Amici di Penna di Corvo bentornati! Dopo la notizia flash della sua uscita avvenuta ad aprile, oggi siamo qui per parlarvi di “HacKumari”, frutto della penna di Marco Fichera ed edito da Edikit.
Neon e Ombre: La danza macabra di Insula
“La Notte di Dante è una festa che promette l’ebbrezza di una libertà dimenticata, ma
per i protagonisti di “HacKumari” saranno le ombre del passato ad intrecciarsi con le
luci neon di Insula.
Tra ricordi sepolti e amicizie perdute, tre vite si intrecciano in un thriller dal sapore
cyberpunk, in cui tecnologia e religione si fondono in una macabra danza, e la ricerca
della verità diventa un’ossessione latrice di verità sconvolgenti, spesso dolorose.
In questa notte senza tempo il confine tra giustizia e peccato diventa sempre più
sfocato, mentre il destino degli individui si tesse tra le oscure dita di capricciosi dèi.”
Oltre la Notte di Dante
Un thriller fantascientifico in pieno stile cyberpunk, ambientato in un futuro post pandemico dove, oltre alla piaga del virus, a colpire il mondo c’è stata una sorta di “blackout” digitale nota come Notte di Dante. Il titolo contiene al suo interno un particolare che apprezzerete soltanto arrivando all’ultima pagina.
Inizialmente potrebbe sembrare un romanzo caotico, arricchito da descrizioni di tutto rispetto e da informazioni che potrebbero sembrare “inutili”. Alcune di esse sono utili alla comprensione della storia, altre a mio parere sono possibili porte da cui poter far nascere nuove storie. Non sarei per nulla sorpreso se l’autore pubblicasse un nuovo romanzo raccontando cosa è successo dopo la “Notte di Dante” alle colonie su Marte e sulla Luna.
Potrebbe sembrare un romanzo come tanti, ma posso assicurarvi che presenta sorprese di tutto rispetto. L’ambientazione e tutto il contesto non è una novità nei romanzi di questo genere, tuttavia nella trama sono inseriti spunti di riflessione su argomenti sempre più ricorrenti quali l’AI, l’avanzamento tecnologico, l’esistenza dell’anima umana ed il “contatto” con Dio, i postumi della pandemia ed il rapporto social/realtà.
Dialoghi introspettivi che tutti almeno una volta ci siamo posti inseriti nei dialoghi dei personaggi in maniera davvero calzante che a mio parere sono il cuore pulsante del romanzo. Come un grande puzzle, i vari protagonisti compongono il quadro generale partendo dai quattro angoli ed arrivando infine al centro dell’immagine.
I ritmi di narrazione sono altalenanti, alcuni capitoli catapultano il lettore in un marasma di azione, mentre altri permettono di “rifiatare” e riflettere sugli argomenti sopracitati.
L’epilogo è al tempo stesso una conclusione appagante e un trampolino ideale per l’inizio di una nuova storia. La scrittura scorre in modo naturale, e il linguaggio è perfettamente adatto al genere trattato. Se all’inizio nutrivo dubbi sull’originalità del romanzo, proseguendo nella lettura Marco Fichera è riuscito a farmi ricredere. L’epilogo ha soddisfatto la mia curiosità, ma al contempo ha alimentato il desiderio di scoprire cosa ne sarà della Kumari.