo cercato di dividere la loro storia in due aspetti principali – per molti versi simili alla storia dell’uomo – a cominciare dalla prospettiva dell’Età della Pietra, ed è quello che rappresentano le rovine: una cultura primitiva, basata sulla pietra. E poi, la cultura fa un grande passo avanti con la tecnologia. Ed è qui che li raggiungiamo nel loro grande villaggio, nella piazza del tempio e attorno alla loro piramide di cristallo… hanno scoperto il metallo. Hanno iniziato a creare tecnologie più futuristiche che consentono loro di controllare la gravità nel mondo e di manipolare le cose in modo da poter realizzare, nella pratica, la costruzione di enormi strutture con un sistema ingegneristico completamente diverso da quello che abbiamo nel nostro mondo”.

BEN SERESIN (Direttore della fotografia): “Il set del villaggio Iwi era fantastico e, avendolo ripreso su un teatro di posa ci ha permesso di dare sfogo al concetto dei cristalli che illuminano il villaggio. Nella storia c’è una piramide molto grande composta da decine di migliaia di cristalli luminosi al suo interno. È fatta proprio di questo, quindi ci siamo entusiasmati fin dall’inizio, perché ci ha fornito un’ottima fonte di luce. Ovviamente, questo effetto non avremmo potuto ottenerlo sul posto. In contrasto con le zone circostanti della Terra Cava, che sono ricche di vegetazione verdeggiante e fitta, siamo riusciti a creare un ambiente diverso, molto colorato e vivo. Abbiamo creato una tavolozza colori evanescente che mutava continuamente, per cui abbiamo ritenuto che desse al villaggio la sensazione reale di essere un ambiente dinamico e vivo. C’erano molti elementi interessanti, relativi ai grandi cambiamenti di colore e ad un’atmosfera ultraterrena”.

Raccontare le storie attraverso i costumi…

EMILY SERESIN (Costumista): “È stato meraviglioso lavorare su un filone tematico prettamente fantasy, con personaggi fuori dal comune, ed inserirli nella ‘vita reale’. Sembrava molto importante riuscire a radicare i personaggi all’interno di quel panorama: penso che questo abbia supportato gli attori e li abbia agevolati nell’ assimilare i personaggi arrivando persino a divertirsi nel ruolo. Sono convinto che molto avvenga nei camerini quando si lavora con gli interpreti, per trovare insieme la cosa più giusta per loro… e a volte è difficile definire esattamente di cosa si tratta, perché è un linguaggio a parte, soprattutto per gli abiti contemporanei e per il lavoro oltre confine. Una persona del Wisconsin avrà un’idea diversa da qualcuno di Sydney, in Australia, riguardo a un certo paio di scarpe da ginnastica, è semplicemente un dato di fatto. Quindi lavorare a stretto contatto con il cast è sempre molto importante per me, ed è meraviglioso quando si definisce un accessorio o un dettaglio che li fa calare immediatamente nel loro personaggio. Ad esempio, un paio di stivali da missione per il personaggio di Kaylee, Jia. Era entusiasta di indossarli, perché le davano una certa altezza, insieme ad una certa quantità di potere. È stato meraviglioso osservare la sua trasformazione”.

Cosa dovrà aspettarsi il pubblico…

ALEX GARCIA (Produttore): “‘Godzilla e Kong – Il nuovo Impero ’ è una grande e divertente avventura cinematografica. Ci sono grandi scene d’azione con grandi mostri. Parallelamente c’è anche un viaggio incredibilmente emozionante di una ragazzina che si ricongiunge con il suo popolo perduto, e con Kong, che scopre di non essere l’ultimo della sua specie, e che ci sono altri come lui, tra cui una giovane scimmia di nome Suko. E naturalmente, c’è Godzilla, che mantiene l’equilibrio e ci protegge. Inoltre, c’è un grande ensemble di personaggi umani che attraversano questo mondo. È un film radicato, ma anche divertente; è un viaggio fantastico che ti porta in posti mai visti prima. Ce n’è davvero per tutti”.

I TITANI…

GODZILLA (altezza circa 120 metri) è un imponente predatore apicale, risvegliato tanti anni fa dall’arroganza dell’umanità e dall’uso sconsiderato delle armi da guerra elementali. Una montagna vivente, Godzilla è un feroce protettore del mondo naturale, spinto dall’istinto a proteggere la Terra dalle specie invasive usando il suo raggio di calore potenziato e il suo colpo di coda che distrugge la città.

L’ultima volta che abbiamo visto Godzilla in “Godzilla vs. Kong”, aveva iniziato a comportarsi in modo diverso, attaccando in maniera insolita le città, apparentemente a caso. Gli scienziati della Monarch – l’agenzia cripto-zoologica del governo dedita allo studio dei Titani – hanno dovuto capire il perché, apparentemente, avesse voltato le spalle al genere umano. Non sorprende che dietro la manipolazione del Titano ci siano le menti dell’APEX, mettendo sia Godzilla che Kong in rotta di collisione con l’ultima creazione dell’oscura organizzazione, il Mechagodzilla.

Una bestia gigantesca dai muscoli selvaggi, potenti e maestosi, KONG (altezza circa 100 m) non è più l’adolescente che abbiamo incontrato in “Kong: Skull Island”, né il Kong adulto diventato troppo grande per la sua casa in “Godzilla vs. Kong”. Ora, è passato del tempo da quando Kong e Godzilla hanno combattuto tra loro – e contro Mechagodzilla – e Kong è più vecchio e più saggio e vive pienamente nella sua nuova casa nella Terra Cava… anche se forse è un po’ solitario. Kong è ancora la più grande incarnazione mai apparsa sullo schermo, nonché un degno avversario per il potente Godzilla, ma riuscirà ad affrontare da solo la nuova, e ancora più grande minaccia della Terra Cava e, nel frattempo, a riprendersi il suo trono ancestrale?

Kong è ora armato (letteralmente) con una nuova meraviglia fornita dalla Monarch: il guanto B.E.A.S.T. (Bio-Enhanced Anatomech Seismic Thunder Glove).

Anche se il suo “biglietto da visita” è stato individuato e discusso da tempo – l’impronta rossa notata su Skull Island anni prima – lo SKAR KING (altezza circa 97 metri) si presenta come una nuova minaccia per la Terra Cava, per Kong, e forse per il mondo intero. È un cattivo che ha atteso nell’ombra per molto tempo, un cattivo così formidabile che Godzilla e Kong devono fare squadra se loro, e noi, vogliamo sopravvivere.

“Sorgere insieme o cadere da soli”: questo è ciò che consegue dalla minaccia dello Skar King, armato di astuzia malvagia, di un esercito di sudditi schiavi e della sua Whiplash, una frusta affilata come un rasoio ricavata dalla colonna vertebrale di un Titano sconfitto.

Per anni si è pensato che Kong fosse l’ultimo della sua specie, ma dopo un po’ di tempo trascorso da solo nella Terra Cava, incontra un nuovo amico inaspettato. SUKO (altezza 45 metri circa) è un “mini-Kong”, e chiaramente una versione più giovane del nostro eroe; è schivo e timido, ma decisamente curioso e desideroso di condurre Kong a casa sua, nella Terra Cava. Suko è anche un combattente scontroso e dispettoso con una forza bruta, un brutto carattere e un morso grande quanto quello di Kong.

Ma Kong ha davvero trovato un nuovo “amico” o c’è dell’altro dietro l’interesse di Suko per il Titano senior?.

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IL CAST ARTISTICO…

REBECCA HALL (Dottoressa Ilene Andrews) è un’acclamata attrice anglo-americana, la cui carriera comprende blockbuster, cinema d’essai e alcuni tra i teatri più rispettati del mondo. Ha lavorato con i più grandi artisti del settore, affermandosi come uno dei talenti di spicco, mettendosi alla prova ogni volta, con ogni nuovo ruolo.  

