Dopo essere stato condotto nell’isola in cui Heather ha vissuto la sua infanzia, Dylan si trova suo malgrado a dover investigare nei luoghi oscuri di un territorio che sembra sospeso nel tempo.
Il Color Fest ci ha abituati, fin dai primi numeri, ad un tipo di narrazione diversa da quella vista sulla serie regolare. Sperimentale, fuori dagli schemi e, nell’ultimo periodo, molto autoriale.
Il Risveglio di Rita Porretto e Silvia Mericone, riempie tutte le pagine con una storia angosciante, dove fin dalle prime pagine si avverte un senso di inadeguatezza e smarrimento, a metà tra realtà e sogno.
SCENEGGIATURA
Le due autrici, in questa storia mistica, raccontato come l’amore e l’allucinazione siano accomunate: non riuscire più a distinguere ciò che sembra da ciò che realmente è. E scorrendo le pagine di questa storia si fa davvero difficoltà a distinguere la realtà dalle allucinazioni, la realtà dal frutto della propria immaginazione.
L’utilizzo dell’isola non è casuale perché è per natura un posto dal quale non si può facilmente scappare, spesso inospitale e che ha per natura il potere di affrontare noi stessi.
Così accade a Dylan e ad Heather, che si trovano ad affrontare la verità sulla loro relazione e su cosa davvero conti l’altro per ognuno di loro. Un racconto sulle relazioni e di come sia difficile potersi relazionare all’altro con chiarezza senza osservarlo come una proiezione di quello che desideriamo per noi stessi.
DISEGNI
Estremamente appropriati sono i disegni di Francesco Ripoli, perfettamente in simbiosi con l’ambientazione e le tematiche trattate, ancor più esaltate dai bellissimi e suggestivi colori di Sergio Algozzino, che sappiamo mette anima e corpo nel lavoro che fa, attuando scelte cromatiche ponderate e funzionali alla storia.
Un Color Fest tra i migliori di sempre, davvero coinvolgente e toccante.