Kalya 31 – Echi dal passato

Amici di Pennadicorvo bentornati! Torniamo in quel di Theia con “Kalya 31 – Echi dal passato“, un albo che sotto molti punti di vista presenta delle novità, una tra tante la nuova cadenza di uscita che passa da mensile a bimestrale.

Dove eravamo rimasti…

Il Monarca Pellegrigia continua la sua avanzata verso Galdor, mentre Kalya e compagni continuano verso l’isola di Ehtele dopo aver sconfitto in una fantastica battaglia marittima il mercenario Hersa.

Echi dal passato

La compagnia giunge finalmente sull’isola elfica, e il benvenuto non è certo dei più calorosi. Tuttavia, grazie all’intervento di Calon e alle abilità di Kalya, la situazione si ribalta rapidamente.

L’Araldo riesce a entrare in contatto con degli echi del passato, scoprendo così i piani di Hamon: un’alleanza con Kether e la creazione di un nuovo fondamento. Un’intuizione che apre prospettive narrative inaspettate.

La storia si concentra quasi interamente su Kalya, con l’eccezione di due brevi interludi: uno dedicato all’avanzata di Hamon verso Galdor, l’altro alla fede incrollabile di Zelar nei confronti della Matriarca.

Il ritmo narrativo è per lo più costante, ma mai noioso. Anzi, la trama è vivace e ricca di rivelazioni. Anche in assenza di scontri, l’attenzione del lettore resta saldamente agganciata alla pagina. È proprio qui che si nota tutta la bravura del duo creativo, capace di farci dimenticare la realtà per trascinarci nel loro mondo. Ai lettori più sensibili: affrontate questo albo con la giusta cautela!

Kalya continua a definire con maggiore precisione il proprio obiettivo. Il suo percorso di crescita sembra ormai prossimo al culmine, ma non è così: davanti a lei ci sono ancora nuove sfide, scelte complesse e dilemmi morali che metteranno a dura prova la sua coscienza.

Impossibile poi non notare il nuovo outfit da battaglia dell’Araldo: un’evoluzione anche visiva che sottolinea il suo sviluppo personale. Con buona pace di Kurumada, possiamo dirlo senza remore: quel “vestito” farebbe impallidire perfino Gatsu (Berserk), i Cavalieri dello Zodiaco ed il Dracula di Coppola.

Questo albo è denso di rivelazioni — una in particolare lascia letteralmente a bocca aperta. Devo ammetterlo: avevo intuito qualcosa… e forse, sotto sotto, ci speravo anche (per saperne di più andate in fondo alla sezione spoiler!).

La narrazione coinvolge, travolge e, in certi passaggi, sconvolge. Un capitolo imperdibile per chi segue la serie, ricco di spunti e promesse per ciò che verrà.

Disegni e cover

Elena Casagrande firma una copertina davvero suggestiva, che riesce a catturare perfettamente l’essenza del titolo e il cuore dell’albo. Chiudendo gli occhi e sussurrando “Echi dal passato”, è impossibile immaginare un’immagine più evocativa di quella proposta dall’artista. Una scelta grafica azzeccata, che accompagna e introduce alla lettura con forza visiva e coerenza narrativa.

I disegni, affidati alla sceneggiatura di Cantone & Lamberti, portano la firma di un nome ben noto ai lettori: Vittorio Santi, che abbiamo avuto l’onore e il piacere di intervistare in occasione dell’albo n.17 Hamon-Darn.

(Se vi siete persi quell’intervista, pubblicata circa un anno fa, potete recuperarla cliccando qui.)

Tornando all’aspetto grafico, Santi si conferma ancora una volta all’altezza della sfida. Il suo tratto restituisce alla perfezione l’anima della sceneggiatura, impreziosendola con tavole dinamiche e fortemente espressive.

E come da tradizione, non mancano le sue inconfondibili splash page, capaci di togliere il fiato: potenti, emozionanti, e perfettamente calibrate per trascinare il lettore all’interno della storia, fino a fargli percepire ogni passaggio come un’eco familiare… proprio come Desmond dentro l’Animus.

In conclusione…

Questo albo, soprattutto nel suo finale, riesce a spingere ancora più in alto l’asticella. Cantone e Lamberti, affiancati da un team di disegnatori sempre all’altezza, continuano a condurci per mano in un viaggio narrativo sorprendente, ricco di fantasia e visione. Un percorso in cui è difficile — e forse inutile — tentare di prevedere la meta, tanto è travolgente la libertà creativa che pervade ogni tavola.

Guardando all’intero cammino, dal primo numero fino a oggi, colpisce la straordinaria coerenza narrativa, ma soprattutto la profondità dell’evoluzione dei personaggi. Proprio come nella vita, anche qui i protagonisti crescono, cambiano, si trasformano. La loro personalità viene cesellata dalle esperienze che affrontano, e tavola dopo tavola ci restituisce figure sempre più complesse, intense, vive. È come assistere alla nascita di una scultura, che prende forma davanti ai nostri occhi, albo dopo albo.

Unica nota stonata — anche se comprensibile — è la notizia del cambio di periodicità: l’albo passerà da mensile a bimestrale. Una decisione dettata dalla nuova linea editoriale della Bugs Comics, che sceglie di non abbandonare le edicole e anzi di continuare a presidiare quel territorio con coraggio e inventiva.

Una scelta rischiosa e audace, ma che speriamo possa dare i suoi frutti, mantenendo viva una delle serie più originali e appassionanti del panorama fumettistico italiano.

Non ci resta che combattere l’attesa leggendo qualche altro capitolo della saga di Theia!

Un abbraccio “Senza Cera”

J-Crow

Ps. Se non avete ancora letto l’albo credo sia opportuno che vi fermiate qui, qualora invece l’avesse già letto proseguite senza timori.

Il duo non si smentisce: allerta spoiler!

Tralasciando per un momento la figura di Hamon-Darn, ci sono due elementi in questo albo che meritano particolare attenzione.

Il primo riguarda Zelar e la sua incrollabile fede, che continua a trascinarlo sempre più vicino al baratro. La recente nomina a “Custode del Fondamento” non sembra placarlo, anzi: il suo sguardo, ora più che mai, lascia intravedere l’accesso a un nuovo livello emotivo, pericolosamente prossimo alla follia ossessiva. Un dettaglio che, se sviluppato, potrebbe rivelarsi cruciale nelle dinamiche future.

E poi, dulcis in fundo, la sorprendente rivelazione: Leena è incinta. In un contesto segnato da guerra e distruzione, l’annuncio di una nuova vita assume un significato ancora più potente. È il simbolo della speranza che resiste, del futuro che cerca di farsi spazio anche tra le macerie. Un contrasto forte, toccante, che risuona con forza nel nostro presente, in un mondo sempre più segnato da conflitti.

La gravidanza di Leena, a mio avviso, è una scelta narrativa che apre la strada a nuovi scenari, capaci di dare ulteriore spessore alla storia. In particolare, promette un percorso di maturazione inedito per la protagonista, che si troverà a confrontarsi con sfide emotive ancora più profonde.

Ammetto che era uno sviluppo a cui avevo già pensato… ma leggerlo, viverlo davvero tra le pagine, mi ha comunque lasciata senza parole.

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