Salve Amici, bentornati!
Avete mai pensato cosa frulla nella testa di uno straniero quando si parla dell’Italia? Io personalmente immagino un frullato a base di pasta, pizza, Colosseo, Ferrari, Vespa…e chi più ne ha più ne metta!
E’ incredibile come un qualcosa di “inanimato” possa diventare una miccia capace di innescare nell’uomo il fuoco della passione, del fare aggregazione e innumerevoli altre emozioni/situazioni…belle ed a volte brutte che siano!
Oggi saltiamo in sella alla mitica VESPA, uno dei simboli che contraddistinguono il tricolore nel mondo.
Era il 1946 quando, in un’Italia tutta da ricostruire, Enrico Piaggio decise di rivoluzionare il mondo delle due ruote affidando ad un eclettico ingegnere aereonautico (tale Corradino D’Ascanio) il compito di progettare uno scooter alla portata di tutti.
L’intuizione di Piaggio nella scelta di D’Ascanio fu decisiva. Un normale imprenditore avrebbe scelto uno dei migliori ingegneri in ambito motociclistico, ma il nostro Enrico no! E se vi dicessi che l’ingegnere in questione odiava le motociclette, ci credereste? Ebbene sì, chi meglio di qualcuno che odia le due ruote per sviluppare uno scooter che possa piacere a tutti?!
Potremmo definirla come un baby aereo! D’Ascanio utilizzò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante priva di culla e tubolari in acciaio. Utilizzò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d’avviamento aeronautici (98cc). Il cambio fu posizionato sul manubrio ed il motore coperto con il telaio per evitare di macchiarsi d’olio i pantaloni. Corradino pensò bene di aggiungere una ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell’epoca erano in condizioni abbastanza pietose. La posizione fu modellata sulla base di un uomo comodamente seduto su una poltrona. A mettere su carta il tutto fu il fedele collaboratore Mario D’Este e fu così che nell’aprile del 1946 nacque la Vespa.
Nel corso degli anni, innumerevoli sono stati i modelli che hanno solcato e solcano tutt’oggi le strade del mondo, giusto per citarne qualcuna: la 50 Special, la Farobasso V98 e V98 Amaranto, la PK50 e la 4HP.
Numerosi modelli sono esposti nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo.
Chiudo portando alla vostra attenzione due curiosità che mi sono saltate all’occhio:
- L’intento iniziale di Mr. Piaggio nel produrre la “Vespa” non era quello di avviare una casa motociclistica ma semplicemente di trovare una momentanea produzione alternativa, di largo consumo, che consentisse all’azienda di sopravvivere al dopoguerra e, in seguito, riprendere la tradizionale costruzione aeronautica;
- Il nome deriva da un’esclamazione di Enrico Piaggio alla vista del prototipo “Sembra una vespa!”.
Bene Amici miei la storia approfondita sulla Vespa è facilmente reperibile, pertanto lungi da me il voler fare lo storico di turno. Il mio intento è quello di stuzzicare la vostra curiosità e permettervi di approfondire come e quando meglio ritenete opportuno farlo.
Vi lascio con le parole di una bellissima canzone
“Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
Se hai una Vespa Special che i toglie i problemi”
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow