Godzilla: Guerra per l’umanità – I 70 anni del re dei mostri!

Dopo la nostra esperienza cinematografica con il Kaiju più famoso di tutti: Godzilla: Guerra per l’ Umanità è l’occasione migliore per festeggiare il 70° anniversario del re dei mostri!

Godzilla: Guerra per l’Umanità  è scritto da Andrew MacLean per i disegni di Jake Smith, edito in Italia dalla sempre ottima saldaPress.

Godzilla: Guerra per l’umanità

Da bambina, Yuko Honda visse un momento spaventoso quando il mostro Hedorah attaccò il Giappone, mettendo a rischio la sua vita. L’intervento di Godzilla fermò Hedorah, salvando Yuko e molte altre persone. Anni dopo, Yuko è diventata una professoressa e scrittrice rispettata, dedicando la sua carriera a dimostrare che Godzilla e gli altri kaiju non sono le creature mostruose che tutti pensano.

Quando un nuovo kaiju, Zoospora, attacca il Giappone, le convinzioni di Yuko vengono messe alla prova. Di fronte a questa nuova minaccia, l’umanità dovrà riflettere sul suo ruolo nella gestione del pericolo kaiju e sull’impatto che ha sull’ecosistema.

Il comparto grafico riprende lo stile delle prime storie anni ’50, con i kaiju molto più vicini a dei pupazzoni manovrati da persone: una scelta che in prima battuta sembra azzardata ma, leggendo l’albo, il connubio con i colori e l’opera complessiva rende la scelta quasi ovvia.

Jake Smith, con il suo tratto grafico, si pone perfettamente al centro tra la tradizione a fumetti nipponica e quella supereroistica americana, senza risultare banale o citazionista. A tratti (forse) caricaturale ma ogni scelta visiva utilizzata in questo albo è perfettamente coerente con l’opera, in pieno stile hyperpop.

Allo stesso modo anche le palette cromatiche sono un’esplosione di colori, talvolta anche innaturali e paradossali, ma che aiutano ad entrare nel mood della narrazione e nel suo lato più “fantastico”.

Who is the master? Who is the slave?

In Godzilla: Guerra per l’umanità a questo lato fantastico se ne affianca uno molto più serioso e di denuncia sociale. Zoospora, un kaiju-virus, ha come unico obiettivo quello di distruggere l’umanità. Volendo ragionare dalla parte delle vittime tutto ciò ci sembrerà atroce e la scelta della dottoressa Honda di chiedere aiuto a Godzilla ci sembrerà corretta.

Ma Zoospora vuole annientare l’umanità perché ritiene che la stessa sia un virus, famelico divoratore risorse oltre ogni equilibrio della natura, proliferando a discapito dell’ambiente circostante.

Ecco, quindi, che le convinzioni avute fino a questo punto della lettura sono ribaltate. E’ giusto che la natura faccia il suo corso (a discapito dell’umanità) o è giusto che l’umanità imponga la sua supremazia su di essa? Il testo ci offre una terza via, con Godzilla che aiuta l’umanità a sconfiggere Zoospora: trovare un equilibrio di pacifica convivenza tra natura ed uomo. Un bellissimo messaggio che continua quello più antico ed introspettivo dietro l’invenzione del re dei kaiju. Godzilla nasce, infatti, come rielaborazione del trauma del disastro nucleare giapponese ed il problema ecologico che da quel momento si sarebbe dovuto affrontare.

Non manca spazio, nella narrazione, a vicende famigliari che vedono coinvolta Yuko Honda, sua madre e sua figlia. Un rapporto complicato che rende la storia più reale e ci aiuta ad empatizzare con la protagonista (Star Wars insegna).

Uno splendido modo di celebrare il 70esimo anniversario di Godzilla con un opera dalla doppia anima: godibilissima sia come lettura leggera che come testo socialmente impegnato.

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