Abbiamo il piacere oggi di fare due chiacchiere con Rocco, fondatore de “Il Bar del Cult”. Com’è nata l’idea di “Il bar del cult”? Cosa ti ha ispirato a creare questo progetto? Parlaci un po’ di cosa rappresenta il tuo progetto.
Mi presento: mi chiamo Rocco De Vito, ho 40 anni, e sono il fondatore de Il Bar del cult. L’idea come sempre nasce da una passione, in questo caso quella per la commedia italiana (degli anni ’70, ’80 e primi ’90) e per la locandina cinematografica.
L’arte, la comunicazione fanno parte della mia vita ormai da diversi anni perché da sempre ho desiderato fare il grafico pubblicitario riuscendoci attraverso un’Agenzia pubblicitaria prima, e attraverso la mia professione attuale poi, che è quella di Docente di Grafica e Comunicazione presso un Istituto superiore di Grafica di Verbania (Piemonte).
Rappresenta la voglia di far conoscere a più persone possibili tutto ciò che ruota intorno ad un film, che non è solo quello che vediamo attraverso lo schermo, ma è contornato da un universo molto vasto fatto di figure professionali fondamentali. Tra le tante, quella che secondo me va ulteriormente valorizzata, è quella del Pittore di cinema. Se ne parla poco, eppure, questi maestri come per esempio: Renato Casaro, Enzo Sciotti, Sandro Symeoni, Ciriello e molti altri sono stati in grado di raffigurare, in maniera iconica, alcuni film diventati poi dei veri e propri Cult.
Qual è stato il tuo percorso prima di fondare “Il bar del cult”? Hai avuto esperienze precedenti nel mondo della cultura pop o dei media?
Come detto prima ho sempre lavorato con la Grafica, perciò anche questo avvicinarsi al mondo delle locandine, dei manifesti è stato anche una naturale voglia di approfondire certi modi di comunicare del passato.
Sicuramente gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera ha amplificato ulteriormente il modo di analizzare questi “oggetti d’Arte” cercando di capirne la tecnica, la costruzione e le modalità di stampa successive.
In che modo “Il bar del cult” si è evoluto rispetto all’idea iniziale? Ci sono stati cambiamenti significativi lungo il percorso?
IL BAR DEL CULT nasce principalmente come mostra di locandine, manifesti e oggetti vintage legati ovviamente ai film.
Quando ho visto che la cosa suscitava interesse nelle persone, che si avvicinavano a me raccontandomi aneddoti di quando avevano visto quel film piuttosto che un altro, mi è scattata l’idea del Documentario.
Così mi sono ritrovato un giorno con il mio amico regista Mirko Zullo della Chapeau Films Italy e abbiamo cominciato a girare l’Italia alla ricerca dei protagonisti per farci raccontare, direttamente da loro, la commedia e quel periodo d’oro del cinema italiano.
Oggi, dopo quasi tre anni di intenso lavoro, chilometri, viaggi e incontri il docufilm è quasi ultimato e lo presenteremo, se tutto va come nei piani, nei primi mesi del 2025.
Voglio approfittare per ringraziare la mia famiglia in primis, tutte le persone che ci hanno aiutato con donazioni e acquistando i.nostri gadget, inoltre alcuni sponsor fondamentali come: History Life Onlus di Montesilvano (Abruzzo), Il civico 53 dell’amico Paolo Lustica di San Benedetto del Tronto, L’Angolo del Manifesto di Torino degli amici Giorgio e Cristiano, l’illustratore Marco Fiorenza.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella gestione di questo progetto?
Sicuramente incontrare i personaggi e avere la loro approvazione per aderire al progetto. Sai noi non siamo la Rai, Mediaset, Prime, Netflix dove basta alzare il telefono e organizzare. Perciò tutto si è complicato.
Devo dire che tutti i personaggi incontrati non hanno deluso le aspettative, non solo dal punto di vista professionale ma Umano. Tutti si sono relazionati con noi con la voglia di partecipare. Speriamo di non deluderli con il Docufilm che veramente abbiamo fatto con il cuore. Vorrei anche dire che con tutto lo staff abbiamo pensato di proporlo con un linguaggio alternativo, il docufilm ha un taglio documentaristico con l’idea di non fare un prodotto “usa e getta” ma che rimanga negli anni come testimonianza di un cinema che ormai non esiste più.
Quanto è importante per te il feedback del pubblico? Influenza le direzioni che il progetto prende?
Ma il feedback è sempre importante. Molte interviste, che non avevamo programmato, sono nate grazie a degli spunti dei nostri followers sui canali social. E’ importantissimo perché così siamo riusciti a strutturare delle domande che, almeno speriamo, suscitino interesse. Sono in tanti a seguirci, non abbiamo “mila follower” come alcune pagine, i nostri sono pochi ma buoni che interagiscono, fanno domande, si interessano e condividono il nostro progetto, e noi cerchiamo di ricambiare naturalmente.
Hai collaborato con altri creatori o progetti simili? Come vedi la collaborazione nel mondo della cultura pop?
Le collaborazioni, come detto anche prima, sono importanti e fondamentali, sopratutto in una società che ormai si sta spostando tutta sui social. Noi invece preferiamo i rapporti umani e conoscere di persona tutti coloro che vogliono collaborare con noi.
Molti contatti di personaggi ci sono stati dati da gestori di pagine che seguiamo. Senza di loro nulla di questo sarebbe stato possibile.
Con alcuni è nata anche una bella amicizia, perciò IL BAR DEL CULT è anche un “luogo” inclusivo dove confrontarsi e parlare delle proprie passioni.
Quali sono i tuoi piani futuri per “Il bar del cult”? Hai nuove idee o espansioni in mente?
Ora l’obiettivo primario è concludere il Docufilm. Poi sicuramente quello di portarlo in giro in concorsi e nelle sale di tutta Italia per farlo conoscere a più persone possibili. Il materiale raccolto è veramente tanto, si potrebbero fare molte cose, ma questo è un mondo pieno di imprevisti perciò un passo alla volta.
Ci tengo a concludere dicendo che da qualche anno abbiamo avviato la “Rassegna del cult”; una serie di eventi che si svolgono a Vogogna (Piemonte) il mio paese e dove tutto è nato, dove ospitiamo i protagonisti e insieme a loro parliamo.
La prossima edizione si svolgerà il 2 maggio 2025, ospite sarà Sandro Ghiani al Castello Visconteo di Vogogna.
Grazie Rocco per averci permesso di conoscere meglio questa bella realtà e tutta la passione che c’è dietro.
Vi invito a seguire Il bar del cult su tutti i loro canali social e sul sito: www.ilbardelcult.it
Di seguito un po’ di foto su questo incredibile progetto (clicca sulle foto per ingrandirle):










