“Il grande” DIABOLIK – Il diadema scomparso.

Oggi, per la prima volta dalla nascita del nostro piccolo forum, parleremo di Diabolik, ed in particolare della serie quadrimestrale “Il grande”.

CHI E’ DIABOLIK (VERAMENTE ?)

Diabolik è un personaggio immaginario dei fumetti, creato nel 1962 da Angela Giussani e protagonista dell’omonima testata pubblicata dalla casa editrice milanese Astorina.

In poco tempo raggiunse alte tirature, arrivando a diventare un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. E’ definito precursore del genere del fumetto nero italiano. Dal 1964 viene edito senza interruzioni, superando gli 800 numeri pubblicati.

Il personaggio ha avuto due trasposizioni cinematograficheː la prima nel 1968 diretta dal regista Mario Bava. La seconda nel 2020 diretta dai Manetti Bros. A lui sono dedicati una serie animata (che vi consiglio caldamente di recuperare) e un vasto merchandising. Dal 1962 ha venduto quasi 150 milioni di copie.

E’ stato il primo ero di carta a cui mi sono avvicinato dopo l’immancabile Topolino, per passare poi – definitivamente – a Dylan Dog e successivamente ad altri eroi Bonelli.

IL GRANDE

Fatte le dovute premesse passiamo alla presentazione molti soggetti per le storie di Diabolik erano penalizzati dal formato tradizionale della testata inedita, che impediva di articolare la trama o di approfondire la costruzione di taluni personaggi secondari.

Nonostante lo scetticismo iniziale di Luciana Giussani (sorella di Angela), il primo albo del Grande Diabolik (abbreviato GDK) vide la luce col titolo “GDK: Un tesoro rosso sangue“. Contro ogni aspettativa il volume andò letteralmente a ruba, e Astorina fu costretta ad una immediata seconda edizione.

Il grande Diabolik nel corso degli anni a seguire subì numerosi cambiamenti, mantenendo sempre la denotazione sperimentale, fino a giungere alla revisione del 2019: lo speciale primaverile non ospita più una storia ambientata nel passato e disegnata da Palumbo (riservata invece allo speciale estivo), ma una storia inedita lunga 128 pagine e due più brevi disegnate da artiste “ospiti”.

IL DIADEMA SCOMPARSO

Giungiamo al numero in edicola: Il Diadema scomparso. Mi riavvicino, quindi, al personaggio per due motivi principali.

Il primo è aver scoperto quanto sperimentale è la serie GDK: la serie inedita mi aveva per certi versi annoiato, poiché la costruzione delle storie segue sempre il solito iter, diventando persino ovvia e prevedibile. GDK offre tempi diversi alla narrazione nonché ai disegni, essendo il volume di dimensioni maggiori rispetto alle altre collane “regolari”.

Inoltre all’inizio del volume è presente un “Nelle puntate precedenti” del mitico Tito Faraci, che riassume tutte le vicende di cui si è parlato circa il passato di Diabolik. Narrazione che giunge fino a questo numero, e che continua a scavare nell’oscuro passato del ladro di Clerville.

Il secondo motivo che mi ha spinto ad acquistare questo volume sono i disegni delle “Diabolike”: Giulia Francesca Massaglia alle matite e Stefania Caretta alle chine. Duo collaudato e visto già all’opera, tra le altre cose, su Dylan Dog e Le Storie per SBE.

  Matite di pag. 23

La “Title story” dell’albo, intreccia un colpo che sta per essere messo in atto da Diabolik con il suo passato e con la storia della famiglia Mainer.  Il diadema, oggetto dei desideri di Diabolik sembra essere collegato al suo passato sull’isola di King. Eppure il manufatto non sembra avere tutto questo valore, anzi: il suo valore non rientrerebbe nemmeno nei canoni del ladro di Clervile.

Una trama ben costruita ci porterà ad un delizioso epilogo da gusto dolceamaro.

UNITI PER SEMPRE

Cover di Uniti per sempre

La seconda storia “Uniti per sempre”, più breve ma più intensa, è anche la storia più sperimentale: i testi di Thomas Pistoia  e disegni di Davìd Ferracci ci catapultano nel futuro: Eva Kant è gravemente malata e Diabolik si è da tempo ritirato dalla piazza. Un finale inaspettato chiuderà questo mini storia che si legge tutto d’un fiato e con i battiti del cuore a mille.

Un albo sicuramente da recuperare, soprattutto se è da un po’ che non leggete Diabolik. Vi sorprenderà.

A presto,

Marcello.

 

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