oggi vi parlo dell’ultimo film entrato di prepotenza in tendenza dei film piu visti di Netflix.
Rilasciato il 14 Maggio sulla piattaforma, “La donna alla finestra” è il film più visto della settimana tra i possessori di un account Netflix.
Alla regia un volto noto, perchè Joe Wright negli ultimi anni ha firmato pellicole come “L’ora più buia” che ha portato Gary Oldman all’Oscar 3 anni fa, “Espiazione” e “Anna Karenina” entrambi con Keira Knightley come protagonista.
Lo sceneggiatore non è certamente “l’ultimo dei fessi”, dato che la penna è di Tracy Letts, drammaturgo vincente di un Pulitzer nel 2013.
Se poi diamo un occhio anche al cast prima di premere play, e scorriamo nomi come Amy Adams, Gary Oldman, Julienne Moore e Jennifer Jason Leigh, allora il successo sembra scontato.
Ma è davvero cosi? Quanto vale effettivamente questa donna alla finestra?
TRAMA
La nostra protagonista è Anna Fox (Amy Adams),una psicologa diventata agorafobica quasi 10 mesi prima per qualche motivo inizialmente ignoto allo spettatore.
Vive tutta sola in questa grande casa col suo gatto e un inquilino che occupa il seminterrato.
Dopo essersi separata dal marito, i due continuano però a rimanere in contatto telefonicamente.
Il passatempo preferito di Anna è ovviamente tenersi informata sulla vita dei suoi vicini, che è un modo di gentile per dire che le piace spiare chiunque sia a portata di finestra.
Un giorno si trasferiscono nella casa di fronte una coppia con un figlio di 15 anni, Ethan.
Anna li conoscerà tutti e 3 personalmente: andranno a farle visita per motivi differenti singolarmente.
Una sera però mentre dava uno sguardo alla finestra, assiste a un crimine mostruoso nella casa dei nuovi vicini.
Da qui in poi la vita e le credenze di Anna cambieranno, niente resterà più come prima.
CONSIDERAZIONI
Considerando il film nel suo complesso, non ho potuto non notare influenze Hitchcockiane a profusione, dal più ovvio “la finestra sul cortile“, passando per omaggi a “Vertigo” e “Psycho“.
Tuttavia riesce ad avere una sua – leggermente scialba – identità.
Ci sono dei risvolti carini, ma niente di cosi sorprendente e innovativo, alla fine dei conti tutto sa un pò di già visto.
Il motivo che si nasconde dietro la agorafobia di Anna ha una giusta evoluzione.
Quello che invece secondo me è stato costruito in maniera frettolosa è il finale, sbrigativo a dire poco.
Gary Oldman e Jennifer Jason Leigh sono praticamente delle comparse, e non parlo solo il minutaggio.
Julianne Moore appare molto meno in termini di tempo infatti, ma lascia decisamente il segno, vuoi per il suo personaggio, vuoi per il suo carisma, vuoi perchè è sempre bellissima.
CONCLUSIONI
Odio continuare ad avere conferme, ma come al solito vi invito caldamente a stare lontani dalle tendenze di Netflix nella maniera più assoluta.
Questo è un ulteriore esempio del fatto che gli ingredienti da soli non bastano, bisogna saperli cucinare insieme.
Solo il cast non basta a fare un buon film, ci vuole ben altro.
Ora non voglio esagerare, perchè ingiusto nei confronti di un film che è sicuramente meglio di molti altri, ma di sicuro non è per niente un film memorabile.
Vi consiglio la visone? Ni, cosi vi lascio nel dubbio più totale.
Ci leggiamo come sempre al prossimo consiglio,
Elessar.
P.S.
Ma veramente c’è ancora gente che al piano terra fa tutti i cazzi suoi con le finestre aperte senza neanche tirare una tenda? E basta dai hahaha
(voto personale: 6 / piattaforma: Netflix)