La Hall, in Godzilla e Kong- Il nuovo Impero diretto da Adam Wingard, farà rivivere il personaggio della Dottoressa Ilene Andrews, in questo nuovo capitolo del Monsterverse. Il film mette insieme il potente Kong e il temibile Godzilla contro una colossale minaccia mortale nascosta nel nostro mondo che minaccia sia la loro esistenza che quella del genere umano. Scavando direttamente nelle profondità della Terra Cava, questo film esplorerà l’antica battaglia dei Titani, che unì per sempre l’uomo e il mostro. 

Il debutto alla regia della Hall, Due donne Passing, che ha anche sceneggiato e prodotto, è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2021, dove ha ottenuto un grande successo di critica. Adattamento del celebre omonimo romanzo del 1929 di Nella Larsen, il film racconta la storia di due donne nere, Irene Redfield (Tessa Thompson) e Clare Kendry (Ruth Negga) che potrebbero passare per bianche, che invece scelgono di continuare a vivere ai lati opposti della linea del colore, durante il culmine del Rinascimento di Harlem, nella New York della fine degli anni ’20. Dopo un incontro casuale che riunisce le due ex amiche d’infanzia in un pomeriggio d’estate, Irene apre le porte di casa sua a Clare che si ingrazia il marito (André Holland) e la famiglia di Irene, e presto anche la sua cerchia sociale. Mentre le loro vite si intrecciano sempre più profondamente, Irene vede la sua esistenza, un tempo stabile, messa a soqquadro da Clare, e Passing diventa un avvincente esame dell’ossessione, della repressione e delle bugie che le persone raccontano a sé stesse e agli altri per proteggere le loro realtà accuratamente costruite. Tra i tanti riconoscimenti, la Hall e il film hanno ricevuto la candidatura al BAFTA nella categoria Miglior film britannico e Miglior debutto di uno sceneggiatore, regista o produttore britannico; la candidatura al Gotham Independent Film Award per Migliore Film, Migliore Sceneggiatura e la candidatura al Bingham Ray Breakthrough Director.

Due significativi progetti cinematografici cui ha partecipato: il film di Antonio Campos Christine, interpretato al fianco di Michael C. Hall, Tracy Letts e Maria Dizzia, in un ritratto che ha ottenuto il plauso della critica. Basato su eventi realmente accaduti, il film racconta di una giovane e tormentata giornalista, Christine Chubbuck, durante la sua permanenza in una stazione televisiva di una piccola città negli anni ’70. E il suo lavoro in Vicky Christina Barcelona, diretto da Woody Allen e interpretato al fianco di Penelope Cruz, Scarlett Johansson e Javier Bardem, che le è valso la candidatura al Golden Globe, al BAFTA Orange Rising Star, al London Critics Circle e al Gotham Award, nella categoria Migliore attrice in una commedia.  

Tra gli altri suoi crediti cinematografici: il film di Andrew Semans Rinascita- Resurrection; il film di David Bruckner The Night House- La casa oscura; il film diretto da Adam Wingard Godzilla vs. Kong; il film di Max Minghella Teen Spirit- A un passo dal sogno; il film diretto da Etan Cohen Holmes & Watson- 2 (de)menti al servizio della Regina; il dramma d’animazione diretto da Mamoru Hosoda  Mirai; il film diretto da Angela Robinson, Professor Marston & The Wonder Women  interpretato al fianco di Luke Evans e Bella Heathcote; il film diretto da Brian Crano,  Patto d’Amore, interpretato al fianco di Dan Stevens; il film di Oren Moverman, The Dinner, interpretato al fianco di Richard Gere, Laura Linney e Steve Coogan; il film di Steven Spielberg,Il GGG- Il Grande Gigante Gentile, al fianco di Mark Rylance e Ruby Barnhill; il film diretto da Joel Edgerton,Regali da uno Sconosciuto- The Gift, interpretato al fianco di Jason Bateman; il film di Sean Mewshaw, Tumbledown, al fianco di Jason Sudeikis; il film di Wally Pfister, Transcendence, interpretato al fianco di Johnny Depp e Paul Bettany; il film di Patrice Leconte,  Una Promessa- A Promise,al fianco di Alan Rickman; il film diretto da John Crowley, Closed Circuit; il film di Shane Black, Iron Man 3; il film diretto da Stephen Frears, Una Ragazza a Las Vegas; il film di Nick Murphy, 1921- Il Mistero di Rookford, che le è valso la candidatura al British Independent Film Award e al Gotham Independent Film Award nella categoria Miglior Attrice; il film diretto da Ben Affleck, The Town, che nel 2010 è stato premiato con il National Board of Review Award per il Migliore Cast; il film di Dan Rush, Everything Must Go; il film diretto da Nicole Holofcener, Please Give, per il quale, il cast artistico e quello tecnico, sono stati premiati con l’Independent Spirit Robert Altman Award e candidati al Gotham Independent Film Award per la migliore performance di un cast; il film diretto da Oliver Parker, Dorian Gray; il film di Ron Howard, Frost/Nixon- Il Duello, per il quale ha condiviso la candidatura allo Screen Actors Guild Award per il Migliore Cast; il film diretto da Christopher Nolan, The Prestige, per il quale ha ricevuto la candidatura allo UK Empire Award e al London Critics Circle Award nella categoria Migliore Rivelazione; e il film diretto da Tom Vaughan, Il Quiz dell’Amore, che segna il suo debutto davanti la macchina da presa. 

Sul versante televisivo, la Hall è stata recentemente vista nella serie Amazon di Mark Romanek, Tales from the Loop, basata sull’acclamata arte fantascientifica di Simon Stålenhag. In precedenza, ha recitato nell’acclamata miniserie di Susanna White, Parade’s End, per la HBO e la BBC, adattamento di Tom Stoppard della tetralogia di romanzi di Ford Madox Ford. Per il suo ruolo, la Hall ha ricevuto il Broadcasting Press Guild Award come Migliore Attrice, la candidatura al BAFTA TV Award come Migliore Attrice Protagonista, e la candidatura al Critics’ Choice Award nella categoria Migliore Attrice in un film o miniserie. 

Tra gli altri suoi crediti televisivi: la serie di Julian Jarrold, Red Riding: 1974, per la quale ha vinto il BAFTA TV Award come Migliore attrice non protagonista; Einstein and Eddington di Philip Martin; Joe’s Palace di Stephen Poliakoff; Wide Sargasso Sea di Brendan Maher; Don’t Leave Me This Way di Stuart Orme; e TheCamomileLawn di Peter Hall. 

Sul palcoscenico, la Hall ha ricevuto l’Ian Charleson Award per il suo ritratto nel West End di Vivie in Mrs. Warren’s Profession. L’anno seguente, le è stato assegnato l’Ian Charleson Award per il suo ritratto di Rosalind in As You Like It, che ha debuttato al Theatre Royal Bath e in seguito è stato in tournée sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Di successo in successo, la Hall ha ricevuto lo stesso elogio per la sua interpretazione di Hermione, nella produzione The Bridge Project di Winter’s Tale. La Hall ha fatto il suo debutto a Broadway nella produzione Roundabout Theatre Company di Machinal, scritto da Sophie Treadwell e diretto da Olivier-winner Lyndsey Turner. È stata anche vista nella produzione The Atlantic Theater Company Animal, diretta da Gaye Taylor Upchurch.

Il candidato all’Academy Award, all’Emmy, e al Tony Award, BRIAN TYREE HENRY (Bernie Hayes) è un versatile attore la cui carriera abbraccia cinema, televisione e teatro. Nel 2023 Henry era al fianco di Jennifer Lawrence nel film A24, “Causeway”, che è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival per poi approdare in streaming in tutto il mondo su Apple TV+. Per il suo ruolo Henry è stato candidato all’Academy Award ed è stato inserito da Time nell’annuale lista delle dieci migliori interpretazioni dell’anno. Ha anche ricevuto l’AAFCA Award e il Black Reel Award nella categoria Migliore attore non protagonista; e le candidature al Critics’ Choice Award, al Film Independent Spirit Award e al Gotham Award. 

