Dylan Dog Color Fest 37 – DOPPIO ORRORE

Il titolo di questo Color Fest “Doppio orrore” descrive perfettamente in due parole l’albo di cui andremo a parlare oggi.

Già prima di aprire l’albo possiamo notare, guardandolo dal suo spesso, che l’albo si divide in due blocchi identici ed opposti: un accostamento di nero e bianco divide l’orrore racchiuso in queste pagine in due parti.

QUELL’INUTILE COMPLICAZIONE

Per i testi di Diego Cajelli e disegni di Arturo Lauria (quest’ultimo già protagonista sul mozzafiato mensile “Il detenuto“), la prima storia inizia con Dylan a letto con la sua nuova fiamma, ed ha per lui due questioni importanti di cui parlare. Bea, questo il nome della donna, si chiede se per il suo amato la loro è una relazione seria. Come se ciò non bastasse la stessa svela per la prima volta al suo affascinante compagno di avere una figlia.

Proprio da questa rivelazione la trama si dirama, mostrandoci gli altri intrecci della storia. Proprio la figlia di Bea, Sandra, sarà il cardine della narrazione. Questa, infatti, è vittima di bullismo e sarà proprio questa situazione di disagio che le farà fare uno strano incontro…

Diego Cajelli, già noto ai molti per i suoi lavori su Napoleone, Dampyr, Zagor e Martin Mystère, ci dona una sceneggiatura piena di orrore ed inquietudine. I toni cupi del racconto sono perfetti per il tratto distopico e carico di contrasti di Lauria. Il suo utilizzo del bianco/nero sul mensile è magistrale…. ma l’utilizzo del viola, del giallo e del verde dona alla storia maggiore immersività ed una vena puramente Cyberpunk, pienamente nel suo stile.

Interessanti i riferimenti alla Ghost Enterprises di pag. 13, l’azienda del famigerato “John Ghost”, personaggio chiave del periodo pre-meteora sulla serie regolare di Dylan Dog, ed alter ego del curatore Roberto Recchioni.

Una storia quindi che non si inserisce in nessun periodo in particolare ed è quindi fruibile indipendentemente dal fatto di essere nuovi o vecchi lettori.

LA FOSSA DEGLI ANGELI

La seconda storia. con testi di Dario Sicchio (già visto su  Editoriale Cosmo con Battaglia e Caput Mundi – I Mostri di Roma) e disegni di Riccardo Torti “Marci” (per Dylan Dog realizzò una storia contenuta nel Grouchomicon ).

L’ambientazione è quella tipica del folk horror: la vicenza si svolge nella tranquilla contea di Essex, fuori Londra. Dylan ed il suo assistente Groucho si recano insieme all’ispettore Purcell presso la fattoria di Abner, per indagare su di una sparizione di persona.

I toni calmi e pacati con cui inizia la storia, lasciano presto spazio al macabro e grottesco con risvolti inaspettati!

Una narrazione molto lineare ma che prende la giusta direzione regalando una seconda storia davvero ben confezionata e coronata dal bel tratto di Torti. L’ambientazione della storia ricorda alcuni racconti cult di Tiziano Sclavi (I segreti di Ramblyn e soci…), il che non può che renderci contenti!

Un color fest davvero di un livello alto che da si spazio alla sperimentazione, come nell’intento di questa collana, ma regala altrettanto Dylan Classico e una dose di orrore più che necessari a farci apprezzare l’albo.

 

Alla prossima,

Marcello

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