In edicola in questi aprile 2021 troviamo il numero 415 della collana mensile di Dylan Dog dal titolo “Vendetta in maschera”.
L’albo, per i collezionisti più incalliti, non è tra quelli che celebreranno l’80° anniversario di Sergio Bonelli Editore con una medaglia celebrativa (qui info circa l’iniziativa), ma lo sarà il prossimo dal titolo “Il detenuto”, che proporrà assieme all’albo proprio la medaglia di Dylan.
LA TRAMA
La storia, scritta da Gabriella Contu e disegnata da Andrea Chella, porta nelle nostre case una storia “classica” dylaniata.
Un gruppo di ragazzini in maschera vive in un grosso parco di Londra al cui interno vi è un bosco. proprio questo bosco è stato scelto da questo gruppo di ragazzini come casa, dove tutti vivono in autonomia, come in una specie di comune.
Tutti i ragazzi, come si evince dai loro racconti, hanno difficoltà di interazione con il mondo degli adulti, ragion per cui hanno deciso di allontanarsi da quel mondo ostile e vivere liberi in autonomia. Peccato però che la loro fonte di sostentamento siano furti con vittime i poveri visitatori del parco.
A ciò si aggiungeranno una serie di morti violente, avvenute nei dintorni della base dei ragazzi, che metteranno Scotland yard ed il nostro Indagatore dell’Incubo, sulle tracce del colpevole in maschera.
TEMATICHE
Le tematiche affrontate dall’albo sono quanto di più dylaniato possa esserci. I bambini in primis: da sempre tema centrale delle storie di Tiziano, insieme ai rapporti intergenerazionali e allo scontro tra genitori-figli. La paura dell’altro, del diverso, del meno fortunato. Il distacco dei figli dai genitori, spesso avvenuto in modo violento.
Insomma, un albo a tutto tonto classico, senza fronzoli ne giri di parole. Forse più adatto a un OldBoy? Forse si, ma si adatta perfettamente anche alla collana mensile senza comprometterne l’integrità editoriale intrapresa da SBE.
I DISEGNI
Andrea Chella accompagna la narrazione con un tratto fresco, giovanile e sintetico, a tratti quasi abbozzato. Si sposa perfettamente con la leggerezza narrativa della Contu, e da dinamicità alle scene ambientate nel bosco. Seppur al suo (quasi) esordio su Dylan Dog mette subito le cose in chiaro: ci rivedremo presto!
CONCLUSIONI
Un albo piacevolissimo alla lettura, forse leggermente lineare nella storia senza grossi colpi di scena.
Alla prossima,
Marcello