Bentornati sulle nostre pagine con questo numero esplosivo di Samuel Stern: Nel Profondo.
TRAMA
Il mensile numero 15, porta il nostro demonologo di Edimburgo e padre Duncan a casa Dunbar per un caso di possessione.
Greg Dunbar preoccupa la moglie Emily poiché in più occasioni un demone sembra essersi impossessato del giovane fedele della locale chiesa. Sono già infatti diversi gli episodi in cui il giovane è stato trovato in locali poco adatti ad un credente (nella fattispecie un locale di scambisti), recitare versi in lingue ormai morte.
La coppia decide quindi di rivolgersi ad uno psicoanalista, il professor Philip Robertson, senza però trovare (apparentemente) una soluzione al problema. Questo si rivelerà una figura chiave nello svolgersi della storia, e apre nuovi orizzonti narrativi nell’universo Sterniano.
Infatti l’albo di cui parliamo, opera della sublime narrazione di Francesco Vacca, e alle splendide illustrazioni di Pietro Vitrano nostro ospite in questo articolo.
Samuel Stern numero 15″Nel profondo”, infatti, ci mostra un Samuel che fallisce, e non riesce nella sua missione di liberare l’uomo dai suoi demoni. Una lettura consigliatissima che vi lascerà, ne siamo certi, a bocca aperta.
INTERVISTA AL DISEGNATORE
Per l’occasione abbiamo qui ospite Pietro Vitrano, illustratore di questa storia.
Ciao Pietro, grazie di aver accettato il nostro invito. Incontrarti sul numero 15 di Samuel Stern è stata una piacevole sorpresa. Il tuo stile era perfettamente calzante con il racconto. Come sei entrato a far parte della ciurma di Fumasoli & Co. ?
Innanzitutto grazie per avermi ospitato su Pennadicorvo. Il mio stile si è prestato bene per questa avventura di Samuel semplicemente perché io son un fan del genere horror. Amo i mostri e le atmosfere cupe e tenebrose e penso che questo numero mi abbia dato l’opportunità di dimostrarlo molto di più di molti altri lavori da me realizzati per varie case editrici. Ecco quindi il “come” io sia entrato a far parte della ciurma di Bugs Comics. Li ho cercati io in quando era una giovane casa editrice che pubblicava tra le altre cose il contenitore “MOSTRI”. Volevo disegnare dell’horror. A quel tempo Samuel Stern era poco più di un idea nella mente di Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro. Doveva persino ancora essere caratterizzato fisicamente. Dopo le consuete prove di rito ecco che mi fu affidata questa storia. Ben 94 pagine di pura atmosfera! Fui accontenato.
E il risultato è sotto gli occhi di tutti: eccezionale! Come è stato lavorare con Francesco Vacca ? Vi conoscevate già?
No. Non conoscevo Francesco. NEL PROFONDO è stato il mio esordio nel mondo di Samuel Stern e il mio esordio con Francesco. Devo dire che, benche’ giovane, Francesco ha una maturità professionale notevole. Come uno scrittore navigato ha la sapienza e l’eperienza che serve per rendere il lavoro di un disegnatore il meno arduo possibile. La storia ovviamente e’ entusiasmante, ma il suo scrivere è stato chiaro. Sempre. Mi ha lasciato libero di interpretare quando serviva e allo stesso tempo è stato preciso nelle indicazioni di sceneggiatura quando la storia lo richiedeva. Insomma, lavorare con Vacca è stato come bere il classico bicchiere d’acqua.
Continuerai il sodalizio con lui su Samuel Stern anche nei prossimi albi?
Certo che mi piacerebbe lavorare ancora con lui ma come sapete dal punto di vista editoriale non sono io a decidere. Dipende ovviamente sempre dagli impegni di Francesco e dal palinsesto annuale della casa editrice.
I tuoi disegni avevano una dinamicità incredibile. Sembravano quasi muoversi e prendere vita. Quale è stata l’opera nella quale ti sei cimentato che ha privilegiato il tuo tratto?
Dunque. Grazie per i complimenti. Se davvero i miei disegni vi han dato questa impressione allora vuol dire che sono stato in grado di raccontare al meglio la storia. Che i miei disegni insomma sono stati al servizio del racconto. Ovviamente questo cerco sempre di farlo, qualsiasi sia il racconto che devo illustrare. Ho disegnato in passato una storia ambientata nel 1800 tra pirati inglesi e sommergibili fantastici. Poi una vicenda ambientata nel periodo della prima depressione americana negli anni venti. E ancora una storia di fantascienza in un futuro pieno di robot e auto volanti e prima ancora fantasy e supereroi urbani. Insomma ho spaziato tra vari generi e mi son divertito a disegnarli tutti perché di base c’è la mia passione per il disegno e il fumetto ma l’opera che forse ha privilegiato più il mio tratto potrebbe essere proprio questa vicenda di Stern. Semplicemente per i motivi di cui ho parlato prima. Perché il mio stile un po’ anni 70/80, pieno di ombre e richiami al gore è indice di quanto mi piaccia il genere horror e le atmosfere che questo genere suggeriscono.
Come dicevo prima che ti sia divertito a disegnare l’albo era palese e il risultato è eccezionale. Ringrazio Pietro Vitrano per averci dedicato un po’ del suo tempo e se non lo avete ancora fatto, correte in edicola a recuperare questo bellissimo albo di Samuel Stern e tra pochi giorni il nr. 16, disponibile anche in black cover!
A presto!
Marcello