Geist Maschine – Vol.1

Amici di Penna di Corvo bentornati. Siamo qui oggi per parlare dell’inizio di una saga che nasconde un potenziale non indifferente. Geist Machine – Vol. 1 , edito da Bao e frutto del genio di Lorenzo “LRNZ” Ceccotti.

Chiariamo che essendo uscito solo il primo volume presenteremo svariate supposizioni che per ovvio motivi non possiamo confermare.

UN MONDO, DOPO IL MONDO

L’ambientazione è quella di un futuro post-apocalittico o, perché no, post-bellico, in cui l’unico apparente porto franco è la città di Otan, baluardo di civiltà e benessere. Una sorta di Zion in Matrix.

A vestire i panni dei protagonisti due bambini, Sol e Len. Rimasti orfani durante il viaggio verso Otan, vengono “adottati” e salvati da Aiden, un giovane dal misterioso passato che si legherà ai due fratellini.

Durante la loro avventura si imbattono in una “Geist Maschine” abbandonata, facendone il loro campo base.

Passano giorni “tranquilli” tra caccia e racconti, fin quando non salvano da stupro certo una misteriosa ragazzina dalla forza sovraumana, Eirene.

Le vicende che porteranno alla fine dell’albo, magistralmente disegnato in diretta Twitch, intreccerà i destini del trio di ragazzini a quello di Eirene, che si scoprirà essere fuggita proprio da Otan.

RIELABORAZIONE DELLA REALTA’?

Passiamo a quello che potrebbe essere un plausibile scenario derivato dagli indizi ricavati dalla lettura di Geist Machine – Vol. 1 .

Partendo dal sottotitolo, “A story about what happened in the future.” si potrebbe ipotizzare, visti gli sviluppi politici degli ultimi anni, lo scoppio di un terzo conflitto mondiale, anche se la “catastrofe” è spesso denominata multitenebre.

Come Hansel e Gretel, seguendo le briciole mi sembra di percepire un collegamento con la Germania e un qualcosa legato ad un’ipotetica razza pura capace di “cavalcare” le Geist.

Altro legame con la Germania sono le incisioni su di un elmetto e su di una Geist. I vocaboli in tedesco disseminati nell’albo saltano all’occhio e fanno da indizio per capire cosa è successo nel multitenebre.

Ulteriore congettura è legata al nome della città Otan, che per un fortuito caso (o forse no) è l’anagramma di Nato…Chissà che il nostro Lrnz, uomo di eccezionale cultura, non ci abbia disseminato questi indizi di proposito.

Per il momento mi sento di dirmi che Geist Machine – Vol. 1 è sicuramente un’opera interessante, ma che ancora non ha fatto scattare l’effetto “Wow!”…insomma, per rimanere in tema, sembra una bomba con il timer per l’esplosione ancora lontano dallo 00:00.

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