Era il giugno del 1977 quando i curiosi lettori di fumetti trovarono nella loro edicola di fiducia il primo albo di una nuova serie che si chiamava Ken Parker, pubblicata da Cepim, uno dei nomi della Casa editrice di via Buonarroti.

Da quel momento, l’affascinante antieore creato dalla penna di Giancarlo Berardi e dalla matita di Ivo Milazzo ha fatto molta strada diventando uno spartiacque nel modo di raccontare l’Avventura nel selvaggio West.
Dal 22 aprile 2025 sarà quindi in edicola la ristampa dell’epopea di Ken Parker. Noi abbiamo potuto leggerlo in anteprima e vi diciamo la nostra.
Nuova formula, vecchie sensazioni
In questo primo numero, che consta 16 pagine in più per raccontare Ken e i suoi autori, la fabbrica dei sogni ripropone la prima apparizione del primo di una serie di personaggi che rivestivano le vesti di antieroe (sarebbero seguiti, ad esempio, Mister NO e Dylan Dog).

Nonostante il tempo trascorso dalla sua prima apparizione (come dicevamo era il 1977!), bisogna ammettere che le soluzioni grafiche adottate da Milazzo hanno retto al passare del tempo. Attenzione, rimangono pur sempre dei disegni classici e sicuramente molto differenti da quelli a cui siamo abituati nelle pubblicazioni odierne.
Ma quello che contraddistingue le tavole di Ken Parker è la magia. Tra quei tratti, quelle linee e quelle sfumature c’è qualcosa di percepibile ma difficilmente collocabile. E’ tutto così distante nel tempo e nello spazio e, allo stesso tempo, cosi familiare.
Almeno per chi scrive, ci si sente a proprio agio nonostante le località che vedono muovere i primi passi Ken e gli altri personaggi di questo primo episodio non siano proprio agevoli. Il tratto pulito ben si presto ai passi nevosi di questo primo episodio, in un susseguirsi di paesaggi che lasciano a bocca aperta.
Una ristampa necessaria?
Come è anche precisato nell’ottima sezione di approfondimenti a fine albo, Ken Parker ha avuto la fortuna di essere stato ristampato, anche dopo la sua conclusione, da diversi editori ed nei formati più disparati.

Ciò ha reso possibile, anche per i più giovani (come il sottoscritto), recuperare le storie fondamentali di un antieroe che è stato lo spartiacque tra l’eroe bonelliano Tex e le nuove figure che videro la nascita nei decenni successivi.
Se l’orientamento di SBE degli ultimi tempi è riproporre sotto nuova forma storie già pubblicate, Ken Parker fa parte sicuramente di queste. L’orientamento generale, sempre secondo chi scrive, è l’intenzione di spostare il pubblico dalle edicole (che ormai fanno fatica a sopravvivere) alle librerie/fumetterie.
Business is business recitava il film muto del 1915 diretto da Otis Turner ma vedere Bonelli passare da potenza in regime di monopolio delle edicole ad abbandonarle ci lascia, proprio come il film, muti.
Di sicuro la pubblicazione di una variant cover ed una variant cover limitata di 999 copie farà gola a tanti collezionisti.