Henry è attualmente impegnato nella produzione della serie Apple TV+, “Sinking Spring”, che vede Ridley Scott dietro la macchina da presa. Questo marzo, reciterà nel film prodotto dalla Warner Bros., “Godzilla e Kong- Il Nuovo Impero”. Entro la fine del 2024 reciterà nel film MGM, “Flint Strong”, scritto da Barry Jenkins, e sarà anche tra i doppiatori del film d’animazione della Paramount, “Transformers One”, al fianco di Chris Hemsworth e Scarlett Johansson. 

Nel 2023 Henry ha ricevuto l’NAACP Image Award per i suoi ruoli nel film d’animazione nominato all’Oscar, “Spider-Man: Across the Spider-Verse” e nella serie originale limitata di FX, “Class of ‘09”. Henry è conosciuto soprattutto per il suo ruolo protagonista nella serie FX vincitrice dell’Emmy, del Golden Globe, e del Peabody Award, “Atlanta”. Per quattro stagioni ha interpretato il personaggio di Alfred Miles, il rapper del momento di Atlanta, costretto a navigare nella fama, pur rimanendo fedele alla sua famiglia e ai suoi principi, agli amici e a sè stesso. Per questa sua interpretazione è stato candidato all’Emmy, al SAG, al Critics’ Choice, e all’MTV Movie & TV Award. 

Nel 2022 Henry ha interpretato il ruolo di Lemon nel film di successo della Sony Pictures, “Bullet Train”, al fianco di Brad Pitt e diretto da David Leitch. Nel 2021 ha recitato in quattro progetti cinematografici, tra cui il film Marvel “Eternals”, diretto da Chloe Zhao, dove ritrae Phastos, l’inventore di armi e tecnologie intelligenti. Ha anche recitato nel blockbuster della Warner Bros, “Godzilla vs. Kong”, in cui interpreta il ruolo di Bernie, un conduttore di podcast alla ricerca della verità e teorico della cospirazione; il film drammatico indipendente, “The Outside Story”, per il quale ha ricevuto recensioni entusiastiche per il suo ruolo da protagonista, e in “La Donna alla Finestra” di Netflix, interpretato al fianco di Julianne Moore e Gary Oldman. 

Nel 2018 Henry ha avuto un anno molto prolifico sul grande schermo, recitando in una variegata e vasta gamma di progetti cinematografici. Era nel thriller d’azione, “Hotel Artemis”, al fianco di Jodie Foster e Sterling K. Brown; nel film drammatico della Sony Pictures, ”Cocaine- La Vera Storia di White Boy Rick”, interpretato al fianco di Matthew McConaughey; nel thriller diretto da Steve McQueen, “Widows- Eredità Criminale”, al fianco di Viola Davis; nel film d’animazione premiato con l’Oscar, della Sony Pictures, “Spider-Man: Into the Spider-Verse”; e nel film diretto da Barry Jenkins, “Se la strada potesse parlare”, per il quale ha ricevuto critiche entusiastiche (e la candidatura all’NAACP award) per la sua interpretazione nel ruolo di Daniel Carty. 

Nel 2019 Henry era nel film MGM, “La Bambola Assassina”; nel film Blumhouse, “Don’t Let Go”, che è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival; e nella commedia indipendente, “Fam-i-ly”. 

Tra gli altri crediti cinematografici di Henry: il suo ruolo nominato all’NAACP nel film Netflix, “Vivo”; “Superintelligence” interpretato al fianco di Melissa McCarthy; e i film indipendenti, “L’Unica- Irreplaceable You”, “Due poliziotti a Parigi” e “Il Coraggio di Lottare”.

Sul versante televisivo è apparso in diversi e variegati programmi e serie, tra cui “House Broken”, “Room 104”, “Drunk History”, “BoJack Horseman”, “Le Regole del Delitto Perfetto- How To Get Away With Murder”, “Vice Principals”, “Boardwalk Empire”, “The Knick”, “The Good Wife” e “Law & Order”. Nel 2017, ha avuto il ruolo da guest star di Ricky nella popolare serie della NBC, “This Is Us”, che gli è valso una candidatura all’Emmy Award. 

Henry ha interpretato il ruolo del Generale, nell’acclamato musical di Broadway, “The Book of Mormon”, per il quale ha ricevuto grandi elogi. Nella primavera del 2018 è tornato a Broadway nella pièce nominata al Tony Award, di Kenneth Lonergan, “Lobby Hero”. Per questo ruolo, è stato candidato a diversi e prestigiosi premi, tra cui il Tony, il Drama Desk e il Drama League Award. 

L’ampia gamma di crediti teatrali di Henry include “The Fortress of Solitude” e “The Brother/Sister Plays/The Brothers Size” (che gli è valso la candidatura all’Helen Hayes per Migliore Attore) allestiti presso il The Public Theatre, oltre che “Romeo e Giulietta” e “Talk About Race”, allestiti presso il New York Stage and Film e The Public. 

Laureato presso il Morehouse College di Atlanta, Henry ha conseguito l’MFA presso la School of Drama di Yale.

DAN STEVENS (Trapper) è un attore inglese, apprezzato per il suo lavoro sul grande schermo, in televisione e a teatro. 

Il suo credito cinematografico più recente è il film diretto da Adam Wingard, GODZILLA E KONG- IL NUOVO IMPERO in cui interpreta il ruolo di Trapper, al fianco di Rebecca Hall e Brian Tyree Henry. Sempre nel 2024 Stevens sarà nel film della Neon, CUCKOO, diretto da Tilman Singer, e interpretato al fianco di Hunter Schafer e Jessica Henwick. CUCKOO è stato presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 2024, e in seguito al South by Southwest Film Festival dello stesso anno. Stevens sarà anche nel film della Universal Pictures, ABIGAIL, diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, che uscirà negli Stati Uniti il 19 aprile 2024.

Recentemente Stevens ha prestato la sua voce, insieme a un cast stellare, per il doppiaggio di uno dei parrocchetti nel film d’animazione diretto da Hayao Miyazaki, vincitore del Golden Globe e dell’Academy Award, IL RAGAZZO E L’AIRONE. Stevens ha anche un ruolo da doppiatore nella serie animata di Hulu, SOLAR OPPOSITES, per il quale nel 2024 è stato candidato all’Annie Award per il suo lavoro nel ruolo di Korvo.

Nel 2022 Stevens ha interpretato il ruolo dell’avvocato della casa bianca di Nixon, John Dean, nella serie limitata di Starz, GASLIT, in cui recitava al fianco di Sean Penn e Julia Roberts; ed il ruolo di Paul Snider nella serie Hulu, ECCO A VOI I CHIPPENDALES, in cui era al fianco di Kumail Nanjiani. Stevens ha ricevuto elogi dalla critica per la sua interpretazione in lingua tedesca nel ruolo di Tom nel film di Maria Schrader, I’M YOUR MAN, il film scelto dalla Germania come rappresentante in corsa per l’Oscar al Miglior film internazionale, entrato nella rosa dei candidati nel 2022. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ed ha ricevuto numerose candidature al German Film Award, tra cui quella per Migliore Attore protagonista a Stevens.

Stevens ha forse attirato su di sé l’attenzione internazionale per la prima volta, con il ruolo di Matthew Crawley, nell’acclamata serie drammatica e in costume della ITV, DOWNTOWN ABBEY, dal 2010 al 2012. Creata e sceneggiata dallo sceneggiatore premio Oscar, Julian Fellowes, questa serie è diventata un successo in tutto il mondo, vincendo uno Screen Actors Guild Award per Migliore Performance di tutto il cast in una serie drammatica, durante il periodo in cui Stevens era ancora nella serie. Questa sua performance gli è anche valsa la candidatura al Monte-Carlo Television Festival Award nella categoria Migliore Attore in una serie drammatica.

