Dylan Dog Magazine 2022

Puntuale anche quest’anno è arrivato il Magazine Horrorifico di via Buonarroti. L’albo, a cadenza annuale, ci suggerisce anche ‘quest’anno il meglio che il panorama Horro può offrire come fumetti, serie TV, film, videogames e podcast.

ITALIA HORROR

Interessante il pezzo di apertura che approfondisce un aspetto interessante della penisola calabra: nella nostra bellissima regione del sud Italia sono stati infatti ambientati “A classic Horor Story” (Netflix) e “They Talk” (CG Home Video). Seppur ad un primo sguardo sembrerebbero ambientati nel classico desolato Texas, è stato il bel paese ad ospitare le regie di questi due film davvero interessanti. Ancora una volta la chiave del successo sta nel modo di vedere, non nel soggetto stesso.

TEMATICA

Il tema portante dell’albo è il faro, sia come struttura e riferimento nautico, sia come artefatto cardine di miriadi di narrazioni scritte e tramandate a voce.

Il faro, e la vita che sostenevano i loro custodi prima che gli automatismi della modernità li sostituissero, ben si prestano a narrazioni Horror.

Tra gli esempi più recenti vanno sicuramente menzionati i film The LightHouse, Shutter Island (in parte) e, tornando un po indietro nel tempi, The Fog di John Carpenter. La lista sarebbe lunghissima, questo solo per testimoniare la magia del luogo e le potenzialità narrative dello stesso.

IL FARO

Proprio sul tema del faro, con l’omonimo titolo, è incentrata la prima storia. Ai testi Giancarlo Marzano ed ai disegni gli inossidabili Montanari & Grassani, tra i primi realizzatori grafici di Dylan Dog.

La storia, è un tuffo in pieno nel Dylan Dog degli anni ’80/’90, per stilemi grafici e narrativi. I disegni del duo ben si prestano all’avamposto sito all’estremo nord delle isole Shetland. Il loro tratto classico si sposa bene col la storia, compreso il risvolto inaspettato che prende sul finale.

I MOSTRI SIAMO NOI

Di tutt’altra tipologia la storia conclusiva dell’albo, del duo Ruju-Rallo. Come in uno specchio deformante, riprende seppur non direttamente, la tematica sclaviana de “I mostri siamo noi”, rielaborandola e regalando al lettore 31 pagine molto belle di storia horror.

Tara Lynch, cliente del nostro, è affetta da aberropia: vede tutte le persone con delle sembianze mostruose. Poco tempo prima però, conosce un ragazzo che per lei aveva dello straordinario: riusciva a vederlo in sembianze umane!

La spiegazione del mistero risulta abbastanza banale e seppur la storia si concluda con un finale altrettanto prevedibile risulta comunque gradevole, merito anche dei bellissimi disegni di Vito Rallo.

VARIE ED EVENTUALI

Tra le varie chicche presenti nell’albo aggiungiamo anche:

  • la copertina di Bruno Brindisi (sul suo profilo FB è presente anche la versione scartata, molto più bella della “finale”);
  • un altro micro episodio di “Susy e Merz”, ad opera di Giusfredi – Bacileri;
  • Un approfondimento tra le due storie sul meglio che la cultura horror ci ha offerto circa allucinazioni perverse, visioni e realtà inaspettate.

Ci leggiamo alla prossima,

Marcello.

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