Dylan Dog Oldboy 11

L’undicesimo numero dell’Old Boy ci pone di fronte a due storie con diversa caratura sia per tipologia che per intenti.

LE PARETI DEL CERVELLO

La prima continua ad approfondire la mitologia di Cora già vista nel Maxi numero 26 dal titolo “Il lago nero” e nell’Old Boy numero 2 dal titolo “Cuore cattivo” e che non finirà di certo in questo albo.

In pratica Rita Porretto e Silvia Mericore hanno il merito di aver creato una storyline per Dylan che si sta allungano moltissimo. Sta esplorando un nuovo mondo con un nuovo “mostro” costruendone man mano un’interessante mitologia. La malvagità di Cora, già esplorata nei numeri sopracitati, qui viene accantonata per affondare nelle motivazioni e nel dramma della sua vita.

Dylan vivrà in prima persona sprazzi di lucida follia che lo metterà sullo stesso piano del vissuto del mostro. La storia è accompagnata dai disegni di Piccioni e Di Vincenzo in stato di grazia.

IL MOSTRO DENTRO

La seconda storia esplora un tema che oggi sembra abusato, ma viene collocato da Giovanni Eccher proprio nell’Old Boy perché ambientata in una Londra agli inizi anni ’90 dove era molto più difficile vivere l’omosessualità alla luce del sole e dove il bigottismo e la paura del “diverso” erano più radicati e espletati in atti di bullismo e violenza giorno dopo giorno.

Violenza che viene incanalata dalla figura di un mostro disgustoso che fa da incarnazione alla cattiveria nei confronti del cosiddetto “anormale”. La ricezione della storia è stata molto osteggiata da parte di alcuni lettori, stanchi a loro dire del politically correct. Non si capisce se il bigottismo sia effettivamente cambiato dagli anni ’90.

I disegni di Picatto in collaborazione con Riccio e Santaniello ci riportano proprio alle atmosfere del fumetto di quegli anni, un tuffo nel passato non indifferente che restituisce alle tavole del maestro la stessa dignità dei suoi disegni nei numeri storici.

Cover di Paolo Bacillieri e Giuseppe Montanari che come ormai classico nell’Old Boy non c’entrano nulla con le storie all’interno ma che dipingono una confezione di tutto rispetto che restituisce al lettore aria di casa.

Voto della redazione: Promosso!

Antonino Santangelo

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