Kalya 26 – Il Segreto dell’Antico Monarca

Amici di Penna di Corvo, bentornati! Oggi, sotto i riflettori “Kalya 26 – Il Segreto del Monarca“.

Dove eravamo rimasti?

Kalya, Jor-Ghun e Vell continuano la ricerca della cassaforte alchemica nel Palazzo delle Dune insieme alla creatura di morbo pallido.

Tagh insieme ai Sakal tenta di salvare Leena dalla prigionia galdoriana nella Prigione dei Dimenticati.

Il Segreto dell’Antico Monaca

In questo numero 26 non mancano i colpi di scena ed alcune dinamiche legate ad Hamon-Darn cominciano a dissiparsi regalando al lettore non poche sorprese.

Tra le pagine de Il Segreto dell’Antico Monarca il boccone è molto più succulento di quello che ci aspettavamo di trovare, dopo le “molliche” centellinate e raccolte fin ora nel corso degli albi precedenti. Che il main villain fosse una vecchia volpe lo si era intuito, ma la sua scaltrezza ed il suo potere vanno ben oltre.

Come i vecchi film in prima serata in tv, questo albo 26 è il secondo tempo di quanto iniziato nel precedente: se letti d’un fiato non ci si accorge dello stacco temporale del mese passato ad attendere quest’ultimo albo.

Un incontro inaspettato attende l’Araldo e i suoi compagni: alcuni arcani, sepolti nelle pieghe del tempo inizieranno a vedere la luce, grazie alla saggezza di Jon-Ghul ed allo svolgersi degli eventi.

Come negli albi precedenti il mix di azione – riflessione è ben proporzionato. I dialoghi sempre ben strutturati e si alternano come in una danza agli scontri dinamici magistralmente rappresentati.

La storia scorre fluida e leggendola è possibile vivere le emozioni provate dai vari personaggi nel corso delle tavole. Oserei dire una sceneggiatura “palpabile”.

In un attimo ci si ritrova risucchiati nel mondo di Theia

Disegni e Cover

La conferma di una grande Elena Casagrande che per Il Segreto del Monarca ci regala l’ennesima copertina davvero dinamica e di forte impatto.

Il binomio Cantone-Lamberti decide di affidare questo importante tassello della serie all’abile mano di Davide Castelluccio, già noto per aver disegnato Kalya 16 – Il grande concilio Gjaldest.

Le tavole ambientate nel Palazzo delle Dune sprigionano dinamicità, ma a mio parere, Castelluccio da il meglio nei primi piani che escono fuori dalle pagine e donano immersività alle scene. Tolti dal loro contesto potrebbero tranquillamente essere esposti in qualche esposizione a tema.

Il tratto di Davide Castelluccio è dinamico, “cupo” ed empatico, capace di dare pienezza alla bellissima sceneggiatura dell’albo.

Ciliegina sulla torta, la tavola finale che per questioni di spoiler mi vedo costretto a non inserire.

In conclusione

Il duo Cantone-Lamberti chiude il 2024 col botto! Come il timer di una bomba ad orologeria, in ogni albo si percepisce sempre di più lo scoccare del fatidico “00.00” che libererà l’energia dell’esplosione.

La resa dei conti tra Kalya ed Hamon-Darn sembra sempre più vicina: il destino di Theia è appeso ad un filo. Non ci è dato sapere quanti numeri ci separano dall’epilogo di questa fantastica serie ma sicuramente la “tensione” e la curiosità diventano sempre più palpabili e forti.

Che dire amici miei, la scelta di Bugs Comics di investire sul progetto di Cantone e Lamberti è stata sicuramente eccellente.

Certamente il Mondo di Theia con tutte le sue “espansioni” (Galdor, Kalya, Il Diario di Hobur già pubblicate), diventerà nei prossimi anni una pietra miliare del fumetto fantasy italiano e perchè no, internazionale!

Un abbraccio “Senza Cera”

J-Crow

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