Amici di Pennadicorvo bentrovati! Oggi parleremo di un fumetto che sembra essere scritto dal destino: “La vita di Otama“, edito in italia da Sergio Bonelli Editore e nato dal certosino lavoro di Keiko Ichiguchi e Andrea Accardi.

Sinossi
“Kiyohara Otama, vissuta tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo, è ricordata per essere stata la prima pittrice giapponese a dipingere nello stile occidentale, nonché la prima donna nipponica a posare per un artista europeo: Vincenzo Ragusa, scultore di origini palermitane che sarebbe poi diventato suo marito. Otama tornerò nel proprio Paese natio dopo cinquant’anni, per scoprire che molte cose sono cambiate…”
La graphic novel del destino.
La graphic novel, come avrete facilmente intuito, è incentrata sull’artista nipponica Otama Eleonora Ragusa, potremmo definirla una sorta di biografia. Tra le sue tavole, però, non troverete soltanto una semplice narrazione della vita di Otama, bensì potrete respirare e percepire l’anima e le emozioni della protagonista: delicatezza, sconforto, tristezza, felicità, rabbia ma soprattutto amore!
Amore per l’arte, amore per il proprio marito, per la propria famiglia e per il prossimo. Due anime gemelle quelle di Vincenzo Ragusa e Kiyohara Otama che incrociandosi hanno dato vita ad innumerevoli capolavori d’arte e di vita!
Come nasce una “biographich novel”? Questa nello specifico sembra una strana congiunzione astrale del destino. Andrea Accardi in visita alla Civica Galleria di Arte Moderna di Palermo scopre il busto di Otama scolpito da Ragusa e se ne innamora.



Passeranno anni prima che Accardi decida di farne un’opera ed è proprio in questa scelta che il destino ci mette lo zampino.
Quale connubio migliore se non quello Accardi – Ichiguchi? Lui palermitano di nascita, lei sceneggiatrice giapponese che vive in Italia, un destino che a distanza di anni accomuna queste quattro persone.
Disegni
I disegni nascono dalla mano di Accardi coadiuvato dalle chine di Arianna Farricella, il tutto supervisionato dal certosino sguardo di Keiko Ichiguchi.


Il tratto è davvero molto bello, un buon mix tra lo stile manga e quello del fumetto occidentale, e riesce ad aprire un forte canale comunicativo con il lettore.
In conclusione
L’opera è un fantastico modo di iniziare a conoscere un’artista del calibro di Otama e di riflesso di suo marito Vincenzo Ragusa.
L’ottimo lavoro fatto dal trio Ichiguchi – Accardi – Farricella potrebbe tranquillamente essere utilizzato come strumento didattico nelle scuole d’arte, assolvendo alla duplice funzione di dare una prima conoscenza sui protagonisti e contemporaneamente lo studio dello sviluppo della sceneggiatura e delle varie tavole.
Nonostante non sia un esperto di arte, devo ammettere che la lettura di questo albo mi ha piacevolmente catturato, facendomelo praticamente divorare.
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow