Quest’oggi è con noi Francesco Vacca, sceneggiatore tra le altre tante cose degli ultimi episodi di Samuel Stern. Ciao Francesco e grazie di dedicarci un po’ del tuo prezioso tempo.
Ciao. E grazie a voi per l’opportunità!
Ci piace sempre scoprire un po’ cosa c’è dietro quello che vediamo. Dietro le quinte, diciamo. Nel tuo caso, come ti sei avvicinato al tuo lavoro? Quando hai capito che nella vita potevi vivere di quello?
Il fumetto e, più in generale, la narrazione sono sempre stati una parte fondamentale della mia vita, fin da quando ero un piccolo collezionista di Topolino. Da bambino scrivevo e disegnavo le mie storie… e non ho più smesso. Per anni è stato solo un hobby, fino a quando ho deciso di mettermi in gioco realizzando che “da grande” (anche se piccolino ormai non ero più) non avrei voluto fare altro che raccontare storie. Trasformarlo in “un lavoro vero” è stato un percorso lungo e non sono mancati gli ostacoli, certo… ma l’importante è non arrendersi di fronte alle -fisiologiche- porte in faccia che ci si trova davanti all’inizio.
Tra i tuoi lavori passati, va sicuramente citato Space Anabasis. Una trama estremamente solida e un’idea semplicemente geniale. Come nasce questa storia?
Dalla mia passione per la storia (e per la sua declinazione ucronica) e per la fantascienza. Chiedersi “e se…” è sempre affascinante e non sono certo il primo a immaginare un Impero Romano la cui storia prosegua oltre al 476 d.C. (Roma Aeterna di Robert Silverberg, Pax Romana di Jonathan Hickman…)
Ma in nessun caso questo spunto era stato calato in un contesto fantascientifico relativamente realistico, dove l’esplorazione spaziale sia vincolata alle leggi della fisica. E ho voluto cimentarmici.
Purtroppo al momento la serie è incompiuta per ragioni che non dipendono da me. Ma è mia ferma volontà portare a compimento questo progetto, a cui tengo molto.
Abbiamo visto il tuo Samuel Stern alle prese con Robertson. Figura enigmatica che ha creato nel mondo del libraio di Edimburgo non pochi grattacapi. Hai messo molta carne sul fuoco. Ti occuperai tu dei risvolti futuri di questo filone da te introdotto?
Samuel e il suo universo sono principalmente nelle mani del sapiente duo Fumasoli-Filadoro. Se vorranno, sarò ben contento di proseguire a narrare le malvagie macchinazioni di questo singolare psicanalista.
Intanto, proprio in questi giorni, uscirà il secondo albo di Samuel Stern che ho avuto il piacere di scrivere: il numero 16, “Il Processo Stern”. Non posso spoilerare ma tornerà più di qualche vecchia conoscenza!
Oltre che su Samuel Stern, su che altri progetti sei al lavoro?
A breve, per Tatai Lab, uscirà Shuricat 2, sequel del volume del 2019 con protagonisti dei gattini ninja nel Giappone feudale, sempre disegnato dalla bravissima Sara Rossi.
Ancora per Tatai Lab, tra qualche mese, arriverà Livania, un fantasy storico per le matite di Alessandro “Ale Kapakkione” Costa. E sto lavorando ai volumi della serie InnTale Luxastra, spin-off dell’omonima campagna GDR pubblicata su YouTube.
E poi, last but not least, Topolino: da giugno lavoro per il settimanale Disney e, molto presto, cominceranno a uscire le mie storie. Un sogno che si avvera!
Non vediamo l’ora di leggere le tue prossime creazioni, mentre proprio in queste ore, come dicevi arriva in edicola il numero 16 di Samuel Stern. L’attesa è state estenuante!
Grazie Francesco per il tempo dedicato a #pennadicorvo. Speriamo di riaverti presto su queste pagine, magari in occasione delle tue storie sul settimanale di Topolino!
Marcello