Kalya 27 – Kether

Appassionati del mondo di Theia bentornati! Oggi sotto i nostri radar il numero 27 di Kalya “Kether“, che sigla la chiusura del ciclo della Rinascita: se il 2024 si è chiuso con il botto, il 2025 inizia con un’esplosione ancora più grande!

Dove ci eravamo lasciati?

Kalya con l’ausilio di Jor-Ghun, Vell e la creatura di morbo pallido, ha scoperto che la cassaforte alchemica è in realtà Kether il fondamento Custode, intrappolato grazie al Pugnale dell’Anima.

Dall’altra parte di Theia, Tagh è riuscito a liberare Leena dalla Prigione dei Dimenticati grazie al supporto della Gilda dei Sakal.

Kether, il fondamento dimenticato

Sebbene questo numero, come dicevamo in apertura, rappresenti la chiusura di un ciclo, allo stesso tempo apre le porte ad un altra fase cruciale della serie, che lascia con non pochi dubbi e domande il lettore.

La sceneggiatura di Cantone è pure libidine. Le pagine, magistralmente sceneggiate, scorrono come un fiume in piena, immergendovi il lettore: dopo appena due si viene subito travolti e strappati via dalla realtà per essere catapultati nel Palazzo delle Dune.

La storia è adrenalinica e ricca di emozioni, Cantone in questi ultimi albi sembra non lesinare i colpi di scena che si abbattono sul lettore sotto ogni fronte: graditi ritorni, amori palesati e presa di consapevolezza, arricchiscono la storia, alternandosi a nuove, sconvolgenti verità.

Tra rivelazioni che cambiano un po’ gli equilibri e le certezze che si hanno sul mondo di Theia, ciò che trova conferma in queste pagine è la maturità del main character, Kalya. Come verrà detto nelle fasi concitate della storia, ormai non è più una ragazzina inconsapevole delle proprie potenzialità, ma una donna consapevole delle sue facoltà ed un ruolo nelle sorti del mondo.

Il duo di casa Bugs ci ha fatto conoscere i mille volti della terra di Theia, tra viaggio e spinoff dedicati e, per non farci mancare nulla, in questo albo ci regala un piccolo salto nell’antica Roma di Giulio Cesare o Marco Aurelio. Ma non fatevi trarre in inganno perché si tratta di Aldelisia in una scena epica che vede protagonista l’antico monarca pellegrigia.

Hamon-Darn prende sempre più potere con la spavalderia e la potenza che lo contraddistingue, diventando il protagonista assoluto di alcune tavole. La lotta tra bene e male giunge al suo culmine e, come spesso accade, il bene non ha necessariamente la meglio.

L’antico monarca si rivela essere ancora più folle ed ambizioso di quello che pensavamo ma, per non rovinare l’esperienza di lettura, non vi diremo altro.

Disegni e cover

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” ed ovviamente, per un numero così importante, Elena Casagrande non poteva che regalarci una cover di impatto, un’esplosione spirituale. Accostandola a quella del N.1 il risultato è davvero fantastico!

“Kalya 27 – Kether” è sicuramente un “Fondamento” della saga del nostro Araldo e la splendida sceneggiatura di Cantone non poteva che essere accompagnata dai disegni dal “papà grafico”, Luca Lamberti.

La sua mano, senza nulla togliere agli abili disegnatori che si sono susseguiti nel corso della serie, sono senza ombra di dubbio un delizia per gli occhi. Le tavole sono vere e proprio opere d’arte, è facile perdersi ammirando i dettagli delle ambientazioni, la dinamicità degli scontri o la forte espressività dei volti (per non parlare di un paio di splash page che andrebbero incorniciate).

Un ulteriore nota va dedicata al Fondamento Custode che sembra una fantastica fusione tra il Susanoo degli Uchiha e la testa del Balrog di Tolkien.

In conclusione

[rullo di tamburi] “The winner is….Kalya 27 Kether di Lamberti&Cantone!”.

Essendo in periodo di Oscar, mi sento di dire che questo numero 27 si aggiudica la statuetta di “Miglior Albo” della serie, risultato non da poco visti i suoi predecessori…almeno fin ora.

Ciò che è ancora più incredibile è la grandissima capacità del duo Cantone-Lamberti di riuscire sempre a sorprendere il lettore, albo dopo albo, con tavole di spessore e pathos sempre crescente.

Quando pensi di aver visto tutto ecco spuntare l’ennesimo colpo di scena che ti fa esclamare: “Diamine e questa da dove l’hanno tirata fuori?!”.

Non ci resta che rimetterci a contare i giorni che ci separano dal prossimo albo crogiolandosi con quei fantastici disegni.

Un abbraccio “Senza Cera”

J-Crow

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