Abitanti di Theia bentornati! Oggi viaggeremo insieme tra le pagine di “Kalya 25 – La città palazzo di dune“.
La coppia di attacco Cantone-Lamberti fa breccia per l’ennesima volta nel cuore dei lettori, il tutto sotto il vessillo di Elena Casagrande che sforna l’ennesima copertina memorabile, questa volta più dinamica.
La città palazzo delle dune.
Nel precedente capitolo avevamo lasciato la nostra protagonista alle porte del Palazzo delle Dune, alla ricerca della cassaforte alchemica di Hamon-Darn; parallelamente, nella Prigione dei Dimenticati, Leena e Dover subiscono le peggiori torture. Intanto Tagh si è alleato con la Gilda di Sakal pur di salvare la sua amica alchimista.
Nelle tavole di questo numero ci addentriamo con l’Araldo e la sua compagnia all’interno dei campi gravitazionali del Palazzo. Oltre alle difficoltà nella ricerca della cassaforte, Kalya scoprirà, dovendosi difendere da un attacco, che il suo amico Calon non è del tutto trapassato.
La situazione dei due alchimisti prigionieri non verte nelle migliori situazioni e purtroppo di Tagh nemmeno l’ombra…in tutti i sensi! Piccolo cameo quello dell’Antico Monarca, che grazie ai bellissimi disegni ed alla spietatezza delle azioni che lo vedono protagonista, colpisce particolarmente il lettore.
Per terminare, tra le pagine di questo albo, in piena coerenza con il personaggio, Aridan apre la sua corazza, raccontando a Zelar il motivo del suo precedente congedo militare. Un altro nodo è stato, finalmente, sciolto.
Cover e disegni.
La cover di “Kalya 25 – La città palazzo delle dune” è sempre firmata da Elena Casagrande che, come dicevamo in apertura, torna ad una copertina più dinamica e memorabile.
Fa il suo esordio nel mondo di Kalya il classe ’96 Claudio Mastronardi. Il suo tratto è ben definito, sempre pulito anche nelle scene più movimentate e splatter. Sotto la sapiente guida del duo delle meraviglie, cuce un abito perfettamente su misura alla sceneggiatura donandole quel tipico charme dei lord inglesi.
In conclusione…
Ho trovato questo albo “forte“. L’abilità di inserire nella sceneggiatura di un fantasy del genere tematiche sociali di impatto è qualcosa di davvero eccezionale. Il tutto senza “cozzare” con la trama e con la coerenza dei personaggi: una sorta di substrato che permea nella mente del lettore portandolo a riflessioni che vanno oltre il fantasy.
Il grande classico “Il nemico del mio nemico è mio amico” viene sfruttato nel modo giusto, senza risultare banale sebbene il mio “quinto senso e mezzo” mi dice di mantenere alta la guardia ed aspettarmi sorprese nei prossimi numeri.
D’altronde, giunti al venticinquesimo numero di Kalya è ben noto che la scontatezza e la banalità non sono peculiarità che risiedono nelle corde di Cantone e Lamberti, quindi pronti a tutto!
Nell’attesa del prossimo numero, vi consiglio di gustarvi gli altri capitoli legati al mondo di Theia.
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow.