Seconda tappa del percorso di Corrado Roi alla riscoperta dei grandi classici della letteratura. In questa occasione il celebre artista interpreta graficamente Frankenstein, capolavoro ottocentesco di Mary Shelley. Le atmosfere gotiche del romanzo si sposano alla perfezione con lo stile cupo utilizzato dal maestro in questa meravigliosa versione a fumetti.
Dopo essersi addentrati con il celebre Dracula di Bram Stoker nella riscrittura dei classici della letteratura, Marco Cannavò e Corrado Roi ci portano tra le cupe e horrorifiche righe dei racconti di Mary Shelley, con un linguaggio (quello del fumetto) che permette di darne un’interpretazione personale ma pur sempre fedele all’opera madre.
Catapultarsi nelle ambientazioni del XVIII secolo guidati dai disegni cupi del maestro di Laveno-Mombello immerge il lettore in quel mondo tanto lontano da noi, ma con un messaggio sempre attuale.
Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane: il suo successo è dovuto alla figura del mostro, espressione della paura al tempo diffusa per lo sviluppo tecnologico. La “creatura” è l’esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore.
Un volume di pregio, quello realizzato da Lo Scarabeo, in un formato che da giusta risonanza alle splendide tavole realizzate per l’occasione.
Pennadicorvo ha avuto il piacere di incontrare il maestro Roi in occasione dell’ultimo Lucca C&G, un occasione unica per scambiare qualche chiacchiera con uno dei disegnatori più influenti del panorama fumettistico italiano.
Eccezionale anche l’illustrazione originale disponibile sempre presso lo stand Lo Scarabeo a Lucca C&G, tutte diverse e realizzate da Roi in occasione della fiera per il lancio del volume da noi qui recensito: quello proposto qui di seguito è io nosto.