Ma fa veramente così ridere “LOL: Chi Ride è Fuori?”

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Dimenticate tutte le contrapposizioni alla base della nostra società. Abbandonate l’eterna lotta tra bene e male, tra bianco e nero, tra Nord e Sud. Ormai l’Italia è divisa tra chi ha visto e chi ancora non ha visto il programma del momento “LOL: Chi Ride è Fuori”, disponibile su Prime Video. Anche se, di quest’ultima fazione, ormai ne sono rimasti pochi superstiti.

La quantità dei meme che ha inondato i social ha già indotto tantissimi di voi, me compreso, a unirsi alla massa. Un po’ per curiosità, un po’ per cancellare l’onta per non essere al passo coi tempi, di tutta fretta ho recuperato le 6 puntate di questo show, condotto da Fedez e Mara Maionchi e prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.

Come vi fa intuire il titolo, lo scopo di quest’articolo è rispondere a questa banalissima domanda: “Ma fa veramente così ridere questo programma?”. Prima di rispondere a questo arcano così attuale e dibattuto, creiamo un po’ di suspence dando un’occhiata più da vicino al format originale e all’edizione italiana.

Il format

Come sicuramente avrete sentito, il concept e la dinamica alla base di questo show provengono dal Sol Levante e più precisamente da Documental, un game-show ideato dal comico Hitoshi Matsumoto e arrivato alla sua ottava stagione in Giappone.

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Il meccanismo è molto semplice: non bisogna ridere e chiunque lo faccia, viene prima ammonito e poi espulso dal programma. Ebbene sì, è lo stesso gioco che si faceva da bambini fissandosi negli occhi con gli amichetti. Il primo a cui scappava una risata, pagava pegno.

Allo stesso modo, dieci comici sono rinchiusi in una casa per sei ore consecutive. Ogni giocatore deve far ridere gli altri con qualsiasi mezzo per aggiudicarsi il premio finale. Ogni giocatore, oltre a gag e battute, ha disposizione oggetti di varia natura, presenti in uno “spogliatoio”, per far cadere il muro di serietà presente sul volto degli avversari.

Chi ride o accenna a un sorriso, viene inizialmente ammonito tramite un cartellino giallo e, poi, espulso con un cartellino rosso e quindi eliminato dal gioco. Inoltre è passibile di ammonizione o espulsione chiunque non partecipi attivamente al gioco o si estranei.

I conduttori, nel programma definiti host e co-host, posizionati nella cosiddetta control room, osservano, commentano ciò che succede nella casa grazie a telecamere poco nascoste e, usando una console, impartiscono ai concorrenti comandi precisi. L’host blocca momentaneamente il gioco quando deve entrare nella casa per ammonire o espellere un concorrente. Quando il gioco è sospeso, i giocatori possono ridere fin quando l’host stesso non fa ripartire il cronometro delle sei ore e quindi il gioco.

L’ultimo che rimane in gara si aggiudica il premio finale di 100.000 euro che devolverà interamente in beneficenza a un ente a sua scelta.

L’edizione italiana


(Il cast italiano al completo di “LOL: Chi Ride è Fuori“)

Dopo essere approdato in Messico, Australia e Germania, per l’edizione italiana, come concorrenti sono stati scelti Lillo, del duo comico Lillo & Greg, Angelo Pintus, famoso comico di Colorado, Michela Giraud, stand-up comedian e volto noto di Comedy Central, Katia Follesa, comica e conduttrice TV, Elio, istrionico e storico leader del gruppo Elio e Le Storie Tese, Ciro Priello e Gianluca “Fru” Colucci, comici degli amatissimi The Jackal, Caterina Guzzanti, comica e attrice, nota soprattutto per il ruolo di Arianna in Boris, e Luca Ravenna, stand-up comedian e autore TV.

Nei panni di host e co-host, abbiamo rispettivamente Fedez e Mara Maionchi, per niente estranei al ruolo di giudice televisivo.

La nostra opinione

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In realtà, come qualunque radical chic, mi sono avvicinato un po’ con la puzza sotto al naso a questo show. Tra me e me pensavo: “Per piacere a tutti, sarà troppo mainstream per i miei gusti”. Oppure: “Quando dirò che non mi sarà piaciuto, sbriglierò tutti i miei cavalli di battaglia su come il gusto della maggior parte delle persone sia così naïf!”. Già pregustavo quel momento da bastian contrario, ma poi ho iniziato a guardarlo e… mi è piaciuto.

Il programma di per sè ha diverse lacune. Le valutazioni dei giudici non sempre cristalline e univoche, membri del cast estranei e spesso a disagio e momenti morti che i host e co-host non hanno saputo rianimare. Per non parlare di quei pulsanti inutili della console e del finale, di cui però non voglio anticiparvi nulla.

Al di là di questi difetti assolutamente passabili, le battute e le gag sono esilaranti (alcune veramente da farvi piangere dalle risate) e lasciano emergere la comicità spiazzante di alcuni concorrenti. Molti detrattori, in maniera del tutto sterile, si sono focalizzati sul Ctrl+C-Ctrl+V di alcuni sketch dell’edizione italiana rispetto a quella tedesca o giapponese. In realtà, in TV il concetto di “tutta farina del mio sacco” non esiste. Per le dinamiche televisive è assolutamente normale prendere spunto o riproporre i contenuti di edizioni straniere o di altri programmi. Persino molti comici hanno autori alle spalle che gli scrivono le battute.
Anche Fedez riesce a fare discretamente bene il padrone di casa. Però i protagonisti assoluti di questa edizione di LOL sono 3: il grande e irreprensibile Elio che sicuramente avrete visto in giro sul web nella sua trasformazione in Gioconda di Leonardo, lo spiazzante Lillo, travestito da eroe mascherato di nome Posaman, e il bersaglio preferito da tutti i concorrenti, Frank Matano, nel ruolo di sé stesso.

La formula alla base del programma ha pagato, tanto che Lol è diventato ufficialmente il titolo più visto di sempre su Amazon Prime Video in Italia.

Per chi non l’avesse visto, il nostro suggerimento è quello di recuperarlo il prima possibile. Almeno non vi sentirete esclusi nell’80% delle chiacchierate tra amici/colleghi e capirete il 95% dei meme che girano in rete. Perché ve lo consigliamo? Il merito più grande di questo programma è sicuramente quello di essere riuscito a portare una risata e momenti di leggerezza in un momento storico non proprio felicissimo.

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“Il tipo che urla: “Shhh!” nei cinema”
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