Tra gli altri crediti televisivi di Stevens: l’acclamata serie Marvel di Noah Hawley, LEGION, HIGH MAINTENANCE (Colin) di HBO, l’adattamento televisivo della BBC One del romanzo di Jane Austen, RAGIONE E SENTIMENTO (Edward Ferrars), e CABINET OF CURIOSITIES di Guillermo del Toro per Netflix.

Nel 2020, Stevens ha interpretato il ruolo di Alexander Lemtov nella commedia musicale di successo di Netflix, EUROVISION SONG CONTEST- LA STORIA DEI FIRE SAGA, in cui recitava al fianco di Will Ferrell e Rachel McAdams. Quello stesso anno, Stevens ha interpretato il ruolo di Charlie nel film di debutto alla regia di Dave Franco, THE RENTAL; il ruolo di Charles Condomine nella commedia britannica, MIA MOGLIE È UN FANTASMA, diretta da Edward Hall (interpretata al fianco di Leslie Mann e Judi Dench); e il ruolo di Hal in IL RICHIAMO DELLA FORESTA, diretto da Chris Sanders, e interpretato al fianco di Harrison Ford. 

Nel 2018 Stevens ha recitato nel thriller Netflix, APOSTLE, diretto da Gareth Huw Evans. Ha anche recitato al fianco di Elisabeth Mossm nel ruolo di Danny, in HER SMELL scritto, co-prodotto e diretto da Alex Ross Perry, il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival. Nel 2019 ha interpretato il ruolo di Drew Cola nel film di debutto alla regia di Noah Hawley, LUCY IN THE SKY, in cui recitava al fianco di Natalie Portman e Jon Hamm.

Nel 2017 Stevens ha interpretato il ruolo della Bestia nell’adattamento live-action di grande successo della Disney, LA BELLA E LA BESTIA, in cui recitava al fianco di Emma Watson, che interpretava Bella. Il film ha incassato oltre 1,2 miliardi dollari in tutto il mondo, il che lo ha reso il film musicale e live-action col maggior incasso nella storia del cinema. Sempre nel 2017, ha interpretato il ruolo di Lorin Willis nel biopic legale drammatico, MARCIA PER LA LIBERTA’- MARSHALL, diretto da Reginald Hudlin e scritto da Michael e Jacob Koskoff, in cui recitava al fianco di Chadwick Boseman, Josh Gad e Kate Hudson. Ha anche ritratto Charles Dickens in DICKENS- L’UOMO CHE INVENTò IL NATALE, al fianco di Christopher Plummer e Jonathan Pryce, e nel ruolo di Will nella commedia d’amore drammatica PATTO D’AMORE- PERMISSION, scritta e diretta da Brian Crano, che è stata presentata in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival.

Stevens ha interpretato il ruolo di David nel film cult, THE GUEST, diretto da Adam Wingard e distribuito dalla Picturehouse, per il quale ha ricevuto la candidatura al Saturn Award nella categoria Migliore Attore. Stevens può anche essere ammirato al fianco di Ben Stiller e Robin Williams nel ruolo di Lancelot nel film di successo di 20th Century Studios, UNA NOTTE AL MUSEO- IL SEGRETO DEL FARAONE (diretto da Shawn Levy); e al fianco di Liam Neeson e David Harbour nel ruolo di Kenny Kristo nel film della Universal Pictures, LA PREDA PERFETTA- A WALK AMONGST THE TOMBSTONES (diretto da Scott Frank).

Nel 2004 Stevens ha intrapreso la carriera da attore professionista, quando Peter Hall lo ha scelto per il ruolo di Orlando nella sua produzione itinerante di COSì È SE VI PARE di Shakespeare, che gli è valso un encomio agli Ian Charleson Award del 2004. Tra gli altri suoi crediti sul palcoscenico: al West End nel ruolo di Septimus Hodge nell’acclamato revival di ARCADIA di Tom Stoppard, presso il Duke of York’s Theatre, e nel ruolo di Simon Bliss in HAY FEVER, diretto da Noël Coward presso il London’s Haymarket Theatre, in cui recitava al fianco di Peter Bowles e Judi Dench. Nel 2012 Stevens ha fatto il suo debutto a Broadway nel ruolo di Morris Townsend, al fianco di Jessica Chastain e David Strathairn in THE HEIRESS, con la regia di Moisés Kaufman.

Stevens attualmente risiede a Los Angeles. 

L’attrice emergente KAYLEE HOTTLE (Jia), è un talento impressionante che sta cancellando tutti i confini di Hollywood per la comunità dei non udenti.

La Hottle riprende il ruolo di Jia nel nuovo capitolo del franchise prodotto dalla Legendary Pictures e dalla Warner Bros., GODZILLA E KONG- IL NUOVO IMPERO. Ha fatto il suo debutto sul grande schermo, al fianco di Alexander Skarsgård, in GODZILLA VS. KONG.

Tra gli altri suoi crediti: il ruolo di Joon in MAGNUM P.I. e diversi ruoli in spot pubblicitari, come l’annuncio del servizio pubblico dell’app Glide (diretta da Jules Dameron, 2016) e “Mother’s Day” (per la Convo Relay, 2017). È anche apparsa in “10 Deaf Children: One Powerful Message” (diretto da Sheena McFeely e prodotto da ASL Nook, 2018). 

La Hottle è nata in Georgia e attualmente vive in Texas.

L’esteso curriculum di ALEX FERNS (Mikael) testimonia la sua capacità nell’interpretare appieno ruoli di ogni genere e attraverso il cinema, la televisione e il teatro. Oltre a “Godzilla e Kong- Il Nuovo Impero”, diretto da Adam Wingard, Ferns era anche in “The Batman”, diretto da Matt Reeves; nel film diretto da Guy Ritchie, “La Furia di un Uomo- Wrath of Man”; nel film di James Kermack, “Knuckledust- Fight Club”; nel film diretto da Brian Helgeland, “Legend”; nel film dei fratelli Shammasian, “Kickboxer- Retaliation”; nel film diretto da Max McGill, “Hot Property” e nel film di David Yates, “The Legend of Tarzan”. Tra gli altri suoi crediti cinematografici: “Caring for the Recently Deceased”, “Farewell”, “Shadow Man”, “Joyeux Noel”, “Man Dancin’”, “Britannic” e “Ghost and the Darkness”.

Il suo lavoro sul piccolo schermo include diversi progetti e ruoli da guest star in serie di lunga durata, lungometraggi e speciali eventi televisivi. Tra questi “Nightsleeper”, “Six Four”, “The Devil’s Hour”, “Andor”, “Danny Boy “, “Barkskins”, “The Irregulars”, “Chernobly”, “Taboo”, “River City”, “Vera”, “The Coroner”, “Wallander”, “The Widower”, “24: Live Another Day”, “The Passing Bells”, “MI High”, “Casualty”, “Holby City”, “Doctors” e “Eastenders”. 

Le esibizioni di Fern sul palcoscenico spaziano dai classici ai drammi fino ai musical, ed includono ruoli da protagonista in opere come, “The Girl on the Train”, “Rehearsal for Murder”, “The Father”, “True West”, “South Pacific”, “Little Shop of Horrors”, “And Then There Were None”, “Strangers on a Train”, “Guys and Dolls”, “Art”, “King Lear”, “Hamlet”, “Romeo and Juliet”, “Richard III” e “A Streetcar Named Desire”.

