Torniamo a parlare dell’Indagatore dell’Incubo, e della conclusione de “Il detenuto”, di cui avevamo già parlato qui, ad opera dell’eccezionale duo Uzzeo – Lauria.
L’ORA DEL GIUDIZIO
L’albo che andremo a recensire conclude la disavventura giudiziaria di Dylan, lasciata in sospesa da un finale apertissimo di Uzzeo e che vede qui il suo epilogo.
Anche quest’albo, come il precedente, fa parte degli albi scelti da SBE per la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della casa editrice di via Buonarroti.

TRAMA
L’albo in esamine vede al lavoro il duo Baraldi – Stano. Da un lato quindi Barbara e le sue trame ingarbugliate ed affascinanti da “sgarbugliare”, dall’altro Stano, padre grafico del personaggio ed ex copertinista della serie regolare.
Stano riprende a tratti lo stile di Lauria, sottolineando la natura allucinatoria delle visioni nerissime dell’albo precedente. Frammenti da ricostruire attraverso i frammenti disseminati dalla Baraldi nella trama. La storia, in effetti, sembra essere andata in maniera del tutto diversa: Dylan era solo al ristorante e inizia a essere perseguitato da Ilary Robbins solo una volta che ne è uscito. Ci renderemo conto che le visioni dell’albo precedente sono legate a degli annunci di persona scomparsa, recanti la foto di Ilary.
Viene ridefinito il ruolo di “testimone” affibbiato all’OldBoy nell’albo precedente: Dylan, giunto in una magione abbandonata, diviene testimone di un bizzarro ma atroce esperimento ai danni della povera Ilary. I rimandi all’albo precedente sono diversi, a partire dall’aspetto di mantide del mad doctor di turno (personaggio ricorrenti nella serie, basti pensare a Doktor Terror, tra gli altri :sigh:).
RICHIAMI E CITAZIONI
Come per pag. 10, il nome del mad doctor “Chilton”, è un altro chiaro rimando all’opera cui si ispira per certi versi l’albo: Il silenzio degli innocenti.
L’esperimento in atto utilizza la tecnica del Mindsight, una teoria psicanalitica effettivamente esistente, mirata a ricostruire il trauma di una persona attraverso metodologie specifiche. Nell’albo diventa esasperato, quasi una tortura.
Bellissimo il richiamo all’albo precedente di pagg. 46-47 dove le due guardie del tribunale, portata fuori una testimone svalvolata, mutano la loro forma, in maniera simile ai Bobbies del nr. 416.
Non volendo spoilerare tutta la trama, resta il dubbio sul fatto che la carcerazione e successivo giudicato siano una totale invenzione, o siano state vissute da Dylan nei postumi di un’allucinazione, e quindi fusi in un tutt’uno, difficilmente spiegabile.

La chiusura è di quelle classiche ed in Stile Sclaviano. Un albo sicuramente non semplice da sviluppare dopo il finale aperto e la cupezza del precedente, ma sapientemente sviluppato per trama e disegni.
VALUTAZIONI FINALI E FUTURO

Promosso a pieni voti. Attendiamo con ansia il trittico estivo annunciato da alcuni giorni sul sito e i social SBE, circa la collaborazione con Vasco Rossi. Ne vedremo delle belle!
Marcello
– / 5
Grazie per aver votato!