Giallo – Anno 2

Si è concluso da poco il secondo anno di vita editoriale di Giallo, ambizioso progetto di Leviathan Labs attraverso “Miasmi, incubi, gore e rigurgiti spettrali dalle profondità del mondo folk horror italiano”.

Dobbiamo dircelo: fare meglio del primo anno era un’impresa, e fare un prodotto valido senza risultare ripetitivi e scontati ancora di più. Il genere horror, pur essendo ampio ed avendo una moltitudine di sfaccettature annovera tra le sue fila diversi progetti di una banalità ed un “già visto” incredibili.

Ed invece i ragazzi di Leviathan Labs riescono con l’anno 2 di questo ambizioso progetto a rilanciare la loro offerta, con maggiore consapevolezza e con storie molto differenti tra di loro ma pur sempre collegate tra di loro da quel filo giallo di cui parlavamo qualche tempo fa circa la prima annata. Fare storie horror e farle così perfettamente calate nella quotidianità italiana è un lavoro difficile.

La risultanza di questo lavoro possiamo leggerla tra le pagine di questi quattro numeri che rapiscono il lettore tra l’orrore italiano.

ITALIA HORROR

L’isolata e rurale Sardegna è l’ambientazione ideale per L’amara nevicata di Giacomo Pitzalis e Luigi Porceddu, una storia struggente ed intrisa di magia. Ma non quella a cui ci ha abituato il fanstasy. Quella magia raccontata dai nostri nonni. Quella magia legata ad antiche credenze, ai nostri avi, alla nostra terra che ritorna dal passato e ci trattiene a se.

L’istituzione chiesa e la fede giocano un ruolo importante nella narrazione di questa seconda stagione. Storie come Il martirio (Vincenzo Mirra – Emanuele Tomaselli), la già citata L’amara nevicata o la fortissima La confessione, di Federico Mele e Veronica Chiacchio: una storia spiazzante, ben disegnata e con un plot-twist da stomaco forte.

A completare questo secondo ciclo non mancano anche le storie di “semplice” splatter, dove il sangue gronda a frotte come ne Il pentito (Mele – Serrenti), Chiardiluna (Martini – Brun) o la terrificante Xenofobia (Jacopo Pasqualini – Fabio Maiolo) dove il disagio famigliare fa da sfondo all’orrore puro.

Un viaggio nel nostro paese attraverso le nostre contraddizioni e le nostre radici, con uno sguardo ai mostri sacri del genere ed uno alla contemporaneità.

L’appuntamento è per il prossimo anno di GIALLO che abbiamo già cominciato e di cui vi parleremo prossimamente.

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