Lupin – Nell’ombra di Arsenio (Non ci siamo granchè)

Bentornati su penna di corvo.

Voglio aprire la nuova sezione dedicata alle serie tv con un prodotto appena uscito, esclusiva Netflix disponibile dall’8 gennaio.

La serie è divisa in due blocchi da 5 episodi, e sulla seconda parte non abbiamo ancora una data di uscita. Quindi non resta che concentrarci sulla prima parte!

TRAMA

La vicenda segue la vita di Assane Diop, che da ragazzo viene derubato dell’affetto del padre, incarcerato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.

Il giovane si farà strada nella vita seguendo le orme di Arsenio Lupin, un libro regalatogli proprio dal padre, e che lo porterà a incarnare una versione moderna del ladro gentiluomo.

Tuttavia, 25 anni dopo,  Assane si ritroverà a organizzare il furto della stessa collana che aveva incastrato il padre, trovandosi inaspettatamente a riaprire ferite ancora doloranti.

RIFLESSIONI

Abbassate le aspettative, o voi che entrate!

La serie parte sicuramente in maniera vivace, ci mostra un Lupin subito all’opera per organizzare questo colpo  che vale molto per lui, al di là del valore economico: è la rivincita sulla famiglia proprietaria della collana che anni prima fece accusare ingiustamente il padre, portandolo al suicidio in carcere.

Ci sono delle leggerezze nella scrittura tuttavia fin dall’inizio, a cui non ho dato peso perchè credevo volesse prendere dei toni più leggeri, insomma prendersi poco sul serio.

Il problema è che andando avanti ci si accorge che non è cosi, e allora si diventa meno tolleranti, nonostante i primi 3 episodi scorrano senza grosse falle.

Sono gli ultimi due episodi a lasciarmi parecchio perplesso, dove assistiamo a dei buchi di sceneggiatura importanti, errori banali che impediscono di farsi trasportare dalla narrazione.

Scelte arrangiate, che portano verso la direzione “telenovela” perchè purtroppo la vicenda non si chiude nei 5 episodi, non lasciando quindi spazio a un diverso arco narrativo più avanti.

Sicuramente il carisma di Omar Sy è innegabile, anche ascoltandolo ridoppiato in italiano, basta la sua faccia simpatica e la sua fisicità importante a dare valore alla scena, e ci fa sorridere spesso durante gli episodi.

Quindi cerchiamo di migliorare il resto cari sceneggiatori, facciamolo ballare insieme a tutti come in “Quasi amici”, non lasciamolo da solo!

I PROBLEMI GRAVI DI QUESTA SERIE

Non continuate a leggere se non siete in pari con gli episodi! (o se avete veramente intenzione di vederla)

Passi che i complici del colpo al Louvre non abbiano detto una parola sul fatto che Assane fosse loro complice (volevano giocargli un brutto tiro mancino un attimo prima, e il momento dopo sono i suoi più fedeli complici. Ok).

Passi anche il fatto che entra in carcere come visitatore e resta dentro al posto del carcerato (davvero nessuno guarda in faccia chi entra e chi esce? ).

Ma sicuramente non può passare quando, una mente cosi geniale come quella di Assane partorisce un piano a dir poco idiota per smascherare Pellegrini.

La fortuna vuole che la giornalista abbia questo filmato che capita proprio a fagiolo. Perfetto! (Mi sembra anche abbastanza strano che lei non abbia preso prima il video in redazione con l’aiuto di qualcuno, però per carità magari si annoiava). Riuscite a recuperarlo, e cosa diavolo fate? Scrivete un avvertimento su twitter senza postare il filmato, quindi nessuna prova compromettente, dando cosi tempo a un uomo potente di organizzarsi e prendere le dovute precauzioni! Altro colpaccio decidere di andare in tv per mostrare quella che a quanto pare è l’unica copia della cassetta, che ovviamente verrà subito manomessa dai tirapiedi di Pellegrini. Ottimo! Il piano idiota è servito! Almeno nessuno si è fatto male…ah no la giornalista ci è rimasta secca.

Magnifica la scena dell’arresto appena scesi dal treno! Il poliziotto che ha perquisito il nostro Lupin al Louvre sapeva bene la faccia che aveva. Dunque come mai, dopo aver ricevuto il messaggio, non manda anche l’identikit ai cari colleghi? Colleghi che non solo arrestano l’uomo sbagliato, ma lo lasciano anche andare via a tempo di record senza accertarsi di niente.

Concludiamo il tutto con un banalissimo rapimento del figlio dovuto a una leggerezza di Assane disarmante, che crede di aver risolto tutti i suoi problemi con lo pseudo arresto precedente, non contemplando che potrebbero esserci altri pericoli per la famiglia.

CONCLUSIONI

Insomma, le mie idee riguardo i prodotti di tendenza Netflix sono state confermate: ovvero quasi sempre sono prodotti mediocri che non meritano la pubblicità e il riscontro che hanno.

Sicuramente se avete già visto tutte le serie possibili e immaginabili, e non avete altri tipi di passatempo in casa, potreste anche vederla, ma vi assicuro che non vi perdete di certo un capolavoro.

Ci leggiamo al prossimo (spero più gratificante) consiglio.

Elessar

(voto personale:5 / piattaforma: Netflix)

 

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