Amici miei bentornati!
Oggi vorrei parlarvi di una graphic novel davvero stupenda che mi ha fortemente emozionato.
“Sono una testa di Panda” viene pubblicato nel 2023 da Bao ed è frutto della mente e direi della vita di Giacomo “Keison” Bevilacqua.
Nel corso dell’opera l’autore è aiutato da “Panda”, la sua creatura, il suo vessillo, un po’ come “L’armadillo” di ZeroCalcare.
“Fare della propria vita un’opera d’arte” queste le parole che Papa Francesco ci ha regalato durante un Angelus, ebbene direi che Bevilacqua ha preso le parole del nostro Pontefice alla lettera.
“Sono una testa di Panda” è una sorta viaggio introspettivo misto ad un’autobiografia dove l’autore ci regala in 201 pagine la crescita avvenuta nel corso della sua vita ed il conflitto tra l’essere una persona ed un personaggio. Una riflessione sulla propria condizione di neo padre che viaggia attraverso i dodici mesi dell’anno, mettendosi completamente a nudo dinanzi agli occhi del lettore.
La vita e le sue mille emozioni
La perenne ricerca di un equilibrio stabile in un vita in continua mutazione che ci spinge ad evolverci. E’ forse questo il macro tema dell’opera.
Tantissime le “tematiche” trattate in cui ognuno di noi, chi più chi meno si rivede. Dall’ansia, alla passione, alla timidezza passando per le insicurezze il protagonista affronta tutte queste “problematiche” regalando al lettore le sue tecniche di combattimento ma soprattutto la sua esperienza di vita.
Ovviamente non solo “emozioni negative” ma anche tanta positività e comicità trasudano dalle pagine di “Sono una testa di panda”. Leggendolo non ridere è praticamente impossibile!
Cosa si nasconde sotto il “casco”
Quante volte capita di pensare ai vip/artisti come persone con una vita perfetta? Nell’opera “Keison” ci mostra la persona dietro il personaggio, le difficoltà e le fragilità che accomuna tutti.
L’etichetta di “privilegiati” viene spesso confusa come una colpa, quando in realtà si tratta di fortuna/responsabilità. Fare della propria passione il proprio lavoro è sicuramente una grande fortuna, ma richiede spesso sacrifici, sudore e tante privazioni con il rischio perenne di cadere nel baratro del burnout o addirittura arrivare a dimenticare il mondo esterno.
Il gran finale!
Bevilacqua parla anche del rapporto con i fallimenti. Ciò che tutti vediamo come una caduta è in realtà un gradino fondamentale della crescita personale, un trampolino da cui saltare più su.
Il finale dell’opera è secondo me la parte più emozionante! Il Giacomo papà che racconta una storia della buona notte al piccolo Enne pregna di significato: Il “cerchio” (che cerchio non è) della vita.
Ciò per cui vale la pena vivere è l’amore per se stessi, per gli altri ma soprattutto per la vita!
Tirando le somme…
Giacomo Bevilacqua è senza dubbio un autore di vita che tramite le sue storie ed i suoi disegni arriva dritto al cuore del lettore.
In conclusione come ribadito prima “Sono una testa di Panda” è un’Opera ricca di significati e di vita reale. Un utile strumento per vedere le cose da un altro punto di vista, magari quello degli uccelli…
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow