DYLAN DOG – IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Innanzitutto una doverosa premessa: cosa succede in questo posto? Quello che succede solitamente ad un bar. Degli amici si incontrano, e parlano di argomenti più svariati. Capita poi che quelli come me, ed i miei di amici, leggano da tempo un fumetto chiamato Dylan Dog, edito da Sergio Bonelli Editore (SBE) ed ideato da uno scrittore straordinario quale è Tiziano Sclavi. Ognuno ha iniziato a leggerlo in modo diverso, in tempi diversi. Qualcuno per caso, qualcuno su suggerimento di altri di noi. Non conta il come.
Tutti siamo affascinati da quell’ “Old Boy”, un tipo magrolino, un po’ sfigato, che fa un lavoro assurdo. L’indagatore dell’incubo dice. Se avete il frigo infestato da uno spirito sumero, è lui che dovete chiamare. Lo trovate al numero 7 di Craven Road, in una Londra gotica e tetra che ben si presta a contenitore di ogni genere di incubi e malvagità.
La collana, nata nel 1986, è stata fin da subito un fenomeno generazionale, riscuotendo contempo grande successo e aspre critiche. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 tra le mani dei ragazzi o nei loro zaini Invicta c’era sicuramente un albo di Dylan Dog.
Facciamo un salto temporale fino al 2013. Nel frattempo la testata attraversa dei periodi burrascosi, e non è il fenomeno culturale e sociale di cui parlavamo. C’è bisogno di nuova linfa vitale.
Il 20 maggio 2013, il direttore editoriale della SBE Mauro Marcheselli, annuncia che Roberto Recchioni sarebbe stato il nuovo curatore di Dylan Dog. Con l’albo 337, intitolato “Spazio Profondo” la serie inizia un lento e graduale cambiamento di “modernizzazione”. Si cerca col tempo di rendere il “Boy” meno “Old”, e rendere il personaggio di nuovo attuale. Dylan infatti è un antieroe contemporaneo, vive nei nostri stessi tempi, ed ha paura dei nostri stessi mostri.
Recchioni fa evolvere quindi anche il mondo che lo circonda. La Londra sociale e culturale, rimasta cristallizzata agli anni ’80 diventa quella odierna, e con essa anche i personaggi secondari ne assimilano le caratteristiche. Salvo poi essere distrutto tutto da una enorme meteorite, dopo un lungo anno “della meteora” che ha fatto tornare Dylan Dog sulla bocca di tutti. Al Lucca Comics 2019, la meteora che da un anno si avvicinava alla terra distrugge il mondo narrativo che conoscevamo. Sarà questo il passaggio di consegna definitivo del personaggio nelle mani di Recchioni. Tiziano Sclavi, ormai stanco, con l’albo nr. 400 “E ora, l’apocalisse”, si stacca completamente dalla sua creatura, causa del suo successo e della sua depressione.
Tutto questo preambolo era doveroso per introdurvi a ciò di cui parleremo su questo spazio: principalmente del nuovo corso Dylaniato, ripercorrendo però alcune delle storie entrate nel mito, e che hanno reso un fumetto popolare un vero e proprio “caso editoriale”.
A presto,
Marcello.