FALA CHEN (Regina Iwi) nel film della Legendary Pictures e della Warner Bros., GODZILLA E KONG- IL NUOVO IMPERO, nuovo capitolo del franchise del Monsterverse, Fala si unisce ai membri del cast originale, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry e Kaylee Hottle, oltre che a Dan Stevens, per la regia di Adam Wingard. Recentemente è stata vista al fianco di Alicia Vikander nella serie limitata diretta da Olivier Assayas, adattamento del suo lungometraggio, IRMA VEP, per la HBO, la A24, e i produttori Sam Levinson e Kevin Turen. 

La Chen è stata una dei protagonisti del film Marvel, SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI, diretto da Destin Daniel Cretton e interpretato al fianco di Awkwafina, Tony Leung, e Simu Liu. Ha fatto il suo debutto televisivo negli Stati Uniti nella serie limitata prodotta da HBO, THE UNDOING- LE VERITÀ NON DETTE, in cui recitava al fianco di Nicole Kidman con la regia di Susanne Bier. 

Nata in Cina e cresciuta ad Atlanta, Fala ha iniziato la carriera come attrice cinematografica e televisiva in Asia, prima di frequentare la Juilliard School, dove ha conseguito un MFA in recitazione. La lingua madre di Fala è il mandarino, ma è nota per il suo essere multilingue: parla infatti fluentemente inglese, cantonese e giapponese. Fala è conosciuta a livello internazionale per i suoi lavori in lingua cinese, che includono ruoli protagonista in SOUND OF THE DESERT, TRIUMPH IN THE SKIES, MOONLIGHT RESONANCE e TURNING POINT. 

IL CAST TECNICO

ADAM WINGARD (Regista / Storia di / Produttore Esecutivo) è il celebrato regista di cult che ha recentemente diretto GODZILLA VS. KONG, per il mondo cinematico del Monsterverse, blockbuster che vedeva nel cast Millie Bobby Brown, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall e Kyle Chandler. Il film è stato un enorme successo di critica e di pubblico, con oltre 470 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. A breve, Wingard lavorerà con la Paramount su un sequel dell’amatissimo classico del cinema d’azione FACE/OFF- DUE FACCE DI UN ASSASSINO; è già pronto a co-sceneggiare e dirigere il progetto. 

Nel 2010 ha presentato in anteprima la sua storia d’amore su un serial killer, A HORRIBLE WAY TO DIE, al Toronto International Film Festival; successivamente il film è stato proiettato al Fantastic Fest, dove è stato premiato nelle categorie Migliore Sceneggiatura, Migliore Attore e Migliore Attrice. L’anno successivo, il Toronto International Film Festival lo ha nuovamente invitato per presentare in anteprima il suo nuovo thriller YOU’RE NEXT, che ha ricevuto il consenso del pubblico, ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi nell’agosto del 2013 dalla Lionsgate.

Il Sundance Film Festival ha invitato Wingard nel 2012 e nel 2013, per presentare i suoi due film di genere acclamati dalla critica, V/H/S e V/H/S 2. Nel 2014 Wingard ha presentato in anteprima al Sundance il thriller THE GUEST, interpretato da Dan Stevens. Il film divenne rapidamente un cult, ricevendo recensioni entusiastiche da parte del pubblico e da parte della critica. Attualmente detiene una valutazione 91% Fresh sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes. Tra gli altri crediti cinematografici di Wingard nella regia: il film del 2016, BLAIR WITCH, il sequel del film fenomeno del 2001 che ha lanciato i found footage THE BLAIR WITCH PROJECT, e il film Netflix, DEATH NOTE, un adattamento live-action del popolare manga horror-thriller-crime giapponese. 

Sul versante televisivo Wingard ha diretto l’episodio pilota di OUTCAST, opera del creatore di The Walking Dead, Robert Kirkman. Questa serie horror drammatica ha debuttato su Cinemax nel 2016. Attualmente sta sviluppando una serie basata sul film horror di fantascienza PUNTO DI NON RITORNO, per Amazon.

TERRY ROSSIO (Sceneggiatore / Storia) è uno sceneggiatore noto per diversi e variegati lavori, tra questi il blockbuster del 2021, “Godzilla vs. Kong”, il franchise di “Pirati dei Caraibi”, “Shrek” (2001) e “Aladdin” (1992). Tra i suoi crediti più recenti: “Il Prodigioso Maurice” e l’imminente “Protocol-7”, e “Aladdin: Live from the West End”. Crediti aggiuntivi includono “Shrek the Musical”, “Deja Vu”, “G-Force”, “Lovestruck” e “The Lone Ranger”. 

Rossio è nato a Kalamazoo, nel Michigan. Dopo essersi diplomato alla Saddleback High School di Santa Ana, in California, ha proseguito studiando presso la California State University Fullerton, dove ha conseguito il Bachelor of Arts in Comunicazione, con particolare attenzione alla radio, alla televisione e al cinema.

I crediti cinematografici di SIMON BARRETT (Sceneggiatore / Storia) nella scrittura e/o sceneggiatura includono “You’re Next” (2011), “The Guest” (2014) e “Azrael” (2024), oltre al franchise horror di successo “V/H/S”. Ha diretto parti di diversi film di V/H/S, oltre che per “Séance”, uscito nel 2021. Attualmente in fase di sviluppo, Barrett sta scrivendo l’adattamento cinematografico di “ThunderCats” che sarà prodotto dalla Warner Bros., oltre a “Face/Off 2”, sequel diretto del film classico del 1997, per la Paramount.

JEREMY SLATER (Sceneggiatore) è il creatore e co-showrunner di THE EXORCIST su Fox. Ha anche creato MOON KNIGHT per la Marvel e Disney+, e THE UMBRELLA ACADEMY per Netflix/UCP/Dark Horse. Attualmente è impegnato nella scrittura di MORTAL KOMBAT 2 per la New Line e Warner Bros. Più recentemente ha lavorato a JOHN HENRY AND THE STATESMEN per Netflix e 7 Bucks; ad a UPRISING per Netflix/21 Laps; ad OLD MAN’S WAR per Netflix, e all’adattemento dell’opera di Stephen King, THE TOMMY KNOCKERS, per la Universal e James Wan.

MARY PARENT (Produttrice) è Presidente della produzione mondiale presso la Legendary Entertainment, nel cui ruolo supervisiona tutti gli aspetti creativi e produttivi di ogni progetto cinematografico, tra questi il film premio Oscar, DUNE- PARTE UNO, oltre a KONG vs. GODZILLA, ENOLA HOLMES, DETECTIVE PIKACHU, GODZILLA: KING OF THE MONSTERS e il film diretto da Alejandro G. Iñárritu, in realtà virtuale, CARNE Y ARENA, che ha ricevuto un raro e speciale Oscar da parte dell’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences per la sua innovativa esplorazione di una nuova narrativa completamente coinvolgente.

Prima di entrare alla Legendary, nel 2016, la Parent è stata fondatrice e CEO della Disruption Entertainment, dove ha prodotto una prolifica serie di progetti cinematografici: “The Revenant- Redivivo”, candidato all’Oscar nella categoria Migliore Film nel 2016, ed ha vinto il BAFTA nella stessa categoria, e il Golden Globe nella categoria Migliore Film Drammatico. Tra gli altri suoi crediti cinematografici, mentre era alla Disruption: i successi commerciali e/o di critica, come “Kong: Skull Island”, “SpongeBob- Fuori dall’Acqua”, “Godzilla”, “Noah”, e “Pacific Rim”.  

In precedenza è stata vicepresidente della produzione mondiale presso la Universal Pictures e presidente della MGM. La Parent ha anche co-fondato la società di produzione STUBER/PARENT, che ha prodotto film come TI ODIO, TI LASCIO, TI…; TU, IO E DUPREE; ROLE MODELS e THE KINGDOM. La Parent ha iniziato la sua carriera come agente tirocinante presso la ICM, prima di entrare alla New Line Cinema nel ruolo di dirigente creativo. Alla New Line, la Parent è stata produttrice esecutiva di film come SET IT OFF- FARSI NOTARE e PLEASANTVILLE, per poi approdare alla Universal Pictures in veste di vice presidente senior, dove si è distinta ed ha fatto carriera, fino ad approdare al ruolo di vice chairman. In veste di produttrice esecutiva è stata coinvolta in progetti cinematografici che combinati, hanno incassato oltre 20 miliardi di dollari al botteghino globale. 

