L’Importanza di chiamarsi Oscar Wilde – Vita e morte di un dandy

Grazie agli amici di Becco Giallo abbiamo avuto modo di leggere “ L’Importanza di chiamarsi Oscar Wilde“, scritto da Tommaso Vitiello con i disegni di Licia Cascione. Un fumetto che attendevamo con grande trepidazione vista la grande fascinazione per il personaggio storico al centro del racconto. Il racconto ci ha favorevolmente colpito, tenendoci incollati dalla prima all’ultima pagina. Curiosi di saperne di più? Non vi resta che continuare a leggere.

Una breve sinossi

Poeta, drammaturgo, saggista, giornalista, aforista: sono innumerevoli le vesti letterarie indossate da Oscar Wilde, destreggiandosi tra considerazioni politiche, paradossi e vette estetiche sublimi. Una produzione artistica spesso legata alla vita privata che l’ha portato a essere considerato il dandy per antonomasia, celebre per la sua dissolutezza e la dedizione estrema al “bello” e costantemente oggetto di gossip nella Londra vittoriana.

In questa biografia rivivono le passioni dell’autore di capolavori come Il Ritratto di Dorian Gray e L’importanza di chiamarsi Ernesto, mostrate tramite le varie anime di Oscar Wilde e gli altrettanti amori cruciali, nel bene e nel male, per il suo destino.

Le nostre impressioni

Partiamo prima di tutto dall’ottima qualità del volume che si distingue per un’ottima fattura, carta robusta e una grande cura editoriale per un volume brossurato dall’ottimo rapporto prezzo pagine.

Per quanto concerne la storia questa si caratterizza per grande fluidità di lettura ma anche per la grande ricchezza dei testi. Nel fumetto sono citate a volte solo per nome, altre volte con veri e propri frammenti, opere dell’autore, comunque indicate nelle note finali. Queste, insieme a tantissime citazioni memorabili, rendono la lettura davvero ricca di spunti di riflessione e di frasi iconiche.

Non era facile cogliere le tante sfumature di un personaggio tanto complesso, discusso, dibattuto tanto allora quanto oggi, eppure così tremendamente moderno. Vitiello invece riesce davvero a cogliere l’essenza del personaggio, non restituendo una narrazione integrale della sua complessa vicenda personale, ma soffermandosi sui punti più salienti in grado di raccontarci, almeno in parte, chi fu Oscar Wilde.

Una storia che vi farà riflettere

Tanti sono gli spunti di riflessione. La critica spietata di una stampa alla ricerca di un sensazionalismo ad ogni costo, senza pensare alle conseguenze psicologiche per chi si trova al centro di quei processi mediatici. Ma anche il senso di superiorità di un genio eclettico come Oscar Wilde, che aveva ogni diritto di sentirsi superiore rispetto alla massa. Eppure, nonostante l’apparente sicurezza, Vitiello coglie la fragilità dell’uomo che teme l’oblio e l’irrilevanza di quanto fatto fino ad allora, nonostante i suoi successi conclamati.

Poi il tema dell’omosessualità, l’incapacità di una società vittoriana di accettare tutto ciò che era considerato come deviante rispetto alla buona morale che prevedeva pubbliche virtù e vizi privati. Il dolore poi per l’ingiusta carcerazione descritto nell’inarrivabile “De Profundis”.

Ma c’è anche spazio per analizzare la poetica di Wilde, “art for art’s sake“, un messaggio forte e spesso banalizzato, ma che torna più che mai attuale in un’epoca di mercifazione dell’arte ad ogni livello.

A proposito di arte impossibile non citare i disegni della bravissima Licia Cascione. Un tratto delicato, dolce eppure tanto espressivo nei momenti più drammatici del racconto. Uno stile perfettamente complementare ad un racconto comunque molto forte e ricco. La colorazione acquarellata ben si sposa con uno stile che privilegia i protagonisti, i primi piani, lasciando più abbozzati gli sfondi.

Licia alterna una ricerca dei primi piani a scene a più ampio respiro. Ma sicuramente non si può non apprezzare il raggiungimento di uno stile davvero personale e unico, nonostante le molte evidenti influenze e contaminazioni da Oriente e Occidente.

Tirando le somme

Un a lettura davvero tanto, tanto consigliata. Sia che amiate Oscar Wilde, sia che vogliate conoscerlo o riscoprirlo, questo è il fumetto che fa per voi. Una vera lettera d’amore al personaggio che non ha paura di mostrarne luci ed ombre.

Prima di salutarci, però, un messaggio ad Oscar Wilde: “Non sei stato dimenticato e vivrai per sempre nei cuori di chiunque ti ha letto o ti leggerà”.

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