Ogni poema, mito, leggenda o racconto fantasy che si rispetti fa riferimento, nella creazione dei suoi miti e delle sue regole di funzionamento, su un’epica o una serie di eventi tramandati (quasi sempre a voce) su fatti e accadimenti di un passato, remoto o meno, che ha determinato il presente.
Nel Signore degli Anelli è la Battaglia di Dagorlad nella Guerra dell’Ultima Alleanza, nella mitologia greca sono gli intrecci tra dei, nell’Odissea è la battaglia di Troia a determinare il nuovo status quo di Ulisse che quindi parte alla volta di Itaca.
Perfino in Harry Potter è la storia dei primi quattro maghi a determinare la realtà che vivono il protagonista e tutti gli altri attori che gli ruotano attorno.
Perfino le religioni, dal Cristianesimo all’Islam, basano la loro realtà ed essenza su fatti inerenti persone (o divinità) passate che con le loro azioni hanno determinato cosa sarebbe stato di lì in avanti.
Una premessa doverosa e chilometrica per arrivare a Theia, e all’epica che definì ciò che sarebbe stato di tutto il continente. Una vicenda, su tutte, ritorna spesso tra le pagine del mensile di Kalya. Un evento talmente impattante da equivalente al nostro a. C. e d. C: “La notte del corno tagliato” (Leena ne parla un po’ più nello specifico nel n. 17).
Fin dalle prime battute della narrazione costruita da Leonardo Cantone e Luca Lamberti per le edicole d’Italia e la gioia di noi frequentatori di questi luoghi in via d’estinzione, è chiaro che “La notte del corno tagliato” fu un evento talmente forte e decisivo per il regno che sarebbe stato un peccato non approfondirlo, o meglio svelarlo.
Ma si sa, i bonellidi sono pieni di fatti accennati e mai sbrogliati del tutto ( o quando sono affrontati viene usato l’escamotage del racconto via flashback del protagonista).
Bugs Comics ci ha però abituato ad un diverso livello di fan service. Si perché oltre che autori, i ragazzi dietro Kalya, sono prima di tutto dei fan e creano, per noi, quello che loro da fan vorrebbero leggere.
Ecco quindi che ci troviamo, qui, a parlare della Notte del corno tagliato, raccontata nella seconda (per ora) parte di Galdor, spinoff incentrato sulla figura del Re che, prima di diventarlo, spodestò il tiranno gjaldest Hamon-Darn.
Il tiranno gjaldest
Già nel precedente excursus fatto circa il primo volume di Galdor, Fratelli d’arme, era chiara una cosa. Tutta la narrazione, ad un’attenta analisi, ruota attorno a questa spietata figura, spinta a suo modo da motivazioni più o meno valide. Alla fine chi non vorrebbe la sopravvivenza della propria specie?
Ma perorare le proprie cause richiede sacrificio e dedizione, ma soprattutto fare delle scelte talvolta anche estreme : nel nel primo volume, infatti, Galdor è persino costretto ad uccidere uno dei suoi migliori amici per fermarne la furia omicida!
In questo secondo episodio Galdor, da fedele servitore del monarca pellegrigia, è deciso a spodestarlo dal trono. L’albo inizia con un punto di non ritorno: la decisione di attaccare e rovesciare l’ordine costituito. È quindi un rivoluzionario? O in liberatore?
Molto interessante è il conflitto interno al protagonista. Sa che fare la cosa giusta comporta dei sacrifici. Molti uomini periranno e le promesse fatte, in qualità di soldato, dovranno essere infrante.
In ogni espressione facciale, ogni primo piano, dell’uomo che diventerà re traspare la sofferenza per questo conflitto interiore.
La presa di Aldelisia
Le tavole che mostrano la presa della città di Aldelisia sono un susseguirsi di azione, violenza e scontri tra le due fazioni. La suddivisione degli spazi è gestita con dinamismo, adattandone la struttura a seconda della situazione, non tralasciando vignette di grande respiro ed ampie, incastrate perfettamente tra quelle più dinamiche e frenetiche.
L’epicità del momento in cui i ribelli capeggiati da Galdor fanno ingresso nella sala del trono è adrenalina pura e Hamon, seduto sul suo trono, è il villain perfetto per un fumetto fantasy: apparentemente imbattibile.
Ma non sempre il male viene messo a tacere e Hamon, seppur mutilato e sconfitto nel corpo, sembra non POTER morire. “Esistono alcune forze sconosciute” dice, che gli impediscono di morire.
Come può quindi il nuovo mondo nascere se quello precedente non è finito? Come può un nuovo Re salire al trono, se il precedente non può morire? La menzogna è il compromesso da dover accettare per poter cominciare un nuovo periodo di pace per tutti gli abitanti di Theia e Galdor, insieme a pochi fidati amici, si fa carico di questo ennesimo, logorante, fardello.
Forse anche l’ultimo grande mistero di Theia verrà svelato ma per il momento non ci è dato sapere quali forze rendano immortale il monarca pellegrigia. Ma sappiamo che dalla Notte del corno tagliato per Theia inizierà un lungo periodo di pace destinato, come sempre, a finire… prima o poi. Ma questa, è un’altra storia.
Disegni ed edizione
I disegni di Federico Perrone ben si prestano, come nel primo volume, agli scontri, ai cambi d’inquadratura ed alla frenesia della sceneggiatura. La cosa che sicuramente colpisce di più del suo lavoro sono gli sguardi e la caratterizzazione di tutte le comparse. Ma soprattutto una cosa che in altri testi passerebbe inosservata: gli occhi di Galdor. Da una semplice immagine si percepisce l’angoscia, la paura e la disperazione del compiere le azioni narrate. Un aspetto per niente trascurabile.
Il volume si presenta in due edizioni: la regular con una spettacolare copertina di Luca Lamberti e una black cover, da farsi personalizzare alla prima utile occasione. Il volume rappresenta l’ennesima prova di quanto lavoro ci sia dietro Kalya e di quanto il mondo di Theia sia vasto ed esplorabile. E noi non vediamo l’ora di farlo.