IL TOCCO DI PERSEFONE – di Angela G. Todaro

Un delitto ac­cende i riflettori sull’Ordine di Persefone, una setta femminile che ha tramandato sin dall’antichità il culto per la divinità greca e che possiede una preziosa reliquia: Il Tocco di Persefone.

Un romanzo giallo che propone il viaggio necessario nell’universo femminile, portando sotto i riflettori della storia quel femminino sacro spazzato via dall’avvento dell’era cri­stiana.

Intorno ai protagonisti, nel racconto, alleggia la presenza costante di una ‘figura’ che muove l’azione di tutti i personaggi. Si tratta della famosa Persefone in trono, rinvenuta nel 1912 a Taranto, trafugata misteriosamente da un gruppo di mercanti d’arte e acquistata, alla fine della Grande Guerra, dalla Germania che ancora oggi la possiede.

Mentre l’Ordine di Persefone è in tumulto per l’omicidio della Madre Guardiana, una delle insegnanti di matematica di un liceo della città riceve uno strano messaggio che le affida in custodia “Il Tocco”. Poco dopo le viene recapitata una misteriosa lettera e il diario della prima Madre Custode dell’Ordine.

La nostra esperienza

Nel suo prologo il romanzo ci catapulta in un tempio antico. Mentre al suo esterno la città di Taranto sta per essere espugnata dai romani, le sacerdotesse si organizzano per mettere in salvo la statua della Dea che le guida e che loro servono.

Così nottetempo mentre il fuoco divora la città assediata, la Persefone in trono lascia la sua dimora portata in processione dalle sue figlie per essere occultata in un pozzo non troppo distante.

Dopo questa breve full immersion nell’antichità della Magna Grecia l’autrice ci riporta ai giorni nostri, dove si svolge interamente la vicenda che si dipanerà lungo tutto il romanzo fino ai colpi di scena finali.

La protagonista, Sara Maiorino, docente di matematica presso il liceo “Leonida”, si trova coinvolta suo malgrado in una vicenda che intreccia l’omicidio della vicepreside al culto di una divinità e all’esistenza di un “Ordine di Persefone”.

Proprio a Sara intanto giunge prima una mail scarlatta e poi un plico contenente una missiva ed un diario. Attraverso questi le viene affidato il “tocco di Persefone”.

Incastrata in un amore deludente con Sergio, Sara si trova ad avere a che fare con le indagini e a dover interagire con il Capitano Sartori. Quest’ultimo, a sua volta deve far luce sia sui  misteri del caso che sui sentimenti complessi che si agitano nel suo animo, in particolar modo sull’opportunità di riaprire il suo cuore all’amore.

Il ritorno degli incubi che l’avevano attanagliata per tutta l’infanzia e l’adolescenza convince Sara a tornare sul suo passato per far luce e cercare di ricordare l’origine del suo malessere, scoprendo dei legami con le vicende che le aleggiano attorno.

Gli eventi ed i personaggi del romanzo sembrano come danzare procedendo in un intreccio che si serra pagina dopo pagina e capitolo dopo capitolo. L’autrice rivela relazioni e legami inaspettati con la maestria di una grande giallista.

La cornice scelta per l’opera è di rara bellezza, si tratta della città di Taranto, di cui la Todaro ci descrive con dovizia di particolari i luoghi e i colori che si sprigionano in copiose sfumature nei vari momenti della giornata.

L’autrice

Dell’autrice si percepisce l’amore per la storia e l’arte da come ci descrive la statua della Dea fino a vivificarla, a darle anima e potenza espressiva.

Il suo essere archeologa lo cogliamo nella descrizione del ritrovamento della Persefone in trono nel 1912 da parte di una bambina, e ci sembra che gli occhi amorevoli della piccola Anna siano i suoi, che sia lei a calarsi per vedere da vicino la Signora, con un coraggio proprio di una ricercatrice e studiosa.

Ho amato molto di questo libro l’equilibrio tra i vari elementi, tra il giallo e il romance, del come l’autrice ci porti all’ultima pagina nella nostra inconsapevolezza per poi rivelarci, come aprendo un sipario, una inaspettata verità.

La Todaro nelle descrizioni si dona con una penna di respiro poetico, che si manifesta specie negli elementi artistici, naturalistici e dell’animo umano.

Considerazioni personali

Il romanzo mi è davvero piaciuto molto e mi sento di consigliarlo ad un pubblico di lettori vasto che va dai quattordici, quindici anni in su grazie ad un linguaggio scorrevole e ad un fascino antico, un mix di elementi che lo rendono estremamente piacevole.

Da pugliese ho gradito la descrizione di Taranto che per altro vanta un bellissimo museo ricco di reperti, il MArTA, che vale davvero la pena di visitare per rivivere magari almeno in parte le atmosfere del libro.

Vi lascio con un interrogativo su un elemento che volutamente non ho messo in luce ma che dà il titolo al libro :

Cos’è il tocco di Persefone e cosa dovrà farne la bella Sara Maiorino?

A voi scoprirlo con la lettura di questo bellissimo giallo che, lo ammetto, mi dispiace lasciare per quanto mi è stato di gradimento.

Alla prossima, grazie sempre a Pennadicorvo per queste belle opportunità.

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