Galdor – Fratelli d’arme, primo spin-off della serie Kalya, narra le gesta di Galdor, primo re degli uomini dopo il secolo di tirannia del gjaldest Hamon-Darn.
A fare da background alla storia è, cosi come per la serie regolare di Kalya, un mondo vastissimo, ben caratterizzato che fa da sfondo alla narrazione. Tutto nella norma, direte voi. Ma non è proprio cosi.
Theia non è soltanto il mondo dove Kalya è ambientata. E’ un universo narrativo a se stante che ha possibilità narrative pressoché illimitate, dinamiche ben definite e regole ferree. La narrazione che viene fatta sulla serie mensile da edicola è una goccia nell’oceano: le vicende di Kalya e della sua compagnia di (dis)avventure altro non sono che una goccia nell’oceano.
A riprova di ciò arriva Galdor, ambientato in un tempo così lontano da non potersi in alcun modo intrecciare con le vicende del corso principale. Anzi è la prima vera occasione per Leonardo Cantone e Luca Lamberti per narrare avvenimenti e personaggi persi nelle pieghe del tempo ed arricchire quelle suggestioni che erano solo accennate in Kalya.
I nostri due narratori, inoltre, si cimentano nella narrazione di un sentimento profondo e condivisibile da tutti come quello del riscatto dalle imposizioni esterne, argomento quanto mai attuale e capace di far immedesimare il lettore leggendo le gesta del leggendario sovrano.
Le tavole dell’albo, di Federico Perrone, sono il giusto compromesso tra una sintesi necessaria a non appesantire le pagine ed un ottima caratterizzazione ed espressione grafica degli attori delle vicende narrate. I combattimenti sono cruenti e realistici pur mantenendo le caratteristiche fantastiche che il caso richiede.
Il primo di speriamo una lunga serie di viaggi in giro per Theia, con l’augurio di salire sul carro di L&L per viaggiare nello spazio e nel tempo del meraviglioso mondo fantasy di Kalya.