Tra vecchio e nuovo nel divertentissimo Karate Kid Legends

1984 – Ralph Macchio e Pat Morita portano sullo schermo gli iconici Daniel LaRusso e il sensei Miyagi, in una dolce ed emozionante storia di crescita alla ricerca di sé e della forza che alberga in ognuno di noi.

2025 – Dopo 5 pellicole, tra le quali un remake con Jackie Chan, e una serie televisiva sequel di ben 6 stagioni, la leggenda di Karate Kid torna sul grande schermo.

Prima di parlare di un film che ci ha lasciato soddisfatti, togliamoci qualche sassolino dalla scarpa: Karate Kid: Legends è l’ennesima operazione revival di stampo nostalgico, ormai divenuta una prassi del cinema contemporaneo. E come spesso accade, questa pellicola porta con sé la volontà non solo di riproporre la formula tipica della saga Karate Kid, ma anche quella di collegare tra loro tutti i prodotti derivanti dal brand. Per farla semplice, in Legends vedremo il ritorno tanto di Ralph Macchio nei panni di Daniel, protagonista della saga originale, quanto di Jackie Chan nei panni di sensei Han, che avevamo conosciuto nel remake del 2010, film che all’epoca non presentava elementi di continuità con i precedenti, ma che diventa ora un capitolo della saga a tutti gli effetti.

Una volta scesi a patti con l’identità di Legends, e ciò un prodotto figlio dell’epoca della remediation e della transmedialità, possiamo addentrarci nell’analisi del film.

Karate Kid: Legends è una pellicola di intrattenimento pura che mira a divertire e accontentare i fan, da quelli di vecchia data ai più moderni, mantenendo lo spirito del Karate Kid originale, e aggiungendo un pizzico di novità.

Forse è questo l’unico grande limite di questo nuovo capitolo: è ancora Karate Kid. Può suonare paradossale, ma l’idea di andare in sala per fruire di una storia così classica e già vista, che non si risparmia nel ricalcare lo stesso identico schema narrativo di The Karate Kid del 1984, a qualcuno potrebbe far storcere il naso. Eppure ci sentiamo di dire che vale la pena fare questo sforzo, perché Legends, per quanto sia l’ennesima riproposizione di quello schema, tenta di aggiungere qualche idea nuova interessante.

Il prologo del film è noto: un ragazzo e la madre si trasferiscono in una nuova città, nella quale il protagonista fatica ad ambientarsi e diventa preda dei prepotenti del luogo. Tuttavia, a un certo punto, la trama cambia direzione. Il ragazzo in questione non troverà un maestro di arti marziali che lo aiuterà a difendersi e a trovare la propria strada. Anzi, sarà proprio quel ragazzo, già da tempo praticante della disciplina, che diventerà insegnante di una figura adulta.

Un’inversione delle parti che è dapprima spunto di numerose situazioni comiche, in cui un ragazzino smilzo, ma ben allenato, si dimostra più abile ed esperto di un uomo adulto con un passato da lottatore alle spalle, per poi divenire genesi di numerose riflessioni interessanti, in cui il ruolo dell’adulto e quello del ragazzo si confondono e si mescolano. Così, uno offre all’altro lezioni di Kung Fu, e l’altro ricambia con lezioni di vita che solo una persona matura può offrire.

Questo racconto permea l’intera prima metà del film, dando allo spettatore la sensazione di stare assistendo a qualcosa di nuovo e mai visto nell’intero franchise, e l’idea si dimostra originale e ben realizzata. Tuttavia, un punto di svolta della trama ci riporterà sui binari originali, e il classico racconto di Karate Kid tornerà a primeggiare. Il giovane allievo torna ad essere protagonista, e il suo, anzi, i suoi insegnanti, lo guideranno verso il suo obiettivo.

Tale scelta di sceneggiatura ci ha convinto: in questo modo Karate Kid: Legends può accontentare tutti, essendo classico e nuovo allo stesso tempo. E per quanto in prima battuta questa possa sembrare una direzione che fa perdere identità e carattere alla pellicola, vi possiamo assicurare che il perno della narrazione sarà uno e uno soltanto, e gli eventi narrati risulteranno coerenti con ciò che il film vuole raccontare.

Il protagonista, Li, è ben caratterizzato e abbastanza carismatico, così come i nuovi comprimari, Mia e Victor. Jackie Chan trionfa nel ruolo di un anziano Mr. Han, maestro esperto, ma dai metodi poco convenzionali, e per questo molto comici. Ralph Macchio propone un Daniel LaRusso simile alla versione vista in Cobra Kai, funziona in coppia con Jackie Chan, ma si limita a svolgere il ruolo di “richiamo e collegamento” con il film cult di cui era protagonista.

In coda, tutto ciò che possiamo rimproverare a Karate Kid: Legends è solo una certa fretta durante alcuni passaggi, e la mancanza di una direzione autoriale che donasse una maggiore profondità a un racconto che offre spunti molto interessanti. Tolto questo, tra gag esilaranti e scene d’azione ben coreografate e dirette, il divertimento non mancherà e il film riuscirà facilmente nell’intento di intrattenere il pubblico tra adrenalina e risate.

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