La Parent è un membro della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, della Producers Guild of America ed è stata inserita nell’ambita lista del The Hollywood Reporter delle 100 personalità più influenti dell’industria dell’intrattenimento; nella Variety 500; nella lista di Vanity Fair New dell’industria; nella classifica del Wall Street Journal delle 50 donne da tenere d’occhio; nella classifica di The Hollywood Reporter delle donne più potenti nell’industria dell’intrattenimento. 

ALEX GARCIA (Produttore) è Vicepresidente esecutivo degli Affari creativi della Legendary Entertainment. Garcia ha svolto un ruolo fondamentale nel franchise Monsterverse della compagnia, sviluppando e ricoprendo il ruolo di produttore esecutivo del successo del 2014 GODZILLA; ha poi prodotto KONG: SKULL ISLAND nel 2017, che ha riportato Kong sul grande schermo; nel 2019, GODZILLA II- KING OF THE MONSTERS; nel 2021 il film di successo GODZILLA VS. KONG; e il più recente GODZILLA E KONG- IL NUOVO IMPERO, del 2024. Il suo coinvolgimento come produttore lo ha portato a misurarsi con una corposa lista di progetti cinematografici dai budget più disparati: dall’horror cult diretto da Michael Dougherty, del 2007, LA VENDETTA DI HALLOWEEN- TRICK ‘R TREAT, alla commedia horror natalizia di successo del 2015 KRAMPUS- NATALE NON È SEMPRE NATALE, fino ai film di successo mondiale di Netflix, ENOLA HOLMES e ENOLA HOLMES 2, tra gli altri. 

Prima di approdare alla Legendary, è stato responsabile esecutivo della produzione delle prime tre stagioni della serie televisiva di grandissimo successo della Fox e della NBC Universal, DR. HOUSE- MEDICAL DIVISION, e nel 2005 è stato coproduttore esecutivo della miniserie di Syfy Channel, THE TRIANGLE.

ERIC MCLEOD (Produttore) è stato recentemente il produttore esecutivo del film diretto da Jaume Collet-Serra, “Black Adam” e dell’horror diretto da James Wan, “Malignant”; nel 2021 ha anche prodotto il film di successo, “Godzilla vs. Kong”. 

Tra i crediti cinematografici di McCleod in veste di produttore esecutivo: “Skyscraper”, “Pacific Rim- La Rivolta”, “Kong- Skull Island”, “Blackhat”, “The Lone Ranger”, il franchise di “Pirati dei Caraibi”, “Prince of Persia- Le Sabbie del Tempo”, “Hazzard” e “Il Gatto… E il Cappello Matto”, tra gli altri.  

In passato è stato anche produttore di “47 Ronin”, “Unstoppable”, “Tropic Thunder”, “Mr. & Mrs. Smith”, del secondo e del terzo capitolo della saga di “Austin Powers”, e di “The Cell- La Cellula”.

THOMAS TULL (Produttore) è il fondatore, Presidente e amministratore delegato della Tulco, una società di investimenti con sede a Pittsburgh.

Prima del suo lavoro alla Tulco, Tull è stato fondatore, amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione della Legendary Entertainment, dove ha prodotto e/o prodotto esecutivamente oltre 40 progetti cinematografici, che combinati hanno incassato oltre 14 miliardi di dollari al botteghino globale; tra questi “Dune- Parte Due”, “Dune- Parte Uno”, “Godzilla vs. Kong”, “Godzilla- King of the Monsters”, “Kong- Skull Island”, “Godzilla”, “Jurassic World”, la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “The Town”, “Inception” e il franchise di “Una Notte da Leoni”.

Tull fa parte del consiglio consultivo del MIT School of Engineering Dean’s Advisory Council e della Carnegie Mellon University Board of Directors. Fa anche parte dei consigli di amministrazione del Motion Picture Television Fund, del National Baseball Hall of Fame and Museum, del National Football Foundation, dello Smithsonian Institution, e del Players Tribune.  

È un imprenditore residente presso la Harvard Business School e fa parte della proprietà della squadra sei volte campione del Super Bowl, i Pittsburgh Steelers, dove ricopre anche un ruolo nel consiglio di amministrazione.  

BRIAN ROGERS (Produttore) ha una vasta esperienza nell’industria cinematografica ed un immenso elenco di crediti che include progetti cinematografici, film in 3D con ambientazioni speciali, film IMAX e produzioni televisive. Il suo lavoro lo ha portato in ogni angolo del globo, tra cui Kuwait, India, Nepal, Cina, Giappone, Inghilterra, Hawaii, e le isole caraibiche di Puerto Rico, St. John, St. Thomas e St. Lucia. Un progetto, “Mystic India”, che è stato girato in stereo 70mm film in India e sull’Himalaya del Nepal, una produzione in costume e d’epoca, che ha utilizzato 45.000 comparse in costumi originali, riflette appieno questo suo spiccato insieme di sfaccettate abilità produttive. 

Ciò si aggiunge ai suoi molti anni in cui è stato un pioniere della produzione cinematografica, quando ha introdotto per la prima volta nell’industria la prima acquisizione di un’immagine 3D nel mondo. Questi progetti includono tutti gli aspetti e i formati della produzione 3D, comprese sia le azioni dal vivo che le immagini generate al computer e catturate in pellicole cinematografiche da 65mm e da 35mm, anche in acquisizione digitale. L’esperienza di Brian, è stata bramata e ricercata da aziende come IMAX, Walt Disney Studios e Warner Bros. e per progetti come Terminator 2/3D per gli Universal Studios e il regista, James Cameron. Nel complesso, la sua diversificata lista di crediti cinematografici, comprende progetti per HBO, Paramount, MGM, NBC e Nickelodeon.

Rogers ha sviluppato una vasta esperienza lavorando al fianco di diverse aziende di effetti visivi tra cui Digital Domain, IE Effects, R Greenberg / Imaginary Forces e Rhythm & Hues. Il che lo ha portato ad essere produttore, produttore degli effetti visivi e line producer, in film di enorme successo come “Harry Potter e i Doni della Morte- Parte 2”, “Lanterna Verde” e “The Hole”.

Attualmente Rogers è produttore del franchise “Godzilla” del Monsterverse della Legendary, che include “Godzilla” del 2014, “Godzilla II- King of the Monsters” fino al successo del 2021, “Godzilla vs. Kong”. Ha anche prodotto esecutivamente il film diretto da John Meyers, “Being Dead”.  

È stato relatore ospite alla 3D Next Conference e all’Entertainment Summit, tenutesi a Los Angeles, e allo Shanghai Film Symposium in Cina nel 2017; ed è anche membro del BAFTA, la British Academy of Film & Television Artists.

BEN SERESIN (Direttore della Fotografia) ha curato la fotografia per diversi progetti cinematografici, come il film diretto da Niki Caro, “The Mother”; il film di Adam Wingard, “Godzilla vs. Kong”; il film diretto da Doug Liman, “Chaos Walking”; il film di Fisher Stevens, “And We Go Green”; il film diretto da Alex Kurtzman, “La Mummia”; il film di Marc Forster, “World War Z”; i film diretti da Michael Bay, “Pain & Gain- Muscoli e Denaro” e “Transformers- La Vendetta del Caduto”; il film di Allen Hughes, “Broken City”; il film diretto da Tony Scott, “Unstoppable- Fuori Controllo”; il film di Ringan Ledwidge, “Gone”; il film diretto da Rob Walker, “Circus”, e i film di Mike Barker, “A Good Woman”, “The James Gang” e “Best Laid Plans”.

