Il 22/23 Febbraio, noi di Penna di Corvo siamo stati all’Oblivion, la prima edizione di un interessante fiera sul mondo dei libri, fumetti e del cosiddetto “irrazionale”, tenutasi nella Città dell’Altra Economia a Roma. In questa occasione abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con il team della direzione artistica della fiera. Diamo un caloroso benvenuto al team della direzione artistica di Oblivion!
La Fiera che ribalta gli stereotipi e supera le aspettative
Con oltre 4000 ingressi, Oblivion già alla sua prima edizione si conferma come una delle fiere più promettenti nei prossimi anni, con una promessa allettante e che non basta mai: unire ogni media e genere del mondo letterario e non solo. All’interno della fiera era predominante un’atmosfera gotica, rock, che si distacca dagli stereotipi sia in modo razionale che ideale, dimostrando di meritarsi il posto come una delle fiere più rispettabili; e sembra che il pubblico si sia sentito calorosamente accolto e accettato. Oblivion ha superato ogni aspettativa, con un tripudio di gente ed eventi interessanti che speriamo crescano e si migliorino sempre di più nelle prossime edizioni, con ospiti e panel.
L’Oblivion Fair è stato anche un premio letterario. Premiando i vincitori non solo con una targa, ma anche con l’opportunità di essere messi in contatto con degli editori per un pitch. Dopo poche ore dalla premiazione, otto autori e autrici, hanno siglato un patto d’onore che porterà alla loro pubblicazione.

Intervista a Claudio Kulesko (Direzione Artistica)
A rispondere a tutte le nostre domande è Claudio Kulesko, parte della Direzione Artistica della Fiera Oblivion e Autore di Il Libro di Metatron e Metal Theory (insieme a Gioele P. Cima).
Qual è il concept dietro Oblivion e come nasce l’idea di unire libri, fumetti e il mondo dell’ “irrazionale” in un’unica fiera?
L’idea è di mettere tutto questo per dare il massimo a chi partecipa alla fiera, e soddisfare al massimo i lettori visto che sono mondi già collegati. Abbiamo già qualcosa di fumetto, il fumetto è già molto sottovalutato nel senso che non ha un ruolo da protagonista all’interno delle grandi fiere, ma qui si possono trovare anche giochi di ruolo, e spero he sia un punto di incontro per il mondo nerd nel futuro; almeno per quanto riguarda il centro Italia.
Qual è l’obiettivo principale di Oblivion? Cosa sperate di trasmettere o offrire al pubblico attraverso questo evento?
L’idea che si possa fare dell’editoria e degli eventi completamente diversi. Nel senso che vogliamo mettere al centro i libri, gli editori e il lettore.
Come selezionate gli espositori e gli ospiti per mantenere un equilibrio tra i diversi mondi che la fiera rappresenta?
I criteri di valutazione sono stati essenzialmente pochi devo dire; intanto, chi si batte da anni per la letteratura di genere coma Zona42, MoscaBianca, Independent Legions; Independent Legions è la prima fiera a cui partecipano e sono molto contenti del doppio stand, e poi un altro criterio importantissimo è quello di non accettare editori a pagamento. Perché riteniamo che non sia un buon modo di rapportarsi con gli autori e autrici, e poi c’è anche una valutazione culturale, nel senso che anche il prossimo anno speriamo di riuscire ad avere più editori, potremmo arrivare magari a 50, 55, dobbiamo valutare anche con gli spazi. Il fatto è riuscire a selezionare chi ha veramente messo a tema non solo la narrativa di genere ma anche il pensiero del presente e del futuro. Com’è il mondo e come sarà il mondo.
C’è un messaggio o un tema che ricorrente che volete che i visitatori portino a casa dopo aver vissuto l’esperienza Oblivion?
Sì, questo penso che ci stiamo riuscendo attraverso i talk dei vari panel e ospiti, ossia l’idea vecchia anche ingenua, per cui una volta c’era appunto l’idea della fantascienza appunto dovesse immaginare il futuro, l’horror inumano, si è andata perdendo per via di questioni di critica letteraria, filosofa, ma in questo momento forse serve; vista la situazione internazionale. L’idea che vorremmo che chi è venuto qui si porti a casa, è che è possibile usare la letteratura per ragionare sul presente e sul futuro.
Claudio Kulesko è filosofo, scrittore e traduttore. Tra i suoi saggi pubblicati ci sono Ecopessimismo (Piano B 2024) e Demonologia Rivoluzionaria (Nero 2019). Ha scritto la raccolta di racconti weird horror L’abisso personale di Abn Al-Farabi (Nero 2022) e le novelle Al limite del possibile (Zona 42 2024) e La palude (Moscabianca 2024). Si occupa anche di cultura pop, in particolare di musica estrema, anime e manga. Ha pubblicato il saggio Il più forte del mondo. La filosofia di Dragon Ball (Moscabianca 2024). Suoi saggi e racconti sono stati pubblicati in diverse riviste e antologie. Per D Editore dirige la collana di narrativa Intermundia. Fa parte del collettivo Oblivion, ideatore dell’omonima fiera del libro e del fumetto, in qualità di organizzatore e direttore artistico.
Oblivion Fair è stata una fiera nuova, rinfrescante e così giovane che ha davvero rinvigorito chiunque ci sia andato; è raro e prezioso assistere alla nascita di una nuova fiera, specialmente quando i propositi sembrano così promettenti, una fiera che crede in sé stessa, che spera in sé stessa e che dona speranza. Il pubblico presente era davvero strabordante, ma le idee che si sono trasformate in azioni, chi ci ha messo l’impegno, la testa e il cuore, ha saputo trasformare qualcosa in cui molti credevano, in realtà; una realtà che speriamo di rivedere e di sperimentare sempre meglio.
Ringraziamo ancora Ettore Bellavia, Responsabile delle Comunicazioni, per essere stato il “mediatore” tra noi e la Fiera; e Ringraziamo ancora Claudio Kulesko, Direzione Artistica e Autore per aver risposto a tutte le nostre domande per questa edizione di Oblivion!