Amici di Pennadicorvo bentornati! Dopo “Io gomitolo, tu filo“, torniamo a parlare di un’altra perla preziosa dello scrigno di Alberto Pellai ed edito da De Agostini: Le mie mani sono le tue ali.

Sinossi
“Dopo quella sul rapporto madre-figlio di “Io gomitolo, tu filo”, Alberto Pellai ci regala una storia nuova e suggestiva, in cui il protagonista è l’amore di un padre per il suo bambino.
Le mani del papà, forti, grandi, dalla presa salda e sicura, per il piccolo sono ali che lo sospingono in alto, alla scoperta del mondo. Sanno infondere fiducia nell’affrontare le piccole sfide: imparare ad andare in bicicletta, a nuotare, a dormire da solo nella cameretta quando il buio fa paura. Fino al momento in cui quel figlio che era un bambino diventa un ragazzo pronto a vivere la sua vita, certo che le mani e l’abbraccio del padre saranno sempre lì per lui.
Un tenero viaggio di parole e immagini per esplorare la relazione padre-figlio attraverso le fasi di distaccamento dal nido. Una narrazione poetica e delicata per raccontare il legame speciale che unisce ogni bimbo al suo papà.”


Il legame padre-figlio
Protagonista di questo albo illustrato è sempre l’amore, ma stavolta quello di un padre verso il proprio bambino.
Le mani del padre sono lo strumento cardine per infondere amore e sicurezza nell’animo del proprio piccolo. Pellai ci fa volare sulle ali di questo rapporto, dove le forti mani del padre diventano le ali per i primi voli del figlio.
Come un istruttore di volo, la figura paterna accompagna ed addestra il proprio rampollo, dal rollio in pista fino al volo finale, pur restando sempre pronto ad abbracciarlo ad ogni suo ritorno.
Le mani sono ali che dalla tenera età sostengono e sollevano verso il cielo i pargoli, per poi accompagnarli e lasciarli volare da soli. Un mix di malinconia e felicità avviluppa la figura paterna mentre guarda l’uomo o la donna che un tempo era il suo pargolo.
Interessantissimo anche il prologo in cui l’autore illustra l’evoluzione della figura paterna nel corso degli anni. Partendo da un amore “freddo ed economico” ad uno sempre più “caldo” dove il contatto è uno strumento cardine nella formazione del carattere del pargolo.
“Squadra che vince non si cambia” e dopo il perfetto risultato di “Io gomitolo, tu filo” la scelta sulle illustrazioni non poteva che ricadere di nuovo su Ilaria Zanellato. Questa ultima riesce con magistrale semplicità a dare vita alle parole di Pellai.
Tirando le somme
Come sempre Alberto Pellai riesce a toccare i tasti del cuore e come risultato ottiene una melodia capace di armonizzare l’animo del lettore con il messaggio che vuole trasmettere. Così come in Io gomitolo, tu filo la madre rappresentava una figura protettiva, in Le mie mani sono le tue ali la figura paterna è un’icona di sostegno e supporto.
Un illustrato per bambini? Si, ma senza ombra di dubbio le opere di Alberto Pellai sono rivolte a tutti vista la grande capacità di saper comunicare a grandi e piccini in modo semplice e diretto, ma soprattutto empatico.
In un’epoca social dove è sempre più complicato manifestare le emozioni con le persone sono pienamente convinto che questi albi possano essere un valido ausilio ad invertire la rotta, virando dall’empatia social a quella real.
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow