Nanako Chan e Strapon Days sono due opere di Marco Fulgione e Luana Terrezza, in cui si esplora soprattutto attraverso immagini e lunghe riflessioni, l’erotismo, la figura della donna e il nazismo. Attraverso aneddoti bizzarri come in Nanako Chan e nei dispersivi ragionamenti in Strapon Days, vedremo i concetti molto rari e particolari.
Il concetto della figura di Nanako
Qui, Nanako, una donna che nella storia immaginata da Fulgione diventa un’attrice famosa in Giappone e di cui tutte le maggiori riviste giapponesi parlano esaltando le qualità e annunciandola come una promessa di una sorta di rivoluzione cinematografica, è chiaro che il suo destino è un destino di successo.
In Nanako Chan c’è l’uso di citazioni all’interno del libro come se fossero realmente quelle di note riviste o siti che si occupano di intrattenimento riguardo una delle promesse più splendenti per il cinema. Un regalo alla cinematografia quindi. Anche le illustrazioni presenti esaltano dando importanza a questa donna, a questa Nanako che sembra dare lustro di nuovo al cinema.
Vi è un mix di narrazione, illustrazioni e esaltazione di questa figura che avrebbe meritato più pagine, più storia e disegni.
Il complesso trip su Strapon Days
Fin dalle prime pagine, si notano fin da subito le immagini erotiche, suggestive in vari situazioni e ambientazioni storiche che sono presenti in tutte le opere dell’autore. E che in questo caso, ma come in altre sue opere la particolarità è lo strapon, indossato da figure femminili o che posseggono comunque genitali maschili.
Alla base di tutto ciò, Fulgione qui fa una lunga riflessione attraverso l’opera e i suoi personaggi, su quello che rappresentano secondo la visione dell’opera, lo strapon, le donne, il nazismo e i tatuaggi. Sembra che ci sia un ragionamento fatto sulla dominanza, dove l’autore parla di ciò che significa aver genitali maschili e quello che significherebbe avere genitali maschili per le donne; riflettendo sul fatto che secondo Freud tutto ruota intorno a questo e cosa succederebbe se le donne avessero appunto organi genitali maschili. Parlando inoltre di come secondo la sua opera siano legati i tatuaggi e il nazismo e di come abbiano influenzato il mondo del sesso.
La disegnatrice CHIARA ROMAGNOLI e la sceneggiatrice ALESSIA BOTTAI stanno ultimando un nuovo fumetto su MAYOU SAN È UN IDIOTA che uscirà a marzo.