Dopo sette anni di produzione, un costo di 170 milioni di dollari ed un casting fenomenale, torna nelle sale Top Gun con il nuovo capitolo intitolato “Maverick”. Si, proprio come il protagonista interpretato da un inossidabile Tom Cruise che qui mostra la sua forma migliore.
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LA TRAMA
Sono passati più di trent’anni dagli eventi del primo film. Il leggendario pilota della US Navy, capitano Pete “Maverick” Mitchell, si trova nel Nevada dove, per conto della Marina, collauda aerei segreti. La sua brillante carriera gli avrebbe permesso da tempo di essere promosso ammiraglio, ma Maverick ha sempre rifiutato, dato che farlo lo avrebbe tolto da dove sente di appartenere, cioè la cabina di un aereo.
A seguito di un incidente mentre spinge un aereo sperimentale a velocità superiore a mach 10, viene richiamato e rimproverato dal suo superiore, il retroammiraglio Cain, il quale gli dice che è stato scelto per ritornare alla scuola Top Gun, pur essendo scettico sulla riuscita dell’ufficiale, asserendo che i piloti sono una specie in via d’estinzione.
Maverick parte così per San Diego dove viene informato dagli ammiragli Cyclone e Warlock del compito che dovrà svolgere: in tre settimane dovrà addestrare una squadra di dodici piloti Top Gun e selezionare i sei che prenderanno parte a una missione segreta.
Il resto del film, davvero ben girato, prosegue abbastanza parallelo al primo film, citandolo intenzionalmente senza però scimmiottarlo o cadere in un semplice fan service, attraverso diversi easter-egg di cui vi parliamo di seguito.
EASTER-EGG
Nel film, come dicevamo poc’anzi, vi sono delle scene volutamente richiamanti il film originale. Vediamo insieme le principali:
- La scena iniziale: il prologo di Maverick, che mostra la partenza dei jet da una portaerei mentre le note della colonna sonora di Harold Faltermeyer sfumano in quelle del brano “Danger Zone” di Kenny Loggins, è praticamente una copia-carbone del prologo del primo film.
- I ‘ferri del mestiere’ di Maverick: conclusa la scena del prologo, esattamente come accadeva nel film originale anche Top Gun Maverick ci mostra il protagonista con i suoi inseparabili ‘ferri del mestiere’, vale a dire la giacca da aviatore, gli occhiali da sole d’ordinanza e la mitica Kawasaki Ninja. Un po’ più acciaccati, un po’ più sbiaditi, ma ancora operativi.
- La figlia dell’ammiraglio: la Penny di Jennifer Connelly in Top Gun Maverick non è un nuovo personaggio, dato che nel film originale veniva raccontata la storia di ‘Penny, la figlia dell’ammiraglio’, il primo amore di Maverick…per la quale, ovviamente, neanche a dirlo, il protagonista si era messo nei guai.
- La torre di controllo: a proposito di mettersi nei guai, nel primo film Maverick veniva rimproverato per il volo radente alla torre di controllo, una manovra tanto pericolosa quanto inutile e fastidiosa con la quale però il pilota esprimeva tutta la sua sfrenata esuberanza. In Top Gun Maverick il protagonista la rispolvera nel finale, per festeggiare il compimento della missione.
- “Great Balls of Fire”: la celebre ballata, simbolo di una mitica scena tra Maverick e Goose nel film originale, qui viene cantata da Rooster, il figlio di Goose, in una sequenza molto simile (e che ammetto, mi ha fatto commuovere).
- L’insegnante segreto: nel primo film Maverick provava a rimorchiare una bella bionda in un bar per piloti la notte prima di iniziare il suo addestramento alla scuola Top Gun. Non solo la cosa gli va male, ma il giorno dopo scopre che quella bella bionda altri non era che il suo istruttore, cosa che ovviamente gli crea una smorfia di imbarazzo. La stessa cosa succede in Maverick: stavolta però l’insegnante segreto è proprio Pete Mitchell, che si presenta ai suoi giovani piloti il giorno dopo che loro, ignorando la sua identità, lo avevano sbattuto fuori dal bar dove stavano festeggiando.
- A bassa quota: nel film originale Maverick odiava la regola della bassa quota, quella che impedisce ai piloti di scendere sotto una determinata soglia; nel sequel, c’è tutta una esilarante gag con Jon Hamm a proposito del fatto che Maverick quella regola vuole abolirla una volta per tutte.
- La partita in spiaggia: uno dei simboli del primo Top Gun è la scena del beach volley, che qui viene riproposta in una chiave diversa, quella del ‘dodfight football’.
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- “Non pensare, agisci”: durante la missione finale di Maverick, il mantra che Pete Mitchell cerca di inculcare a Rooster è quello di ‘non pensare, agisci’, una frase che riecheggia un’altra celebre battuta del primo film: “Quassù non c’è il tempo per pensare, se pensi sei morto“.
- Nemici senza nome: in entrambi i film la nazionalità dei piloti nemici e il nome dello Stato contro cui sta combattendo la marina USA non vengono mai nominati (ma in questo film si presume siano Uzbeki o filosovietici, meglio non nominarli di questi tempi).
LA COLONNA SONORA
Nel 1986, Top Gun era proprio quel tipo di blockbuster che ci si aspettava nella seconda meta degli anni ’80. La critica si divise, ma il pubblico adorò il film grazie, anche in quel caso, a una serie di fattori. La musica recitò un ruolo fondamentale: e recensioni siano state meritatamente contrastanti, il pubblico ha adorato il film e si è espanso in un numero sempre maggiore di sale settimane dopo l’apertura. La ballad dei Berlin “Take My Breath Away” consolidò il successo della pellicola, vincendo anche un Oscar come miglior canzone. Anche questa volta, la musica e la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale.
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A conferma di quanto avvenuto analogamente e praticamente in contemporanea con Stanger Things 4 e Kate Bush – Running Up That Hill, la musica anni ’80 e le sue sonorità ben si prestano a rendere Top Gun Maverick un film unico, di quelli che non se ne vedevano da tempo al cinema. Un mix di epicità e scene destinate a restare impresse nella storia del cinema. E la musica fa tanto, tra vecchi successi e le firme di Harold Faltermeyer, Hans Zimmer e Lady Gaga.
IL FUTURO DEL FRANCHISE
Il successo del film, e la conclusione univoca che il franchise è fresco e funziona, ha fatto nascere una domanda spontanea: ci sarà un altro film in futuro?
La domanda è lecita, e l’introduzione di 12 (ma facciamo sei) nuovi piloti, permetterebbe di creare numerosi film futuri utilizzando le new entry come soggetti. Su tutti, sarebbe interessante un film su Rooster, il figlio del compianto Goose, carismatico e co-protagonista a tutti gli effetti della pellicola Maverick.
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A tal riguardo il super-produttore Jerry Bruckheimer durante una recente intervista promozionale, ha rivelato che al momento non ci sono piani ‘immediati’ per un sequel di Top Gun Maverick, anche se il produttore sembrerebbe non aver già scartato l’idea a priori: “Cavalchiamo quest’onda, per adesso…“, ha dichiarato riferendosi al forte weekend di apertura del film diretto da Joseph Kosinski.
Intanto ci godiamo i ringraziamenti su Twitter di Tom Cruise, a seguito del successo nella settimana di apertura al cinema. Successo meritatissimo, d’altronde.
Thank you to everyone who saw #TopGun: Maverick and helped make it a historic opening weekend.
— Tom Cruise (@TomCruise) May 31, 2022
Cosa ne pensate voi del film? Fatecelo sapere nei commenti sotto e sui nostri canali social.
Marcello