Kalya 29 – Dove tutto è iniziato

Amici di Pennadicorvo bentornati! Ci tufferemo oggi nelle pagine del nuovo albo firmato Cantone-Lamberti: “Kalya 29 – Dove tutto è iniziato”.

Dove ci eravamo lasciati?

Il gruppo si è finalmente riunito al Cenobio di Kalya, dove l’Araldo e Kel-Rod si preparano per una spedizione di salvataggio a Jantir, città sotto assedio degli aldelisiani, con l’obiettivo di salvare Macui-Nat.

Prima della partenza, però, Erva rivale a Kalya una grande e sconvolgente verità: gli esseri umani altro non sono che frutto degli esperimenti fatti dai Gjaldest Arcaici.

Dove tutto è iniziato!

La storia è un concentrato di rivelazioni, soprattutto nel finale, che continuano a gettare luce sul passato di Hamon, passato che svela ulteriori dettagli sul piano attuale del monarca pellegrigia. Nel frattempo Kalya continua a prendere sempre più coscienza del proprio potere, scoprendo abilità a lei sconosciute.

Se letto con il giusto mood, l’albo sprigiona una vena nostalgica che richiama i primi numeri della saga. Un’operazione capace di strappare un sorriso malinconico al lettore, rievocando i tempi che furono. È un po’ come ritrovarsi con vecchi amici a ricordare l’inizio di un’amicizia, assaporando quel dolce-amaro tipico dei bei ricordi, di sensazioni ormai lontane e irripetibili.

Tra i vari albi appartenenti alla generazione del nuovo formato, questo è il primo di cui ho percepito il “taglio”.

Nonostante questo, a mio parere, ci sono due “momenti” davvero belli in queste pagine: il ritorno nella foresta e la parte finale del dialogo tra Hamon e Keither.

La storia è in prevalenza discorsiva, tuttavia alcune scene di battaglia (davvero mozzafiato), riescono a far salire i battiti e donano alla narrazione un ritmo adeguato.

Disegni e cover

La cover è affidata alle mani di Elena Casagrande che, pur essendo come sempre puntuale, non mi ha particolarmente colpito.

Fantastici, invece, i disegni di Lorenzo Gubinelli che si adattano bene alla storia comunicando il giusto stato d’animo che si voleva far evincere dalla sceneggiatura.

Il tratto è deciso, le ombreggiature sono al punto giusto e non ci sono eccessi di nessun genere, un disegno pienamente armonico. Le scene di battaglia sono pura dinamicità , con un taglio molto realistico, pur trattandosi di ambientazioni e soggetti fantasy. Interessante anche l’uso delle ombre nella scena che vede attorno ad un fuoco Tagh, Veil e Aridan.

Un plauso quindi alla dinamicità dei disegni, con alcune tavole raffiguranti Hamon in combattimento, Zelar e Keither davvero suggestive che fanno salire l’asticella dell’hype.

In conclusione

Questo albo rappresenta la circolarità narrativa di un universo narrativo davvero ben strutturato, dove passato e presente si intrecciano in un vortice di eventi e continui rimandi.

Questo albo, pur non rientrando nella mia top 3, conferma l’eccelsa qualità raggiunta fin ora dal duo Lamberti-Cantone e, con l’evolversi della storia, aumenta quella sensazione che una Supernova sta per esplodere abbagliando e lasciando incantato il pubblico del panorama fumettistico.

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