Amici di Pennadicorvo bentornati! Oggi parleremo di una “bioGraphic novel” edita da Edizioni NPE e frutto della collaborazione tra Giuseppe Congedo e Giovanna La Pietra: “Ernest Hemingway – Per chi suona il passato“.

Sinossi
“Cuba, primavera 1958. A bordo del Pilar, Ernest Hemingway si lascia trasportare dalle melodie di una vecchia radio. Ogni canzone è un viaggio nel tempo, un tuffo nei ricordi più intimi.
Donne, amori, tradimenti… un mosaico di emozioni che svela l’anima inquieta di uno dei più grandi scrittori del Novecento.
Un viaggio emozionante nel cuore di un mito, tra le onde del mare e i sentieri della sua memoria.”
Per chi suona il passato
Il titolo è un bellissimo omaggio all’opera di Hemingway “Per chi suona la campana“, campana che suonerà anche tra le tavole della novel.
Un narratore camaleontico che grazie alle sue “note” farà rivivere alcuni dei momenti più intimi dell’animo del “Papa“, inoltre da grande amante ed amatore, la figura della donna non poteva che essere un ulteriore perno di collegamento con i ricordi del protagonista.
Non a caso, nella vita piena e spericolata vissuta dal Nobel, si sono sempre alternate figure femminili (ben quattro moglie ed un numero imprecisato di amanti!) che spesso hanno svolto il ruolo di muse ispiratrici.
La musica ha sempre segnato momenti della vita dell’uomo e dunque quale “rievocatore” migliore se non una radio per tuffare il lettore nel passato del Nobel per la Letteratura?!
L’albo si apre con un Hemingway “invecchiato” a bordo della sua adorata Pilar intento a rilassarsi nella solitudine del mare con una battuta di pesca ed un goccio di alcol. A fargli compagnia una vecchia radio che per qualche strano caso del destino decide di passare brani associati a momenti significativi della vita del letterato.

Le tappe di questo viaggio sono fondamentalmente cinque. La prima legata alla madre Grace Hall e di riflesso al padre, si procede con l’amore platonico con l’infermiera Von Kurowsky per poi continuare fino alla fine con le quattro mogli.


L’opera termina come nella realtà con lo scrittore che segue le orme del padre suicidandosi con un fucile.
Disegni
E’ vero che un libro non si giudica dalla copertina ma è altrettanto vero che la cover è lo specchietto che potrebbe indurci all’acquisto.
Evocativa la cover nella sua interezza (fronte e retro) dove possiamo ammirare un mezzo (aprendo il volume intero) volto in stile “realista” di Hemingway con un mare in tempesta, proprio come il suo animo. La copertina è un preludio di ciò che custodisce, tant’è vero che viene utilizzato fin da subito la contrapposizione tra colore e bianco/nero.


I disegni, così come la cover, sono affidati alla mano di Giovanna La Pietra e traggono ispirazione dal certosino lavoro di studio effettuato dallo sceneggiatore. Non a caso, a testimonianza del grande lavoro di ricerca svolto, troverete a fine albo alcune delle references utilizzate.
Alcune delle foto utilizzate come “riferimento” per la trasposizione grafica sono magistralmente riproposte dal tratto di La Pietra, ad una in particolare viene dedicata una fantastica splash page che vi consiglio di osservare con molta attenzione.
Apprezzato anche l’espediente dell’utilizzo di colori solo per alcune tavole, principalmente quelle centrali, d’altronde a volte i ricordi ci sembrano sempre più vividi e “colorati” rispetto al grigiore del presente.
Verso l’ormeggio…
Partiamo con il dire che sicuramente è una “bioGraphic” novel concentrata, concisa (forse anche un po’ troppo) ma allo stesso tempo fresca, mai stucchevole e molto fluida. Cerca di svelare al lettore le passioni, i turbamenti ed i sogni dell’uomo che si cela dietro al mito.
Premesso che avendo vissuto, il protagonista, una vita che definire “piena” sarebbe davvero riduttivo non deve sicuramente essere stato facile per Congedo partorire questa “bioGraphic” novel tuttavia riesce a focalizzare la tematica dando una panoramica esaustiva ed empatica sull’animo del protagonista.
Sebbene avrei gradito qualche tavola in più possiamo affermare che l’ottimo lavoro di Congedo e La Pietra possa fungere da valido “trampolino” per uno tuffo più approfondito nelle acque del “Mar Hemingway”, un mare davvero vasto date le mille avventure vissute dallo scrittore. Non mi dispiacerebbe, per tanto, in un futuro leggere un prosieguo narrante le sue avventure più iconiche.
Non ci resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima reviews con una frase dello scrittore statunitense
“La vita è un’opportunità da cogliere, non un obbligo da sopportare”.
Un abbraccio “Senza Cera”
J-Crow