Seresin ha anche curato la fotografia aggiuntiva per Jon Turtletaub, in “L’Apprendista Stregone” e per Gore Verbinski, in “Pirati dei Caraibi- Ai Confini del Mondo”. 

 Sul versante televisivo, ha girato la serie documentario di Netflix, “The Disappearance of Madeleine McCann”.

TOM HAMMOCK (Scenografo), dopo aver studiato architettura del paesaggio presso la University of California a Berkeley, e scenografia presso il celeberrimo American Film Institute grazie ad una borsa di studio, ha progettato le scenografie del film horror acclamato dalla critica, “All the Boys Love Mandy Lane”. 

Partendo con “You’re Next”, Hammock ha iniziato una lunga collaborazione con il regista Adam Wingard, che comprende “The Guest”, “V/H/S/2”, “Blair Witch”, l’episodio pilota della serie “Outcast”, “Death Note” e il film di successo del 2021, “Godzilla vs. Kong”.

Tra i crediti più recenti di Hammock: i film “Pearl”, “X: A Sexy Horror Story”, “Blindspotting” e “The Devil’s Candy”; oltre alla serie televisiva “Them”, per Amazon. 

JOSH SCHAEFFER (Montatore) ha recentemente curato il montaggio di “Ghosted”, “National Anthem”, “65” e del film di successo del 2021, “Godzilla vs. Kong”. Tra gli altri suoi crediti in veste di montatore cinematografico: “The Mandela Effect”, “Ted Bundy- Fascino Criminale”, “Pacific Rim- La Rivolta”, “Molly’s Game”, “Demonic”, “Would You Rather” e “Brotherhood”. È stato inoltre montatore aggiunto in “Godzilla II- King of the Monsters” e in “Kong- Skull Island”, oltre che in “The Kings of Summer”.

Sul versante televisivo, Schaeffer ha curato il montaggio di diverse serie tra cui “The Last Man on Earth”, “You’re the Worst” e “Detroiters”.

EMILY SERESIN (Costumista) è nata in Nuova Zelanda, e ha lavorato come costumista in Australia dal 1995, con registi come John Curran, Cate Shortland, Scott Hicks e Jane Campion. Emily è stata candidata sei volte all’AFI award nella categoria Migliori Costumi, per PRAISE, TWO HANDS, CLUBLAND, NIGHT WE CALLED IT A DAY, THE HUNTER, vincendo il premio nel 2004 per SOMERSAULT.

Emily si è formata nel Regno Unito con scenografi del calibro di Marit Allen e Milena Canonero, lavorando a progetti cinematografici e spot pubblicitari con registi di fama e talento, come Agnieska Holland, Lous Malle, Storm Thorgerson e Ridley Scott. Quando Emily si è trasferita in Australia ha lavorato come Supervisore ai Costumi per PRISCILLA- LA REGINA DEL DESERTO e VACANT POSSESSION.

Nel 1995 è stata la costumista di PRAISE diretto da John Curran, e quello stesso anno, per il film diretto da Gregor Jordon, TWO HANDS. Nei due anni successivi è stata la costumista del film di Samantha Lang, MONKEY’S MASK e del film di Emma Kate Croghan, STRANGE PLANET. In seguito, Emily ha disegnato i costumi per il film diretto da Paul Goldman, THE NIGHT WE CALLED IT A DAY, per il film di Jeff Balsmeyer, DANNY DECKCHAIR e per THE OYSTER FARMER, diretto da Anna Reeves.

Nel 2003 Emily, è stata la costumista del film diretto Cate Shortland, SOMERSAULT interpretato da Abbie Cornish, e poi ha lavorato nuovamente con Cate nella miniserie ABC, THE SILENCE, nel 2005. Altri progetti cinematografici come costumista: il film di Cherie Nowlan, CLUBLAND, il film diretto da Ringan Ledwidge, GONE e il film di Danilel Lepaine, 48 SHADES.

Nel 2009 Emily ha curato i costumi del film diretto da Scott Hicks, THE BOYS ARE BACK, interpretato da Clive Owen; del film di Daniel Nettheim, THE HUNTER, interpretato da Willem Dafoe; e dell’acclamata prima serie di MY PLACE, prodotta da Penny Chapman.

Emily ha lavorato con il regista Tony Krawitz al suo lungometraggio, DEAD EUROPE; all’epica produzione televisiva di Jane Campion, TOP OF THE LAKE; e con i registi Glendyn Ivin e Emma Freeman alla serie televisiva ambientata nel 1977, PUBERTY BLUES, prima e seconda stagione. Tra i suoi crediti più recenti: il film STRANGERLAND; la serie televisiva di SBS, THE PRINCIPAL; la serie televisiva della ABC, CLEVERMAN; e la seconda stagione della serie diretta da Jane Campion, TOP OF THE LAKE.

Tra i più recenti crediti cinematografici di Emily: CARMEN del regista Benjamin Millepied; BOSCH & ROCKIT diretto da Tyler Atkins; THE INVISBLE MAN del regista Leigh Whannell; e I AM WOMAN diretto da Unjoo Moon. 

Emily ha recentemente terminato la produzione della serie televisiva EXPOSURE, diretta da Bonnie Moir. 

Dall’apice della musica elettronica, all’avanguardia delle colonne sonore cinematografiche, TOM HOLKENBORG (Compositore), a.k.a. Junkie XL, è un produttore, musicista, insegnante e compositore multi-platino e candidato al Grammy, la cui versatilità lo pone all’avanguardia nella musica contemporanea, e la cui sete di innovazione sta aiutando a re immaginare il mondo della composizione.  

Conosciuto come ‘Compositore Full-Contact’, Holkenborg è attivo e presente in ogni fase del processo compositivo, un polistrumentista che combina padronanza dell’ingegneria in studio, una formazione musicale classica e un innato senso per la curiosità. È abile nel lavorare con un’orchestra filarmonica da 50 elementi, cosi come lo è con una parete di sintetizzatori modulari, nel suonare il basso o nel costruire i propri strumenti musicali, fisici o digitali. La sua spinta nel re immaginare ciò che è possibile e condividere tale conoscenza con la prossima generazione di compositori, è ciò che rende Holkenborg una forza e un talento unici, e uno dei compositori di musiche cinematografiche tra i più richiesti al mondo.  

I film per cui Holkenborg ha creato le musiche, se combinati, hanno incassato oltre due miliardi di dollari in tutto il mondo, tra questi progetti come “Mad Max: Fury Road,” “Deadpool”, “Black Mass- L’Ultimo Gangster”, “Alita- Angelo della Battaglia”, “Divergent”, “Brimstone”, “La Torre Nera”, “Tomb Raider”, “Terminator- Destino Oscuro”, “Sonic- Il Film”, oltre che i più recenti, “Justice League: The Snyder Cut”, “3000 Anni di Attesa” e “Godzilla vs. Kong”. Ancor più recentemente ha curato le musiche per il film diretto da Zack Snyder, “Rebel Moon” e sta ultimando il lavoro sull’attesissimo film di George Miller, “Furiosa: A Mad Max Saga”. Nella sua carriera ha collaborato con alcuni tra i più affermati e talentuosi registi dei nostri tempi, come Peter Jackson, Robert Rodriguez, James Cameron, George Miller, Christopher Nolan, Zack Snyder e Tim Miller, tra i tanti. 

Oltre che creativo, anche educatore, Tom è impegnato ad abbattere tutte le barriere d’accesso nel mondo della composizione cinematografica, attraverso una serie di lezioni educative e rivoluzionarie sull’argomento, Studio Time (che sono state viste da milioni di persone nel mondo), questo programma di composizione musicale, totalmente gratuito, è tra i programmi in uso presso il conservatorio ArtEZ nel suo paese natale, i Paesi Bassi.  Su YouTube, Tom ha creato una serie di lezioni, chiamate Studio Time, che sono anch’esse gratuite e che sono state visionate da milioni di persone nel mondo.

