Tex Willer – La quadrilogia del Cangrejo

Sui numeri 37-38-39-40, usciti in edicola dei mesi scorsi, abbiamo assistito ad una lunga storia del duo Giusfredi – Valdambrini che vede il nostro ranger di fiducia alle prese con un nuovo nemico.

LA TRAMA

Dopo alcuni burrascosi numeri, Tex si concede un periodo “di pausa” a sud del confine, in Messico. Mentre Tex si trova ad oziare in un sonnolento villaggio messicano, un gruppo di vaqueros interrompe la quiete, trascinando con loro un giovane gringo legato per i polsi.

Con l’abilità delle sue Colt Tex lo sottrae alla tortura: il giovane gringo e nientemeno che Hutch, suo amico d’infanzia nella valle dei Nueces. I Vaqueros di don Rodolfo Arenas intendevano punirlo per conto del loro padrone perché Hutch, incorreggibile rubacuori, invece di limitarsi al commercio di cavalli aveva amoreggiato con Alma, la figlia del boss Tex e Hutch lasciano il villaggio e attardatisi per aiutare due ragazzi comanche nella cattura dei Mustang selvaggi, pernottano in una valle che a dire di Hutch è un rifugio sicurissimo e segreto. Purtroppo però lo conosce Alma Arenas, la quale per andare a trovare il suo amato, si fa seguire dal padre ed è suoi Vaqueros. Tex e Hutch si battono come leoni contro il preponderante numero di avversari ma dopo riferimento di Tex vengono catturati e sono destinate alla terribile fortezza penitenziaria nota come El Infierno.

PERSONAGGI

Proprio intorno alla fortezza d”El Infierno”, Giorgio Giusfredi costruisce una trama solida e con diversi antagonisti davvero interessanti. Il più interessante è sicuramente El Cangrejo, spietato criminale che ha l’abitudine di sfregiare le donne che diventano di sua proprietà e complice del direttore del carcere Santacruz. Proprio il rapporto tra El Cangrejo e Santacruz è un elemento portante della storia poiché i due erano complici in passato.

Interessante anche la caratterizzazione di El Cangrejo, chiamato cosi (in italiano è Il granchio) poiché da ragazzino, dopo aver quasi sterminato un gruppo di guerrieri Kiowa, venne catturato e gli furono amputate due dita per mano per evitargli di sparare. Ciò non ha diminuì le innate qualità di tiratore del giovane Cangrejo, che continuò ad essere un ottimo pistolero grazie ad un paio di Colt Paterson adattate da Santacruz per lui, affinché potesse sparare senza grilletto.

Lo stesso personaggio di Hutch è una solida spalla per Tex Willer in questa quadrilogia, che lo accompagna nella disavventura messicana dimostrandosi un amico leale ed un ottimo tiratore.

AMBIENTAZIONE

Le assolate lande Messicane sono l’ottimo sfondo delle vicende narrate, cosi come la prigione d’ El Infierno. Luoghi iconici che trasmettono familiarità al lettore agevolandone l’approccio alla lettura. La scena del torneo di combattimento all’interno della prigione mi ha ricordato tanto la prigione sotterranea dove Baine rinchiude Batman nella trilogia di Nolan, mentre conquista Gotham City. Compreso il vecchio compagno di cella che è li da una vita. fantastico. Cosi familiare, ma cosi originale come idea.

Altro luogo suggestivo è la valle dei ginepri, dove si ambienta una parte della storia. Una sorta di “Valle incantata”, incastonata tra le aride lande desolate del deserto messicano.

AUTORI

Giusfredi, non mi stancherò mai di dirlo, è l’uomo su cui Bonelli deve puntare (e credo lo abbia già fatto) per dare una continuità alla testata di Tex (e Tex Willer), come successore di Boselli e Ruju quando questi termineranno il loro percorso professionale col ranger con la casacca gialla. E’ un giovane molto promettente che continua a dare dimostrazione del suo valore artistico. bravo.

Valdambrini, una solida realtà tra i disegnatori italiani, conferma la granitica qualità dei suoi lavori, regalando a Giusfredi delle magnifiche tavole che sono il giusto corollario alla storia. E’ da un po’ di tempo che seguo i suoi lavori con interesse, dai tempi di Demian, la miniserie ideata da Pasquale Ruju che vide la sua conclusione dopo appena un anno e mezzo.

CONCLUSIONI

Giusfredi costruisce un microcosmo nel caldo Messico, dove in attesa di risolvere i suoi problemi con la legge ne passa di ogni, uscendone però sempre vincitore. E’ una storia davvero avvincente, che tiene attaccato il lettore per tutti i quattro albi. I disegni fanno la loro parte, senza appesantire mai ne risultare troppo scarni. Valdambrini sa il fatto suo e ce lo dimostra tra queste pagine.

Insomma: recuperate la storia qualora non lo abbiate già fatto.

Alla prossima,

Marcello

 

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