Pennadicorvo incontra: Sandro Scascitelli

Disegnatore in attività dal 1974, ha collaborato alla creazione di storie pubblicate su “Intrepido”, “Lanciostory” e “Skorpio” e molti altri. Da allora ha realizzato graficamente una miriade di storie, trascinando noi lettori in ogni angolo dell’immaginario fumettistico. Oggi abbiamo l’onore di ospitare Sandro Scascitelli. Grazie del tempo dedicatoci Sandro!

Mi piace sempre iniziare queste “chiacchierate” dal principio. Da una tua intervista del 2014 per il blog portoghese di Tex Willer ho appreso che tua madre ha dato fuoco alla tua collezione di fumetti, affinché non ti distraessi dagli studi. Proprio come nel mio caso, solo che la mia genitrice preferiva strapparli! Come hai capito, nonostante la cattiva esperienza, che invece erano proprio i fumetti la strada giusta da percorrere?

In realtà non lo capii subito che il fumetto sarebbe diventato il mio mezzo espressivo, vivevo, e vivo in una cittadina di provincia e il fumetto, in quegli anni (’60-’70) era assai lontano, non avevo idea di come arrivassero a materializzarsi in edicola. Mi piaceva disegnare ma probabilmente finite le scuole e  dovendomi guadagnare la pagnotta sarei finito, come tanti miei coetanei concittadini, in una delle tante industrie che in quegli anni cambiarono il volto del nostro territorio grazie alla famosa Cassa per il Mezzogiorno, trasformando la nostra fertile Valle del Sacco in una fogna a cielo aperto. Tuttavia un giorno, finito il servizio militare, mi capitò per caso tra le mani un articolo che annunciava l’apertura  a Roma, dell’Istituto  di Stato per la Cinematografia e la Televisione con corsi anche di cartoni animati. Ero sempre rimasto affascinato dai disegni animati, poter dare espressività, anima, a personaggi disegnati mi entusiasmava, così decisi di impegnarmi in questa avventura, d’altronde  l’alternativa era quella di finire come operaio in fabbrica. Finiti i tre anni del corso cominciai a lavorare nella produzione di cartoni animati per il cinema e la televisione. Purtroppo in Italia in quegli anni, al di fuori di spot pubblicitari e piccole produzioni, non c’era molto e così cominciai a disegnare fumetti per il Cartoonstudio.

Fonte: TexWillerblog

Il Cartoonstudio di Roma è stato il punto di partenza della lunga avventura nel mondo dei fumetti (che ci auguriamo duri ancora a lungo!). Quali sono i lavori che ricordi con maggiore affetto?

Il Cartoonstudio diretto da Felmang era una specie di fucina, quelle che oggi sono le scuole di fumetto, da quello studio sono passati tanti ragazzi poi diventati professionisti del fumetto. Io non avevo nessuna esperienza  e come tanti, all’inizio, venivamo messi a realizzare tavole a matita che poi venivano fissate a china da mani più esperte. Il mio primo lavoro fu sulle storie di Emilio Salgari “ I misteri della Giungla Nera” e “Le tigri di Mompracem”. Poi tante altre storie pubblicate su LancioStory, Skorpio, L’Intrepido ecc. Dal Cartoonstudio passai alla CEPES dove cominciai a realizzare matite e chine per “La Storia di Roma e delle Antiche Civiltà Mediterranee”, sotto la direzione artistica di Vittorio Cossio. Finita questa nuova esperienza passai alla Lancio e per diverso tempo realizzai circa una cinquantina di racconti, pubblicati su Lanciostory e Skorpio.

Durante la tua carriera hai avuto l’opportunità di lavorare ad un fumetto sulla tua città natale: Anagni. La prima opera che ti vede come autore completo. Com’è stata come esperienza?

Negli anni’80 cominciai ad interessarmi alla storia della mia città, Anagni. Un piccolo centro ma che nel medioevo aveva avuto, grazie a ben quattro papi di origine anagnina, una storia importante fino ad diventare uno dei centri più famosi del mondo conosciuto di allora. La voglia di ricostruire le importanti architetture dell’ Anagni trecentesca, teatro dei drammatici avvenimenti meglio conosciuti come “Lo schiaffo di Anagni” mi spinsero a realizzare un libro a fumetti che mi impegnò, per la prima volta, anche come sceneggiatore. In seguito, sempre interessandomi di storia del nostro territorio, proposi a Rinaldo Traini, allora direttore della Comic Art, una serie di episodi sulle vicende del Brigantaggio in Ciociaria. La serie, una quindicina di episodi, venne pubblicata sulla prestigiosa rivista l’Eternauta.  

Fonte: TexWillerblog

Tra le altre cose da te realizzate non posso non menzionare il tuo contributo per la serie “I grandi miti Greci”, adattamento a fumetti del libro di Luciano De Crescenzo, scrittore che personalmente adoro. Che racconti hai di quell’esperienza?

Credo sia stato proprio Rinaldo Traini a segnalare il mio nome da aggiungere ai tanti disegnatori che, realizzarono l’opera ( circa 25 volumi) affidata alla Scuola Romana dei Fumetti e sotto la direzione artistica di Massimo Rotundo. La serie di cartonati è stata stampata dalla Mondadori-DeAgostini. Un bel progetto ben realizzato. Il mio contributo è stato di due volumi.

Fonte: TexWillerblog

Arriviamo quindi a Tex. Proprio in questi giorni è in edicola il maxi interamente disegnato dalle tue sapienti mani: “Dopo la tempesta”. Come comincia la tua avventura su Tex? Com’è misurarsi con un personaggio con una storia editoriale lunga 70 anni?

Mi sono sentito sempre attratto dal fumetto cosiddetto d’Autore, Toppi, Battaglia, De Luca, Micheluzzi, e tanti altri sono stati, per me, un punto di riferimento. Purtroppo le importanti riviste tipo Comic Art, l’Eternauta, Corto Maltese, Oriente Express ecc., una  dopo l’altra hanno dovuto chiudere i battenti. In Italia, per i professionisti nel campo dei fumetti, la Sergio Bonelli Editore rimane uno dei pochi e sicuramente il maggiore e ambìto sbocco lavorativo. Nel 2011 mi sono proposto per la serie Tex, sono stato accettato e da allora lavoro con loro. Certo all’inizio è piuttosto dura. Si sente la responsabilità del lavoro che si va ad affrontare. Tex è un personaggio con una storia editoriale importante ed è destinato ad un pubblico appassionato ed esigente che credo ben poche creature dei fumetti possono vantare. Poi, una volta prese le dovute misure e  dopo che si comincia a percepire che parte dei lettori apprezza il lavoro si comincia a lavorare più serenamente.

Sei al lavoro su qualche altro Tex? Ci sono dei progetti già avviati nel prossimo futuro? Puoi darci qualche anticipazione?

Si sto lavorando su una nuova sceneggiatura, un “Tex Bis”, quelli che adesso escono in estate. Progetti futuri… sono cinquant’anni che realizzo pagine a fumetti… i miei occhi cominciano ad avere problemi… finché si può si va avanti.

Siamo contenti di aver avuto la possibilità di toccare con mano il tuo mondo e quindi alla tua vita. Grazie ancora del tempo che ci hai dedicato. Speriamo di leggere quanto prima altre storie arricchite dai tuoi bellissimi disegni.

Cari lettori ringraziamo ancora in nostro ospite, un professionista del settore ed una delle figure storiche del fumetto italiano.

Alla prossima.

Marcello

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