The Orphanage – un sorprendente mistery thriller spagnolo

Il thriller che vedremo oggi è nato dalla mano di un regista/sceneggiatore che noi di Penna di Corvo abbiamo già avuto modo di conoscere, Sergio Sanchez, attraverso la sua opera prima da regista: Marrowbone.

Questa volta ci soffermiamo sulla sua prima sceneggiatura, diretta per il cinema dall’amico J.A. Bayona: The Orphanage.

Ci tengo inoltre a precisare che il caro Bayona sarà certamente ripreso in futuro dal sottoscritto, perchè ha da poco finito di girare i primi due episodi della serie tv ambientata nel mondo de “Il Signore degli Anelli”, serie Amazon che causa Covid forse vedremo l’anno prossimo. Quindi Bayona occhio che ti tengo d’occhio!

Ma di questo ne parlerò molto approfonditamente più avanti, ora torniamo all’Orfanotrofio!

Locandina del film

 

TRAMA

Laura ha trascorso un’infanzia felice in un orfanotrofio (un’isolata dimora poco lontana dal mare, nelle Asturie), amata dal personale quanto dagli altri bambini orfani, che lei ha amato come fossero fratelli e sorelle. Trent’anni dopo decide di ritornare all’orfanotrofio, ormai abbandonato, insieme al marito Carlos e al figlio adottivo Simón affetto da HIV, per riaprirlo come casa famiglia per bambini con Sindrome di Down.

Subito però, l’alone di mistero di quel luogo sembra stimolare la fantasia del figlio, che comincia a tessere una tela di storie fantastiche e di “amici immaginari“, che vengono ascoltate con disagio da Laura. Mentre il padre Carlos rimane scettico, credendo che il figlio si stia inventando tutto, Laura piomba nelle irreali storie del figlio, che divengono reali, facendo riemergere dall’oblio ricordi tormentosi della propria infanzia.

Alla festa in maschera per l’inaugurazione della casa famiglia, il bambino scompare come inghiottito dal nulla. Nessuno dei presenti sembra averlo visto, così come nessuno sembra aver visto il bambino con la maschera da spaventapasseri che ha seguito Laura fino in bagno, per poi rinchiuderla dentro. Per i genitori inizia l’incubo e il desiderio inarrestabile di ritrovare il figlio.

CONSIDERAZIONI

Il film, prodotto da quel simpatico Guillermo del Toro e pluripremiato ai Goya (gli Oscar spagnoli), ha una evoluzione tipica del genere, tuttavia quello che mi ha stupito è stata l’originalità nel chiudere una storia che di base potrebbe ricordare altre pellicole.

La suspence cresce di pari passo col disagio e la sofferenza della protagonista, che nella lunga ricerca del figlio arriverà a mettere in dubbio persino la sua sanità mentale, e distruggere il rapporto con il marito quasi del tutto.

Un’ottima regia ci porterà a scoprire cosa si nasconde dietro questo apparentemente semplice caso di sparizione del piccolo Simon, rivelandoci delle verità difficili da accettare!

 

CONCLUSIONI

Consiglio il film a tutti gli appassionati di mistery movie, da guardare assolutamente di sera al buio più totale per valorizzare l’aspetto tetro della faccenda 😉

Vi lascio il trailer qui, fatemi sapere che ne pensate!

Ci leggiamo al prossimo consiglio,

Elessar

 

(voto personale: 8 / piattaforme: Prime video, Netflix)

/ 5
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