Nel panorama letterario, Howard Phillips Lovecraft rappresenta una figura enigmatica e controversa, la cui influenza si è estesa ben oltre la sua epoca. Dalla sua morte ad oggi, numerosi autori hanno cercato di rendere omaggio a questo maestro dell’orrore cosmico, reinterpretando le sue opere e il suo mito personale in innumerevoli modalità.
Il risultato è una molteplicità di tributi che spaziano dalla narrativa pura all’arte visiva. Un percorso culturale volto a esaltare il lato oscuro e misterioso di un autore che ha plasmato la letteratura weird e continuato a dettare tendenze nella cultura contemporanea.

L’eredità di Lovecraft si rivela non soltanto nella creazione di universi pieni di orrori indicibili e creature tentacolari, ma anche nel forte impatto che il suo immaginario ha avuto sulla letteratura moderna. Gli scrittori del nostro tempo, pur reinterpretando le leggende lovecraftiane, si confrontano anche con la complessità della sua figura umana, tra contraddizioni e ombre che testimoniano il prodotto di un’epoca segnata dalla paura dell’ignoto e dalla tensione sociale. In questo contesto, la narrativa contemporanea si arricchisce della capacità di fondere il mito con una riflessione critica sulla figura del creatore stesso.
Orrore made in saldaPress
Il volume L’ultimo giorno di H.P. Lovecraft, edito in Italia da saldaPress, si mostra come un’opera di rara profondità. La storia, firmata da Romuald Giulivo, si snoda attraverso una trama ricca di riferimenti alle opere del maestro, ma si concentra soprattutto sulla sua figura umana.
Il racconto esplora i lati oscuri di Lovecraft, facendo emergere le sue tendenze xenofobe e razziste, aspetti inconfutabilmente frutto del contesto storico in cui visse. Le illustrazioni, i colori e la copertina, opera di Jacub Rebelka, completano un lavoro editoriale che riesce a coniugare una narrazione suggestiva ed impeccabile e una forte carica visiva, offrendo un ritratto che supera le solite storie tese a mitizzarne il protagonista per sondarne , invece, l’intimità.
Sfogliando le pagine del volume è evidente la passione e reverenza degli autori al solitario di Providence. L’orrore psicologico e visivo accomunano tutte le pagine, che mantengono quella connotazione tipica dei racconti di Lovecraft. Il rosso permea ogni anfratto, un rosso sangue che spaventa ed accompagna il protagonista attraverso un ripercorrere la sua esistenza. Un viaggio tra timori, poca autostima, rapporti famigliari ed umani disastrosi. Un’esistenza segnata dalla solitudine, talvolta scambiata per follia ma che ha contribuito a creare uno dei filoni narrativi più prolifici di sempre per il genere.
Il lavoro di Rebelka, in questo senso, è eccezionale. Tutti gli elementi della cosmologia Lovecraftiana sono facilmente individuabili ma, cosi come fatto con l’altrettanto ottimo Judas, l’illustratore polacco scende ancora più in profondità con un lavoro allucinante per tratto ed inchiostrazione.
L’uomo dietro l’orrore
L’ultimo giorno di Howard Philips Lovecraft si distingue per l’umanità che traspare dalla narrazione: non è infatti l’orrore delle entità sovrannaturali a dominare la scena, ma l’aspetto tragico e complesso della personalità di Lovecraft, messa a nudo nel crepuscolo della sua esistenza.
La scelta di mettere al centro l’autore piuttosto che il suo immaginario crea un ponte tra il mito e la realtà, offrendo una riflessione profonda su come la storia personale di un uomo possa alimentare un intero filone culturale.
È superfluo ribadire come saldaPress si sia affermata negli ultimi anni come punto di riferimento per letture di alta qualità. I loro albi vengono curati con attenzione, sia dal punto di vista editoriale sia per la scelta dei materiali, trasformando ogni volume in un oggetto prezioso da custodire, oltre che in un’esperienza di lettura unica.