
Il Color Fest 52 di Dylan Dog, oltre a introdurre un villain intrigante e ben caratterizzato (Jack il saltatore), emerge come un inno potente, dove il buio dell’animo umano si fa luce, e il dolore del bullismo diventa materia da trasformare in arte. Con disegni intensi, acidi, visionari e carichi di pathos di Arturo Lauria, e testi vibranti e taglienti di Giovanni De Feo, il fumetto si trasforma in un veicolo di denuncia e speranza, capace di scuotere profondamente il lettore che ne sa cogliere gli aspetti più nascosti.

Un’arte che urla contro l’ingiustizia
I tratti di Lauria sono puro sentimento che racconta storie di chi, giorno dopo giorno, subisce l’insidia di un bullismo spietato. Le sue tavole sono cariche di colori che oscillano tra il cupo e il luminoso, simbolo della lotta interiore tra disperazione e resilienza. Ogni vignetta è una fotografia emotiva, un frammento di vita dove il dolore viene trasceso dall’arte, trasformando l’orrore in bellezza e la sofferenza in forza. Le tonalità, tipiche del disegnatore lucano, sono volutamente acidule ed alienanti, in contrapposizione al personaggio intorno al quale ruota la storia: Jack il saltatore, dalle fattezze più vittoriane.
La penna di De Feo: una voce contro il silenzio
Giovanni De Feo, con la sua scrittura intensa e vibrante, ci regala parole che feriscono e allo stesso tempo guariscono. In questo volume, il tema del bullismo non è solo una scelta narrativa, ma una vera e propria denuncia contro l’indifferenza e la crudeltà quotidiana. De Feo ci parla di personaggi segnati da ferite invisibili, di anime che combattono contro un destino già scritto, di classi privilegiate che non sono esenti dalle miserie umane e dai pericoli quotidiani che travalicano le diseguaglianze sociali.

Un messaggio di speranza e di lotta
Il Color Fest 52 va oltre la mera narrazione dell’orrore. La storia, oltre alle forti connotazioni punk di Lauria, un grido di protesta contro il bullismo, una sfida al silenzio che accompagna le ingiustizie quotidiane, facendosi portavoce di una verità scomoda ma necessaria. Attraverso il dolore e le ombre, Lauria e De Feo ci mostrano che anche nelle tenebre più fitte può scorgersi una scintilla di speranza, un invito a non arrendersi, a lottare per cambiare la realtà. E che non sempre le cose vanno nel migliore dei modi.
Una piacevole conferma
Color Fest 52 di Dylan Dog, con l’incredibile collaborazione di Arturo Lauria e Giovanni De Feo, è un volume che scuote per la sua scelta stilistica e fa riflettere per la forte tematica trattata. È un’opera che, con grande pathos e intensità, trasforma il tema del bullismo in una narrazione epica, attraverso uno stile che può non piacere e a tratti travalica il contenuto, favorendone il contenitore.
Una piacevole conferma la qualità dei Color Fest, da sempre avanguardia e centro sperimentale di stile e storie fuori dai canoni ben noti di via Buonarroti.