Il diario di Hobur

Presentato da Bugs Comics in anteprima all’ ARF! Festival 2024, Il Diario di Hobur è un ulteriore frammento del mondo di Theia che Leonardo Cantone regala a noi lettori.

Nato come esigenza personale di allenamento alla scrittura, il Diario prende forma (almeno nella mente di Leonardo) con l’uscita in edicola del numero 11 di Kalya, dove per la prima volta ci viene narrato, in poche battute, cosa accadde nel disastro di Hobur.

Proprio nel numero 11 di Kalya – L’era dei fondamenti “La battaglia di Hobur“, uno dei protagonisti si trova a leggere alcune righe circa il disastro che molto tempo addietro condannò Theia al morbo pallido. Lo scritto, in una lingua ormai desueta, racconta le vicende attraverso gli occhi di uno dei protagonisti del disastro.

Il nostro cronista di fiducia, L.L., in apertura anticipa quello che sarà lo stile di scrittura di tutto il testo. Un linguaggio che una volta apparteneva alle persone di un certo lignaggio, come gli alchimisti, che nel mondo di Theia possedevano le conoscenze circa il funzionamento degli elementi. E come dominarli.

La passione di Cantone per tutto ciò che circonda Kalya, e più in generale Theia, è difficile da non notare nel manoscritto, cosi come il suo spassionato amore per scrittori ormai diventati dei caposaldi della letteratura internazionale.

MITI ANTICHI E ANCORA NUOVI

Non è difficile riscontrare durante la lettura alcuni riferimenti stilistici a scrittori come H.P. Lovercraft, Robert E. Howard, Edgar Allan Poe, J.R.R. Tolkien (per quest’ultimo il discorso vale più in generale per Kalya). Soprattutto il solitario di Providence vetteggia tra i principali riferimento all’interno dell’opera che presta anche il proprio volto a Ertov Calf, alchimista maggiore del regno di Galdor, protagonista ed autore del manoscritto.

Anche se Leonardo lo presenta come un esercizio di scrittura, Il diario di Hobur è un vero e proprio atto d’amore verso verso Theia e tutto il world building strutturato a monte e questa sensazione di amore paterno è forte e rimane durante tutto l’arco della narrazione.

Strutturato come diario, accompagna i lettori raccontando, giorno dopo giorno, i progressi scientifici, i luoghi attraversati e gli amori inaspettatamente incontrati. Perché si, nel diario di Hobur c’è spazio anche per una straziante storia d’amore che attenua i toni e da sfumature al racconto.

Le pagine sono arricchite dalle illustrazioni di Gaetano Cantone, papà di Leonardo, artista, architetto e designer che qui completa il diario con delle illustrazioni che accentuano la sensazione di on the road che il manoscritto si prefissa: degli schizzi che l’alchimista fissa con l’inchiostro come ausilio per la mente, affinché possa ricordare meglio posti, facce, avvenimenti.

Una vera chiccha per gli amanti di Kalya e del mondo costruitole intorno. Un oggetto che ogni fan che si rispetti dovrebbe bramare e possedere alla stregua dell’Anello del potere di Tolkien. Un atto d’amore del suo autore che arricchisce l’offerta di prodotti che Bugs Comics ha pensato per la sua collana fantasy che ci auguriamo, e non smetteremo mai di farlo, potrà regalarci numerosi altri momento di piacevole lettura.

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