“Una donna in fuga da sé stessa e dal proprio passato si perde nei meandri dell’identità dove nulla è come sembra e dove forse, le tenebre, sia quelle fisiche che quelle della coscienza, possono rivelarsi un luogo molto più sicuro della luce.”
Grazie agli amici di Racconti dal Profondo abbiamo avuto il piacere di leggere Spellbound di heatherEXrose, alias Francesco Napoletano. Un’opera che combina elementi di narrazione onirica e visioni metafisiche attraverso uno stile grafico molto particolare di cui parleremo dopo.
In fuga…da cosa?
La trama segue una donna in fuga dal proprio passato e da sé stessa, che si perde in un viaggio tra identità frammentate, in un mondo dove le tenebre fisiche e psicologiche possono rivelarsi più sicure della luce. Questo viaggio esplora tematiche legate all’inconscio, alla spiritualità e alla trasformazione personale nonché all’elaborazione dei traumi e di come spesso si cerchi una via facile per risolverli…o scapparne.
La storia si dipana attraverso una narrazione onirica, sognante. Il taglio è certamente cinematografico cosi come la donna che fa da vettore a questo viaggio del protagonista: è quasi immediato alla mente il collegamento ad Ava Lord di Sin City: una donna per cui uccidere, magistralmente interpretata da Eva Green nell’adattamento cinematografico di Robert Rodriguez. Cosi come le ombre (tante) e gli spiragli di luce (centellinati ma di forte impatto visivo) ricordano molto l’opera di Frank Miller.
Non mancano anche alcune tavole fortemente ispirate all’estetica di H.R. Giger: distrubanti, ammalianti, affascinanti.
Grafica da obsolescenza informatica
L’opera, caratterizzata da un importante utilizzo di ombre e una dose poco generosa di luce è illustrata in bianco e nero con uno stile evocativo davvero sperimentale. Seppur famigliare, durante la lettura il tipo di tecnologia utilizzata per illustrare le tavole fa fatica a venire a galla. Sarà solo leggendo i contenuti extra a fine volume che scopriremo perché. L’albo è interamente disegnato in Microsoft Paint, rendendolo a livello concettuale ancora più interessante, sporco e oscuro.
L’autore
heatherEXrose è un progetto ideato e sviluppato dall’artista Francesco Napoletano.
Trovando le sue basi nella cultura moderna, questo personale Deus Ex Machina si muove in un universo incandescente e spiritista, fatto di rimandi e suggestioni che spaziano tra l’arcaico e il post-industriale. Un processo creativo che, coniugando l’automatismo ad un figurativo accurato, si muove attraverso i mezzi della pittura, della poesia e del fumetto d’autore.
Perché leggerlo
Seppur breve e con un’estetica ricercata si, ma per taluni “ostica”, il fumetto si distingue e merita di essere recuperato per il suo approccio visivo che richiama una narrazione cinematografica e la sua capacità di immergere il lettore in un universo suggestivo e stratificato. Ci sarà mai un seguito? Verranno esplorati nuovi, imprevedibili aspetti dei personaggi protagonisti della storia? Non ci è dato saperlo ma già da questa esperienza visiva e concettuale il potenziale è tanto.