Tom è in grado di attingere alla sua vasta conoscenza delle forme e delle strutture classiche della musica, mantenendo un dito saldamente piantato nella musica popolare. Quando il suo eclettico background si fonde con la sua abilità polistrumentista (sa suonare le tastiere, la chitarra, la batteria, il violino, ed il basso) e alla padronanza della tecnologia di studio, emerge il ritratto di un artista per il quale tutto sembra possibile. Oltre al suo talento artistico, il desiderio di Tom di sposare tecnologia e composizione classica per avviare un cambiamento ed un’evoluzione, lo ha portato a collaborare con la Orchestral Tools per dare vita alla Tom Holkenborg’s Brass e alla Tom Holkenborg’s Percussion, le sue prime due librerie di musiche campione, rendendole disponibili a livello mondiale per i compositori di tutto il mondo. 

Le basi per il lavoro di Tom nell’industria cinematografica sono state poste nella sua nativa Olanda, dove ha creato diverse colonne sonore, prima di approdare al tutoraggio con i celeberrimi compositori Harry Gregson-Williams e Hans Zimmer, con i quali ha collaborato a progetti cinematografici come “Inception”, “Batman vs. Superman” e “The Dark Knight Rises”. La collaborazione di Tom con Hans Zimmer è stata estremamente formativa, e gli ha permesso di affinare la propria voce e il proprio stile, mentre imparava da uno dei compositori più influenti di Hollywood. 

Il viaggio di Tom ad Hollywood ha iniziato davvero a prendere il volo nel 2014, con il suo primo grande progetto firmato da solo, che è anche la sua prima di diverse collaborazioni, con il regista Zack Snyder, le musiche per “300- L’Alba di un Impero”. È stato l’inizio di una serie di colonne sonore per film che hanno incassato miliardi in tutto il mondo, tra blockbuster e film indipendenti, che hanno portato Tom a collaborare con alcuni tra i registi più apprezzati di Hollywood; e da allora è sempre molto impegnato. 

La carriera musicale di Holkenborg è iniziata nel 1993, quando ha fondato il gruppo rock industriale dei Nerve, e mentre produceva anche gruppi hardcore e metal, come i Sepultura e i Fear Factory. Attratto dai suoni della musica elettronica, ha dato vita a Junkie XL nel 1997, debuttando con l’album “Saturday Teenage Kick”. Holkenborg ha poi proseguito producendo altri sei album con il soprannome di Junkie XL, mentre teneva concerti in tutto il mondo. Nel 2002, è arrivato al primo posto delle classifiche musicali di 24 paesi, con la sua rielaborazione del classico brano di Elvis Presley, “A Little Less Conversation”.

Dopo il grande successo del progetto Junkie XL, Holkenborg, ha collaborato con alcuni degli artisti musicali più talentuosi e celebri, come Dave Gahan, Robert Smith e Chuck D, ed ha remixato canzoni di Coldplay, Depeche Mode, Britney Spears, Justin Timberlake e molti altri; inoltre, Holkenborg, ha anche creato le musiche per diversi e popolari videogiochi, come FIFA, Need For Speed, The Sims e SSX, oltre che per campagne pubblicitarie mondiali, per marchi come Nike, Heineken, Adidas, Cadillac e VISA.

È stato solo dopo aver ascoltato il brano “Dealing With the Roster”, presente nella colonna sonora del film del 1998, “Blade”, che Holkenborg ha trovato l’ispirazione e la voglia di diventare un compositore musicale cinematografico. 

Il resto, come si suol dire, è storia.

ANTONIO DI IORIO (Compositore) è un pluripremiato compositore musicale che vive a Los Angeles, i cui lavori sono in progetti cinematografici, televisivi e concerti. Il suo background formativo comprende lauree in composizione, pianoforte e direzione d’orchestra, conseguite in Italia e a Seattle. L’impressionante carriera di Di Iorio lo ha visto contribuire ad alcuni tra i più importanti film d’animazione, azione e fantascienza di Hollywood, registrando colonne sonore in tutto il mondo, da Los Angeles a Londra, passando per l’Italia.

Dopo alcuni anni di collaborazione come compositore aggiuntivo, Antonio ha recentemente assunto un ruolo più importante, collaborando come co-compositore accreditato di Tom Holkenborg (a.k.a. Junkie XL), componendo la colonna sonora del film di prossima uscita, GODZILLA E KONG- IL NUOVO IMPERO, diretto da Adam Wingard e prodotto dalla Legendary Pictures e dalla Warner Bros. Pictures. Questo segna una significativa pietra miliare nella carriera di Antonio, che ha elevato il suo contributo al film di successo, ed ha mostrato la sua crescente influenza nell’industria cinematografica. 

Nel corso degli anni, Antonio ha lavorato a stretto contatto con registi a pluripremiati cortometraggi, come WINGS OVER WASHINGTON, IL VIAGGIO, JACKS, LIFE IN BETWEEN, e SPIRITO EROICO (per i giochi olimpici di Vancouver nel 2010). Dopo essersi trasferito a Los Angeles decenni fa, ha collaborato a lungo con il compositore Tom Holkenborg, in veste di compositore aggiunto, contribuendo alle colonne sonore di importanti film come GODZILLA VS. KONG diretto da Adam Wingard (Legendary Entertainment/Warner Bros.), SONIC THE HEDGEHOG diretto da Jeff Fowler (Paramount Pictures), TERMINATOR: DARK FATE diretto da Tim Miller e James Cameron (20th Century Fox, Paramount Pictures, Lightstorm), MORTAL ENGINES diretto da Peter Jackson (MRC/Universal Pictures), ALITA- ANGELO DELLA BATTAGLIA diretto da Robert Rodriguez e James Cameron (Twentieth Century Fox), TOMB RAIDER diretto da Roar Uthaug (Warner Bros./GK Films), LA TORRE NERA diretto da Nikolaj Arcel e Ron Howard (Sony/Columbia Picture) e DISTANCE BETWEEN DREAMS per la Red Bull.

Antonio ha anche contribuito, con musiche aggiuntive, a diversi franchise cinematografici di Hollywood. Lavorando al fianco di affermati e talentuosi compositori, come Pinar Toprak e Henry Jackman, il suo lavoro può essere ascoltato in film come PAW PATROL- IL SUPER FILM (Paramount Pictures), THE LOST CITY (Paramount Pictures), UN MATRIMONIO ESPLOSIVO (Lionsgate), STRANGE WORLD (Walt Disney), RED ONE (Amazon Prime), e spettacoli televisivi come l’NFL Thursday Night Football, tra i molti altri.

In tenera età, Antonio ha frequentato il prestigioso ed ambito ASCAP Television & Film Scoring Workshop nel 2014 ad Hollywood, con Richard Bellis e Michael Todd.

Oltre ai suoi impegni cinematografici, Antonio possiede una dinamica presenza nei concerti dal vivo, durante i quali presenta le sue composizioni, alternate alla musica di famosi composi tori cinematografici e dirigendo orchestre in rinomati festival in giro per il mondo.

Tra i premi e riconoscimenti che ha ottenuto in carriera, spiccano alcuni, come il  Global Music Award (Silver Medal Winner) a Los Angeles nel 2017; il primo posto all’FMF Young Talent Award del 2015 a Cracovia, in Polonia; il secondo posto alla Transatlantyk Film Music Competition nel 2014 a Poznan, in Polonia; due candidature all’Hollywood Music In Media Awards nel 2013 e nel 2014, a Los Angeles; il Primo Premio allo SKY’s To Vancouver With Your Music nel 2010 a Milano, in Italia; e il Best Award al Premio Valentino Bucchi nel 2010 a Roma, in Italia. Il

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