Kalya 18: Il male conteso

Amici miei, permettetemi di darvi il bentornati a Theia.

In questo albo il duo Lamberti-Cantone affida una bellissima storia ricca di sorprese e tradimenti per la splendida matita di Andrea Modugno.

Finalmente in nostri eroi sono giunti alla fortezza di Harro e si ritroveranno per la prima volta faccia a faccia (se così si può dire!) con Hamon-Darn, il tiranno che ha tenuto Theia sotto la sua tirannia in epoche passate.

Durante i preparativi per il trasferimento la fortezza viene attaccata dai sarabriani Ilmathar capitanati da Neti-Ran con l’unico scopo di recuperare Hamon e restaurare il suo regno su tutte le terre e i popoli. Kalya e la sua compagnia di ventura riescono tuttavia a scappare con il sarcofago contenente il tiranno pellegrigia non senza difficoltà e solo dopo una fuga piena di peripezie da far preoccupare anche il più agile Indiana Jones.

La storia si fa sempre più coinvolgente e non manca mai l’humor del goblin Tagh che rende il tutto più colorito e con le sue battute riesce sempre a smorzare la tensione delle sequenze più dense di tensione.

Intrighi e tradimenti si intrecciano con il valore ed il coraggio degli eroi di Hobur dandogli non poche gatte da pelare e rendendo la salvaguardia del regno sempre più pericolosa. Piccoli indizi di possibili scenari futuri sono disseminati in 96 pagine di tavole davvero evocative, ma attenzione a tirare le somme prima del tempo…Kalya ci ha ben abituato a colpi di scena e sono certo che il duo Lamberti – Cantone ha ancora parecchie sorprese da regalare.

Teoria del complotto…

Come in ogni guerra al potere che si rispetti, i “giochi” di corte ed i tradimenti sono un ingrediente essenziale. Tra i vari la narrazione ci porta a credere che la spia nella fortezza di Harro possa essere l’alto alchimista Zuhar. Tuttavia anche l’altro alto alchimista presente ad Harro, Debald che “accidentalmente” intoppa in un tubo di comunicazione presente nella via di fuga, lascerebbe intendere di essere implicato in questo ruolo di doppiogiochista.

Ovviamente, queste son solo supposizioni, le certezze le avremo solo proseguendo il nostro cammino al fianco dell’araldo di Malkuth.

Che dire amici miei, è un albo che personalmente mi ha tenuto incollato testa e cuore alle sue pagine, con l’unica “pecca” di dover attendere un mese per potermi gustare il prossimo! Per semi citare Troisi: “Non ci resta che….” attendere!

Un abbraccio “Senza Cera”

J-Crow

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