L’Effetto He-Man di Brian “Box” Brown, edito in Italia da Bao Publishing, è definibile come un saggio fumettistico incentrato sulla nostalgia e sul potere della comunicazione.
I disegni sono semplici e dal tratto essenziale per supportare e lasciare l’attenzione concentrata sul messaggio del saggio.
Diviso in dieci capitoli ben strutturati, analizza l’evolversi del potere della comunicazione. Nata per scopi politici ed a supporto dei governi, viene subito utilizzata dalle industrie per fidelizzare e vendere i propri prodotti.

Insidiandosi nelle menti delle persone (adulti e non) getta le basi influenzando la personalità, soprattutto dei più giovani.
Con l’evolversi della tecnologia la comunicazione viene utilizzata sempre più per fare leva sulla nostalgia dell’adulto. Il processo di fidelizzazione, difatti, avviene fin da piccoli masi protrae fino all’età adulta.
La forte correlazione tra fumetti, cartoni animati e pubblicità viene utilizzata allo scopo di vendere tutto il relativo merchandising di riferimento, targettizzando il consumatore dalla più giovane età fino a quella adulta.

L’opera attinge da diverse fonti, come interviste, documentari ed altre fonti citate nelle ultime pagine del volume. Si concentra principalmente sul panorama degli States, dove è nato questo fortissimo “effetto He-man” e da cui si è sviluppato.
Un consiglio per approcciarsi all’opera è quello di non partire con l’idea di leggere una graphic novel o fumetto canonico, bensì una sorta di “documentario a fumetti“.
L’opera è davvero un ottimo prodotto, soprattutto se visto nella sua chiave giusta.
Non scenderemo nei particolari dell’opera, ma speriamo di avervi dato con questo post la sua giusta chiave di lettura che merita sicuramente di essere letta.