Dylan Dog – La nuova enciclopedia della paura

Annunciata da tempo, è arrivata nelle edicole di tutta Italia la nuova enciclopedia della paura. Nuova per tipo di contenuti e format. Analizziamola insieme.

Se da un lato la copertina di questa nuova interpretazione dell’Enciclopedia della paura fa riaffiorare alla mente gli allegati agli speciali dylaniati (vedi foto che segue), dall’altra aprendola si capisce che ne è una versione totalmente differente .

La copertina di Fabrizio de Tommaso, copertinista di Morgan Lost e ormai veterano di SBE apre le danze con un Dylan immerso tra i libri di una biblioteca immersa nel buio, in preda a mostri di lovercraftiana memoria. Un’avvisaglia a chi si approccia alla lettura: non mancherà l’orrore tra queste pagine!

La prima quindicina di pagine porta avanti la tradizione degli ultimi anni: una sintesi di quanto sia uscito in ambito cinematografico, letterario e videoludico sull’horror: una scelta poco condivisibile e poco attagliata coi tempi dove i flussi di informazioni ci inondano da ogni dove senza necessità di cercare nulla (benedetti, anzi maledetti, algoritmi!).

NUOVA STRUTTURA

La novità grossa è quella delle tre storie contenute nell’albo: per chi di Dylan non ne ha mai abbastanza è una manna dal cielo.

Tre storie molto differenti tra loro ma molto interessanti. Ombre e nebbie di Russo-Siniscalchi , Anime di pietra di Simeone-Mari e Il cacciatore di Sicchio-Roi.

Una buona storia la prima, un gradito ritorno per le altre storie per Mari e Roi, che vorremmo vedere più spesso tra le pagine dell’Indagatore di Craven Road, supportati come in questo caso da ottime storie ed altrettanti ottimi sceneggiatori, capaci di confezionare tre short stories mai banali e davvero piacevoli.

Altra grossa novità solo le tematiche trattate, scelte in base a lettere dell’alfabeto. Si comincia, su questo albo, con F di fantasma e M come mito. Un excursus su queste due macro tematiche che da sempre alimentano la narrativa di genere e la nostra fantasia.

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