Siamo contenti oggi di ospitare sulle nostre pagine Fabio Valdambrini, disegnatore di lunga data di Sergio Bonelli Editore. Grazie Fabio per aver accettato con gentilezza e pazienza di concederci due chiacchiere sul tuo lavoro.
In questi mesi sei arrivato in edicola su Tex Willer, mensile di casa SBE che narra le vicende del ranger dalla casacca gialla prima che diventasse il Tex che il mondo conosce. Su testi di Giusfredi, la storia si dirama su 4 albi narrando le vicende messicane del giovane Willer e dei suoi amici (ne abbiamo parlato qui). I tuoi disegni, da veterano del fumetto, hanno dato la giusta veste ai testi del giovane sceneggiatore. Hai già lavorato su Tex Willer in coppia con Pasquale Ruju, altro veterano del fumetto italiano. Come è stato lavorare invece che una stella nascente come Giorgio? Restando ancora su Tex Willer: come cambia il modo di lavorare ad uno stesso personaggio ma su testi di sceneggiatori diversi? In che modo il tuo lavoro viene influenzato?
“Salve! Posso dire che, durante la mia ormai lunga carriera, con tutti gli sceneggiatori con cui ho lavorato ho sempre avuto un discreto feeling e ho sempre cercato di dare il massimo per quello che era nelle mie possibilità. Su TW l’impegno è aumentato e, soprattutto con l’ottimo Giusfredi è cambiato anche il metodo di lavoro rispetto a Ruju. Ogni Sceneggiatore, d’altra parte, ha le sue prerogative e il suo metodo. Ci confrontiamo molto spesso per mettere a punto e limare le varie fasi della storia. In passato forse tutto ciò succedeva di meno.”
Personalmente seguo il tuo lavoro dai tempi di Demian. Fu un personaggio che mi colpì particolarmente, la cui chiusura mi lasciò un po’ di amaro in bocca. Come ti sei trovato a lavorare su ambientazioni europee e con un personaggio così particolare?
“Demian è stato un bellissimo fumetto. Mi piaceva molto l’ambientazione europea e l’atmosfera che aveva. Penso che una delle caratteristiche che mi riguarda, dal punto di vista tecnico, sia che mi piace disegnare qualsiasi cosa (dalle auto si cavalli, e quant’altro. La considero una fortuna in quanto mi permette di passare in rassegna vari generi, e per un fumettista è molto importante.”
Il personaggio per cui hai di più lavorato in SBE è però Mister No. Personalmente credo che sia un personaggio che ha molto da dire, di cui ho apprezzato molto anche il rilancio. Proprio di Mister No sei stato protagonista del volume che ne narra “La Giovinezza”. Come è stata la tua esperienza accanto Michele Masiero?
“Con Michele Masiero c’è un rapporto speciale, che deriva, appunto, dai tempi di MN. Lui è stato quello che, negli anni, ha più creduto in me (anche quando tecnicamente ero molto più indietro rispetto ad ora). Gli anni passati a MN (con il suggello del volume LA GIOVINEZZA) sono stati prodighi di soddisfazioni.”
Ti vedremo ancora su Tex Willer? Noi ci auguriamo di sì! Ci sono progetti già in cantiere? Qualche anticipazione sulle tue prossime apparizioni in edicola?
“Sto lavorando adesso ad una nuova storia di TW sui testi ancora di Giorgio Giusfredi. È una storia che idealmente è il seguito di quella che adesso è in edicola e (spero di non spoilerare niente di importante…) ritroveremo alcuni dei personaggi già visti negli episodi 37/40. Sono contento e orgoglioso del fatto che un grande sceneggiatore come Giorgio Giusfredi mi abbia voluto ancora al suo fianco per proseguire questa “saga” che sembra essere molto apprezzata dai lettori.”
Abbiamo apprezzato molto anche noi la “saga” su Tex Willer sceneggiata da Giusfredi. La notizia non può che farci piacere. Adesso non ci resta che aspettare con trepidazione l’uscita del “sequel”! Qual è invece il personaggio (SBE e non) su cui ti piacerebbe lavorare e che non hai ancora avuto possibilità di incontrare?
“Non posso chiedere di più di quello che ho.
Un’affettuoso saluto.”
Non possiamo che essere contenti del tempo che hai accettato di dedicarci e dell’umiltà ed estrema professionalità che metti in quello che fai. Grazie mille infinitamente. Ti aspettiamo ancora in edicola e, perché no, su queste pagine!
Alla prossima cari lettori,
Marcello.